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Con la fine del 2022 terminerà il primo triennio di ‘obbligo’ ECM per tutti gli iscritti all’albo degli psicologi.

Il momento della verità.

Quello in cui finalmente vedremo le conseguenze di questa scelta politica.

Ci si chiede da più parti cosa succederà.

E anche io sono curioso.

Perché finché si tratta delle cose belle, di offrire formazione, di parlare di principi e di valori, va bene a tutti.

Ma se crediamo davvero nei principi e nei valori, arriva il momento di applicarli anche in pratica. Anche se costa. Anche se, ad esempio, dovrai sanzionare chi non è regolare.

Già.

Le sanzioni.

Perché di queste nessuno parla.

Ma noi sappiamo bene, ce lo dice chiaramente il Decreto legge 138/2011 articolo 3 comma 5 lettera b), che “La violazione dell’obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall’ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione”.

Un illecito disciplinare”. Quindi spetta agli Ordini regionali.

Come tale è sanzionato”. Gli Ordini devono adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei propri iscritti.

Sulla base di quanto stabilito dall’ordinamento professionale, che dovrà integrare tale previsione”. Questa è senza dubbio materia nazionale, l’ha detto pure il Consiglio di Stato. E il nostro ordinamento professionale al momento dice solo che bisogna aggiornarsi. Non quantifica sanzioni per chi non lo fa.

Quindi gli attori sono gli Ordini e il CNOP. Che dovranno stabilire con chiarezza a quali sanzioni andrà incontro chi non sarà regolare alla fine del triennio, e poi comminarle ai singoli irregolari.

Francamente non vedo grande attivazione su questo tema.

Collezionare farfalle è di certo più divertente che sanzionare colleghi.

Ma ora il famoso partito dei No ECM, quello degli oltranzisti, degli ultra-liberisti, sta schierato sulla riva del fiume e aspetta.

E con loro ci sono anche quelli come me, che fanno i radical chic con posizioni più sfumate, che credono in una formazione controllata dallo Stato ma la vedrebbero meglio affidata direttamente agli Ordini delle singole professioni – come avviene per le non sanitarie – e non ad un costoso, complicato e malfunzionante sistema nazionale.

Tutti questi aspettano sulla riva del fiume che chi ha sostenuto il passaggio completo al sistema ECM ci dica come saranno puniti i trasgressori.

E con una punta di sadica soddisfazione in più, non mancheranno di far notare ai sanzionati che gli Ordini e il CNOP sono a loro volta inadempienti perché avrebbero dovuto favorire la regolarità offrendo formazione da almeno 10 anni (art. 7 DPR 137/2012) ma si sono mossi solo qualche mese fa.

Quasi per dire: ‘noi il nostro l’abbiamo fatto’.

No, non è stato fatto.

Perché a parte le falle del sistema che non sono responsabilità nostra, gli Ordini e il CNOP offrono poca formazione, di qualità molto meno che eccelsa, e ancora non sanno rispondere sulle sanzioni.

E non sanno rispondere nemmeno sulla possibilità di sanarsi, cioè sui corridoi che lo psicologo non regolare dovrebbe intraprendere a triennio terminato per riabilitarsi.

Perché immagino che mica uno se la possa cavare con un avvertimento, che costa sicuramente meno di conseguire 150 crediti.

E che una volta accertata la sua irregolarità, dovrà quantomeno riparare. Cosa che però il sistema ECM non consente se non molto a posteriori, con trasferimenti vari di crediti da un triennio all’altro.

Ma immagino anche che non si possa sospendere nessuno, dato che sarebbe forse una sanzione eccessivamente impopolare.

Perché poi non saranno pochi, gli irregolari.

Non per cattiva volontà.

Ma per cattiva informazione.

Perché anche qui ci si è lamentati del dibattito politico, che avrebbe creato confusione.

Ma se abbiamo paura del dibattito non siamo messi bene.

Se il dibattito è in grado di confondere la comunità professionale, forse il problema è a monte: la mancanza di chiarezza sul set delle cose da fare.

E allora si ritorna all’inizio, a quell’obbligo che ho posto in virgolette.

Al fatto che nessun CNOP dal 2011 ad oggi ha voluto adottare un regolamento chiaro, di un solo articolo, che facesse coincidere la formazione degli psicologi con il sistema ECM.

Ce lo siamo fatto dire da fuori, invece di dircelo da soli come vorrebbe lo spirito del decreto legge 138/2011.

Autogoverno è anche responsabilità di fare scelte impopolari.

Imporre obblighi, distribuire sanzioni.

Vedremo che succederà. Lungo la riva del fiume c’è un pubblico che attende.