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Le abbiamo aspettate tanto ed alla fine ECCOLE!!! Le Linee Guida in materia di Interventi Assistiti con Animali.

Tutti avrete sentito parlare di pet-therapy e di come possa essere d’aiuto, soprattutto ad un’utenza “particolare”, il rapporto che si instaura tra uomo ed animale .
Sebbene ad oggi si compia un passo avanti in questo senso, riconoscendo agli interventi assistiti un valore non solo riabilitativo, non solo educativo ma anche terapeutico, la nostra professionalità viene in larga parte esclusa o messa in secondo piano.

Ancora una volta ci viene tolto un futuro campo d’intervento che invece, leggendo proprio la definizione che ne danno le Linee Guida, ci spetterebbe in pieno.

cane_dottoreNon solo ci viene preclusa la progettazione degli interventi e la scelta dell’utente finale, a solo appannaggio dei medici e degli psicoterapeuti, ma la nostra professionalità viene equiparata ad una qualsiasi altra professione sanitaria, che non ha come fine specifico il benessere psicologico dell’utenza.
Da qui la mia lettera aperta al Presidente del mio Ordine Regionale affinché Il Consiglio cominci a prendere una posizione forte in difesa della nostra professionalità in questo settore.

Presto si apriranno tavoli di concertazione regionali, noi psicologi cosa vogliamo fare? Agire sulle normative o chiudere sempre la stalla quando i buoi sono già scappati?

Stare a guardare o intervenire attivamente affinché ci venga riconosciuto il nostro specifico ruolo, in questo come in altri campi?

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL’ ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA TOSCANA,
DOTT. LAURO MENGHERI

 FIRENZE 10/07/2015

Alla cortese attenzione del Presidente dell’Ordine Psicologi Toscana
Alla cortese attenzione del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi Toscana
Gent.mi,
sono qui a chiedere chiarimenti, in seguito della presa visione del verbale del Consiglio dell’Ordine degli psicologi Toscana, del 15 febbraio 2015.
In sede di consiglio è stato infatti concesso il patrocinio all’evento “Pet-therapy e linee guida nazionali per gli IAA: attualità e prospettive della formazione professionale”, senza però trovare, né nel verbale né nella delibera, alcuna discussione in merito ad un argomento così nuovo e stimolante e che forse richiederebbe , a mio avviso, una presa di posizione da parte dell’Ordine stesso, visto che riguarda un campo lavorativo ancora nuovo ma dove la professionalità psicologica entra a pieno titolo.

Come quindi ben saprete, nella seduta del 25 marzo 2015 della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono state firmate le Linee Guida che identificano termini e modi di tutti gli interventi assistiti con animali, quelli per intenderci che, fino a ieri erano denominati erroneamente “pet-therapy”.

Nel documento viene chiaramente evidenziato il ruolo di ogni figura professionale, sia nelle Terapie Assistite con Animali (TAA), sia negli interventi Educativi Assistiti con Animali (EAA), sia nelle più generiche Attività Assistiti con Animali (AAA).

Per quello che riguarda le Terapie Assistite con a animali, al cap. 4 lettera “b” si legge:
“Per le TAA inoltre:
– Responsabile del progetto: coordina l’equipe nella definizione degli obiettivi del progetto, delle relative modalità di attuazione e valutazione degli esiti. E’ un medico specialista o uno psicologo-psicoterapeuta.
– Referente d’Intervento: prende in carico la persona durante la seduta ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il responsabile del progetto per tale ruolo identifica una idonea figura professionale dell’Area Sanitaria di cui al D.I. 19/02/2009 o appartenente alle figure sanitarie (ex Legge 43/2006 e D.M. 29/03/2001) e di documentata esperienza e competenza in relazione agli obiettivi del progetto stesso.”

Si può ben evincere quindi il ruolo che viene dato alla nostra professionalità, ovvero di mero esecutore, tagliandola fuori da contenuti importanti quali ad es. l’identificazione dell’utenza, la prescrizione dell’intervento e la sua stessa stesura e valutazione; così da equipararla a tutte le altre figure professionali alle quali si richiede SOLO una documentata esperienza in relazione agli obiettivi e NON alle relazioni che si instaurano tra uomo ed animale.

Ciò appare, a miei occhi, alquanto superficiale e oltremodo scorretto per la nostra professione in quanto, non potendo stilare progetti, che in realtà sarebbero di nostra competenza, si rischierà di vedere ALTRE professioni subentrare al nostro posto, magari anche con scarse competenze, visto che la loro posizione verrà individuata solo dal responsabile del progetto stesso.

La nostra professione quindi viene messa in secondo piano, sebbene al Cap. 3 punto 1 si identifichi come Terapia Assistita con Animali:
“ Intervento a valenza terapeutica finalizzato alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale, rivolto a soggetti con patologie fisiche, psichiche, sensoriali o plurime di qualunque origine. L’intervento è personalizzato sul paziente e richiede apposita prescrizione medica (Cap.7.1.1). La riabilitazione equestre è una TAA che prevede l’impiego del cavallo”

Riassumendo, visto che la nostra professionalità, dalle linee guida, viene relegata al solo ruolo esecutivo, sebbene le linee guida identifichino nelle TAA uno “strumento” d’intervento nella sfera psicologica, cognitiva e relazionale dell’individuo e visto che adesso le Regioni avranno 12 mesi per adeguarsi a questo documento, mi chiedevo quale sarà il ruolo e la posizione dell’OPT nei tavoli di concertazione che evidentemente si apriranno sull’argomento.

Sperando di ricevere presto una vostra risposta, vi auguro buon lavoro.
Cordiali Saluti

Dott.ssa Gessica Degl’Innocenti
Psicologa
Iscritta Ordine Psicologi Toscana n. 5082