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O no?

Mettiamo i puntini sulle i.

L’obbligo di assicurazione c’è ancora, ma il Consiglio di Stato ha stabilito che, per le professioni sanitarie (quindi anche per gli psicologi), è sospesa qualsiasi sanzione fin quando non verrà emanato uno specifico DPR per regolamentare alcuni specifici aspetti dei contratti assicurativi.

La necessità della sospensione nasce all’interno delle professioni mediche, che allo stato attuale si ritroverebbero a dover pagare polizze assicurative nell’ordine delle migliaia di euro l’anno.

Insomma, il solito diavolo ha fatto le pentole e si è dimenticato i coperchi…

In questa sospensione si ritrovano anche gli psicologi.

Chi scrive è una libera professionista, il cui reddito è attualmente dipendente in tutto e per tutto dalla sua capacità di alzarsi dal letto la mattina e che risponde al 100% sulla propria pelle di ognuna delle sue azioni professionali.

Se un paziente decide che in qualche modo il mio lavoro può averlo danneggiato?

Se per difendermi da questa accusa ho bisogno di un avvocato?

Se uno degli utenti del centro dove lavoro mi rompe il naso nel maldestro tentativo di abbracciarmi? Se io lo rompo a lui?

 

Ecco. Un’assicurazione professionale serve a tutelarmi da tutte queste evenienze, affatto banali e soprattutto affatto incredibili.

tutela_addioObbligo o non obbligo, sanzioni o non sanzioni, un’assicurazione professionale è una tutela indispensabile per lo psicologo e per i suoi clienti.

Tanto più irrinunciabile se si considera che gli psicologi possono, a differenza dei medici, usufruire di condizioni assicurative davvero vantaggiose, sia per quanto riguarda la spesa sia per quanto riguarda la copertura che ne segue.

Possono perché nel 1995, il primo Consiglio Nazionale dell’Ordine, con una insospettabile lungimiranza, istituì la Associazione Cassa di Assistenza Mutua tra gli Psicologi Italiani (CAMPI), per dare agli psicologi italiani alcune coperture assicurative, tra cui proprio quelle che ora sono diventate obbligatorie, e darle a prezzi vantaggiosissimi!

Con una spesa che si aggira intorno ai 50 euro annui si copre fino a 2 milioni di euro di assicurazione e fino a 25mila euro di spese legali e peritali. In più si può si possono ottenere coperture aggiuntive per gli infortuni (anche quelli che capitano fuori dall’orario di lavoro), per morte, invalidità e diaria ospedaliera.

Il tutto senza superare il centinaio di euro l’anno di spesa.

Ci avviciniamo al decennale della nostra associazione, da sempre vicina ai colleghi, spesso punto di riferimento informativo e professionale soprattutto per i più giovani e per i liberi professionisti: ed è in particolare a questi ultimi che ci rivolgiamo.

L’assicurazione professionale è una tutela imprescindibile, tanto più a prezzi così competitivi.

Il nostro invito, perciò, è di andare al di là dell’obbligo o delle sanzioni e sfruttare una delle poche occasioni in cui gli psicologi hanno saputo mettersi insieme per ottenere condizioni vantaggiose, per lavorare con sicurezza e tranquillità!