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Nel Consiglio del 17 giugno vediamo facce nuove, si tratta dei ripescati in seguito alle dimissioni di 4 consiglieri e alla promessa di dimissioni di Barcucci, Marenco e Serra.

Il consiglio si apre con l’annuncio da parte del Presidente Barcucci che 5 su 6 dei colleghi ripescati (dott.sse Colla, Galli Della Mantica – presidente dell’Associazione delle scuole di psicoterapia piemontesi , Giordano, Rocca e dott. Lerda) hanno accettato l’incarico,  e che il sesto, ovvero il dott. Taverna si riserva di dare una risposta entro il giorno dopo.

 Subito dopo l’annuncio il dott. Marenco si alza dal tavolo consiliare e si siede tra il pubblico rendendo operative le sue dimissioni, anche la dott.ssa Serra (assente) è da questo momento fuori dal Consiglio. Il dott. Barcucci afferma invece che si dimetterà solo dopo che il sesto consigliere entrerà a far parte del consiglio.

Questo, continua, per dare alla possibilità anche all’assente di eleggere l’esecutivo o candidarsi ad un posto nello stesso. Da notare che non verrà sostituita la triennalista dimessasi perchè non c’era alcuna altra collega triennalista alle elezioni di tre anni fa.

 Cosa accade. La nuova maggioranza, Insieme per la psicologia, scalpita per eleggere le cariche e prova ad usare carota e bastone per convincere dott. Barcucci a lasciare il posto di Presidente. La scena è poco edificante le argomentazioni passano dall’accogliente “psicologese” al minaccioso “legalese”  senza soluzione di continuità. Ora si gioca tutti contro uno! Ma l’ancora Presidente Barcucci, stoicamente, non molla! Naturalmente ci viene emotivamente da schierarci dalla sua parte vedendo che  “Insieme per la psicologia” si è trasformata in “Insieme contro Barcucci”.

La situazione sembra ferma, bloccata ma…ecco il colpo di scena!! A tirare fuori  il coniglio dal cilindro o meglio, l’arma finale, è la dott. ssa Simonetto che poco prima si era allontanata alla chetichella dal tavolo consiliare.

Tornando al tavolo riferisce di aver sentito al telefono il dott. Taverna che si è reso disponibile a presenziare telefonicamente al Consiglio o ad unirsi ad esso nel proseguo della serata se necessario.

A quel punto il dott. Barcucci, se pur visibilmente contrariato per l’azione della dott.ssa Simonetto, cede e decide di chiamare il dott. Taverna il quale conferma di accettare la carica di consigliere ma rinunciando a presenziare alla elezione delle cariche. Decade dunque la condizione posta dal dott. Barcucci a ostacolo delle sue dimissioni, il nodo è sciolto e il dott. Barcucci si alza e se ne va.

Il nuovo Consiglio avvia le votazioni per le cariche esecutive dalle quali usciranno vincitori (e unici candidati): Simonetto Presidente, Laezza Vicepresidente, Cavani Segretario, Tiranti Tesoriere, già vicepresidente nella precedente consiliatura insieme al compianto Barcucci e che, a onor di cronaca, siede sulle sedie del consiglio dell’Ordine degli psicologi da circa una ventina (20) d’anni.

 Dopo il discorso letto dal nuovo Presidente Simonetto e un giro di presentazione dei nuovi consiglieri si inizia il Consiglio vero e proprio. Il nuovo esecutivo critica la mancata informazione da parte dell’esecutivo precedente sul referendum di revisione del c.d. . La Presidente Simonetto, a onor del vero con un fare che ci appare un po’ scolastico, prima chiede agli astanti chi sa entro quando va mandato il referendum (con imbarazzato silenzio degli astanti), poi legge sul notiziario Cnop agli altri consiglieri le differenze tra gli articoli.

Parla dell’art. 5 sulla formazione descrivendolo come delicato poichè introduce l’obbligo formativo che non corrisponde però ai crediti ecm. Ci colpisce che non menzioni in alcun modo il decreto legge 138/2011 di cui l’art. 5 costituisce un adeguamento (dimenticanza, scelta o disinformazione?).

Poco dopo la Presidente chiede al Consiglio di discutere se prendere posizione sul referendum come Ordine  (per il sì o il no) oppure rimanere neutrali, dopo gli interventi del dott. Tiranti e della dott.ssa Laezza prevale la seconda linea. Meglio non scontentare nessuno.

Infine sul tema art. 21 (sulla tutela delle competenze e strumenti psy) citiamo l’intervento del Consigliere Bruni di Insieme per la Psicologia, nuova maggioranza, che adombra il problema “chiusura delle opportunità” insito nel votare sì.

 Conclusioni:

L’esecutivo attuale, nato dal peccato originale dalla triste perdita del Prof. Blandino e dal cambiamento di schieramento della Dott.ssa Littizzetto che si accorse, proprio in quel momento, di non essere stata considerata dal suo ex schieramento, non ci sembra abbia ragioni di esistere.

Del resto la politica italiana ci ha dato prova di quanto sia difficile talvolta scollarsi dalle sedie…figuriamoci se poi si si prospetta la possibilità di incollarsi a sedie più prestigiose!

Per finire una domanda al Consigliere Bruni sulla sua posizione anti art.21:

Gentile dott. Bruni, in quale misura la sua posizione all’interno di una scuola di psicoterapia che forma counselor incide nella sua scelta di non appoggiare la riforma all’art. 21?

Enrico Parpaglione – AltraPsicologia Piemonte