Prorogato a mia insaputa
Il 9 agosto si è tenuto il Consiglio Nazionale straordinario per discutere della proroga degli Ordini e del rinvio delle elezioni a fine 2024, approvato il 3 agosto dal Senato.
Una proroga quanto meno inattesa, rispetto a cui come Presidenti degli Ordini a guida AltraPsicologia (informati a “cose fatte” in Parlamento) abbiamo chiesto numerosi chiarimenti al Presidente Lazzari.
Appare infatti poco plausibile che un cambiamento normativo così specifico avvenga in modo improvviso, e mai mediato con il vertice nazionale dell’Ordine cui si riferisce.
Purtroppo questo Consiglio Nazionale è stato poco utile, in termini di chiarezza.
Il Presidente Lazzari, sollecitato in merito ripetutamente, non ha mai chiarito in modo univoco quando esattamente avrebbe ricevuto la notizia dell’inserimento dell’emendamento nella legge di conversione (comunicata ai Presidenti Regionali il giorno stesso del voto alla Camera, a procedure già in corso), o se e quando sia stato eventualmente coinvolto nel processo di inserimento o definizione di tale testo nella legge di conversione.
Ha riferito di non aver visto prima il testo della norma; e la posizione della “notizia improvvisamente pervenuta la mattina stessa” è stata assunta anche dalla Vicepresidente (che ha riferito di ignorare di iniziative di proroga), dalla Direttrice e dal Consulente Legale del CNOP.
E’ emerso solo che vi sarebbero stati generici “contatti con il Ministero” nei periodi precedenti, per parlare di alcune criticità applicative del DPR 221/2005.
Certo, appare molto curioso che il Ministero si sia mosso senza neppure informare il vertice di un Ordine Nazionale della sua proroga, nemmeno il giorno stesso in cui il provvedimento passava alla Camera(!); ma questo è quanto ci è stato detto.
Il dibattito sui motivi della proroga è stato altrettanto insoddisfacente: le due “motivazioni” della maggioranza a difesa di questa proroga continuano a rimanere entrambe inconferenti:
1. Per “togliere il voto postale e il telefax” previsti dalla vecchia normativa DPR 221/2005 bastava una semplice riga di testo nella legge di conversione, senza alcun bisogno di rinviare le elezioni;
2. Il desiderio di regolamentare la presenza degli iscritti agli Albi B nelle procedure deontologiche è chiaramente un tema che non impatta minimamente sulle procedure elettorali, e poteva benissimo essere affrontato a parte.
Anche la più generale opportunità di abrogare il DPR221/2005, e di armonizzazione normativa completa con le altre professioni sanitarie, è tema sicuramente da affrontare; ma poteva essere posposto proceduralmente dopo le elezioni, senza impedirle minimamente.
Il Presidente Lazzari, a seguito di nostre domande, ha espresso davanti a tutto il Consiglio alcune sue posizioni sul merito del Regolamento che dovrà ora essere prodotto dal Ministero “sentito il CNOP”; come AltraPsicologia ci sentiamo di condividere alcuni concetti, di cui faciliteremo e verificheremo con attenzione la realizzazione concreta.
Sono tre punti fondamentali per garantire procedure democratiche eque e corrette, e auspichiamo che anche la maggioranza del CNOP pensi lo stesso:
1. Nessun “azzeramento” dei mandati già svolti: sarebbe scorretto che chi ha già svolto uno o due mandati se li trovasse improvvisamente “abbuonati”, in vista di successive elezioni…
2. Mantenimento del tetto di non più di due mandati consecutivi, non solo per i ruoli esecutivi, ma anche per essere eletti come semplici Consiglieri: si fa politica per la professione, non la politica di professione.
3. Coinvolgimento trasversale di maggioranza e minoranza nel tavolo che dovrà ora andare a definire i criteri della proposta di Regolamento da discutere con il Ministero: la definizione dei “contenitori normativi della professione” è tema che deve essere bipartisan, soprattutto perchè gli Ordini a guida AP rappresentano già ora il 60% dei colleghi italiani.
Come AP, avremmo voluto andare al voto, rispettando le scadenze democratiche.
Come AP, avremmo voluto avere spiegazioni più chiare sul processo che ha portato alla proroga, perchè 135.000 psicologhe e psicologi italiani meritano almeno trasparenza.
Come AP saremo quindi molto rigorosi nella definizione dei criteri politici del nuovo quadro normativo che riguarda la nostra Comunità Professionale.
Federico Conte
Armando Cozzuto
Gaetana D’Agostino
Katia Marilungo
Enrico Perilli
Luca Pezzullo
Gabriele Raimondi