Il Pacco di Natale del ministro Fornero

Elsa Fornero è una delle maggiori esperte italiane in materia previdenziale. Conosce benissimo il funzionamento delle casse dei liberi professionisti.

Per questo, le sue affermazioni durante un meeting con il principale sindacato dei giornalisti italiani suonano sconcertanti: il ministro bacchetta l’INPGI (cassa dei giornalisti) perché secondo lei non avrebbe i conti a posto per gestire il futuro delle pensioni e non sarebbe trasparente nel fornire i dati sugli iscritti.

Ora, per quanto si possa dipingere la realtà a proprio modo, non si può negare l’evidenza: le casse private hanno svariati livelli di controllo statale. Inoltre, all’INPGI sia il consiglio di amministrazione che il collegio dei sindaci hanno fra i propri membri rappresentanti del ministero dell’economia e del welfare. Gente che decide, direttamente. Gente che è necessariamente a conoscenza di ogni atto o documento perché sopra di loro c’è soltanto la provvidenza divina.

Che l’INPGI, come l’ENPAM o la Cassa Forense abbiano problemi di sostenibilità sulle pensioni è un dato tutto da dimostrare: sono casse di vecchia generazione, con patrimoni enormi, che stanno ancora pagando alcune pensioni retributive perché così permetteva (anzi, prescriveva) la legge.

La risposta dell’INPGI ai rimproveri interessati del Ministro non si fa attendere: CDA, collegio dei sindaci e presidente emettono a breve distanza tre comunicati sulla vicenda, in cui smentono clamorosamente che l’INPGI abbia problemi di equilibrio economico ed evidenziano che i bilanci sono pubblici e facilmente verificabili (Per leggerli, QUI).

Ma qui il problema non è l’INPGI, che come ogni altra cassa previdenziale per professionisti sostiene le proprie prestazioni senza aver mai chiesto un euro allo Stato, ed è quindi totalmente autonoma. Il problema è altro, molto più ampio, e ci riguarda tutti.

Dunque, per quale motivo il ministro Fornero è così preoccupata? per i giovani! è per loro, che redarguisce le casse private… per dargli un futuro migliore! Un futuro roseo, tutto contributivo. Un futuro sereno e prospero e…

Beh, caro ministro Fornero: grazie del pensiero, ma i giovani professionisti italiani hanno il sistema contributivo dalla Riforma Dini (ormai il lontano 1995), e gli psicologi lo hanno da quando è nato l’ENPAP, mentre il resto dei lavoratori italiani gode del lento periodo di passaggio dal retributivo al contributivo, e ancora oggi va in pensione con il doppio o il triplo di quello che avremo noi professionisti. Tutto denaro statale.

Insomma, non raccontiamoci fandonie.

La scelta di tirare le orecchie all’INPGI non è casuale. Il suo presidente Andrea Camporese è anche presidente dell’Adepp, associazione di tutte le casse di previdenza per professionisti, che in questi anni ha ripreso vigore ed ora sta opponendo fermamente le proprie ragioni ad un governo che sbava per “proteggere” sotto la propria ala i cospicui patrimoni accumulati dalle casse professionali.

Per il bene dei giovani, s’intende.

Facciamo così, caro Ministro: restiamo volentieri orfani dell’aiuto che ci offrite, ci arrangiamo da soli. Lei si occupi dell’INPS e ci tolga quell’assurdo capestro per cui il rendimento dei nostri soldi deve essere vincolato alla crescita del PIL di un paese che arranca. Quella si che è una norma che non permetterà ai giovani di veder crescere i soldi che versano oggi alle casse.

Abbia il coraggio di privatizzare davvero, e non solo dove fa comodo: vedrà schizzare alle stelle la nostra sostenibilità sul lungo periodo!