Le chiacchiere stanno a zero. CNOP chiudi questa Consensus Conference!
Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi ha risposto attraverso la sua Newsletter Istituzionale (zeppa di errori…), inviata a tutti gli oltre 100.000 psicologi italiani, all’iniziativa “Referendum Counseling” di AltraPsicologia.
Troviamo tragicomico che un Ente Pubblico nazionale usi la newsletter ufficiale – e non è la prima volta – per rispondere nervosamente ad un’Associazione privata, che non dispone invece di tale megafono.
Ci portiamo però a casa un’affermazione molto forte del CNOP, mai detta prima d’ora:
1. Non esiste una professione autonoma di counselor
2. Il counseling in quanto tale è una delle attività proprie dello Psicologo.
Il CNOP afferma che questa posizione, tanto forte e chiara, intendeva rafforzarla ulteriormente mediante l’organizzazione di una Consensus Conference… assieme ai counselor.
Dal nostro punto di vista, questa strana argomentazione non ha senso; al contrario, questa Consensus porta molti gravi rischi per gli psicologi, ma ben pochi vantaggi.
Vi spieghiamo il motivo di tali valutazioni, così come chiarificheremo altri passaggi della newsletter del CNOP.
Intanto guardatevi questo breve video: sono estratti dell’evento stampa in cui il Presidente Giardina lancia pubblicamente la Consensus Conference Counseling. Nella newsletter ci raccontano di tante belle cose, ma poi andate a sentire cosa si dice in alcuni passaggi…
Ebbene, come vedete, un conto è la newsletter agli psicologi italiani, altro è ciò che concretamente si diceva a febbraio scorso; prima che in pochissimi giorni circa 10.000 psicologi, informati di cosa stava succedendo, sostenessero il referendum.
In pochi minuti, vi spieghiamo i motivi gravi per cui AltraPsicologia chiede ora la CHIUSURA DELLA CONSENSUS CONFERENCE, al fine di tutelare i cittadini, la psicologia e gli psicologi!
1. La Consensus Conference è un dispositivo adatto?
Questa è la prima questione che sollevammo – come AltraPsicologia – già due anni fa. Le Linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità dicono che le Consensus Conference:
rappresentano uno degli strumenti disponibili per raggiungere, attraverso un processo formale, un accordo tra diverse figure rispetto a questioni sanitarie particolarmente controverse e complesse, favorendo la scelta di orientamenti il più possibile uniformi nella pratica clinica nell’ottica di fornire ai pazienti la migliore qualità di cura in rapporto alle risorse disponibili.
Insomma: la CC dovrebbe essere solo uno strumento scientifico nato per valutare il consenso su differenti opzioni terapeutiche quando le risultanze scientifiche non sono pienamente confermate.
Nel nostro caso, viene invece bizzarramente usata per la finalità di… valutare il consenso circa la legittimità e la regolamentazione della professione di counselor!
Un uso distorto ed improprio, laddove tra l’altro la risposta c’è già!
Ed è proprio nella Normativa italiana e nelle Sentenze, che di controverso non hanno nulla, visto che vanno già nella direzione di tutela della professione di psicologo e della salute del cittadino.
E allora che senso aveva organizzarla, se il CNOP fosse stato davvero già convinto che “il counseling è solo dello psicologo”?
Adesso il CNOP vuole raccontare che ha invitato i più grossi e potenti gruppi di counselor italiani alla Consensus pensando che ci dicano “Certo, concordiamo in pieno che noi non esistiamo, avete ragione voi…”? Ma davvero..?
2. La Consensus è stata votata da tutti i Presidenti del CNOP?
Ad inizio 2016 vennero fatti workshops esplorativi circa l’opportunità di avviare la Consensus (http://nicolapiccinini.it/counsensus-conference-counseling/2016/03/).
L’indirizzo del CNOP fu quello di avviare questo percorso. Quando si votò, come AltraPsicologia avevamo di fronte due opzioni per i nostri Presidenti in CNOP (Lazio, Piemonte e Marche):
- Voto CONTRARIO, e quindi rendere non sostenibile la richiesta di partecipazione di nostri rappresentanti (Piccinini e Grimoldi), e rimanendo all’oscuro di tutto ciò che sarebbe accaduto nei lavori a porte chiuse della Consensus.
- Voto FAVOREVOLE, con lo scopo di starci dentro e poter presidiare ciò che accadeva (trovate tutto qui http://nicolapiccinini.it/?s=consensus, a testimonianza che le nostre posizioni sono immutate e coerenti).
Abbiamo deciso di starci, per vedere cosa succedeva; e l’abbiamo raccontato ai colleghi.
3. L’importanza di gestire il Conflitto di interesse
La Consensus Conference, per sua natura, mette attorno ad un tavolo tutti i soggetti “portatori di interesse” alla materia. Anche per questo è uno strumento inadatto per dirimere una questione non scientifica, ma squisitamente politico-professionale.
Persino l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di prevedere precise regole per gestire i conflitti di interesse che si incontrano in una Consensus. Se infatti non si può prescindere dalla partecipazione di quei soggetti che hanno “interessi” sul tema oggetto della Consensus, bisogna limitare la possibilità che questa si trasformi in una confusione di interessi.
I rappresentanti di AltraPsicologia hanno quindi ripetutamente proposto di prevedere regole che non permettessero la partecipazione a soggetti che hanno interessi economici nella formazione di counselor. Invano.
Ma, se come ha appena affermato il CNOP, il counseling è solo nostro ed il counselor non esiste…. veramente si crede che chi guadagna fior di soldi dalla formazione di counselor venga alla Consensus, e ammetta che “i counselor non esistono”? E non si prevedono neanche regole per gestire il possibile conflitto di interessi?
Quando al Presidente Giardina abbiamo proposto di chiedere il parere della comunità degli psicologi, ci ha risposto che era “populismo”!
E’ stato l’ultimo, grave, atto che ha spinto AltraPsicologia a ritirare i suoi rappresentanti dalla Consensus.
Non si poteva più stare dentro tale contenitore, ed il processo per noi era oramai talmente inadeguato da non permettere più nessun margine di manovra.
4. I rischi sono alti, i vantaggi non riusciamo a vederli!
Ed arriviamo al punto cruciale: la Consensus è solo un rischio per noi psicologi.
Il “documento di consenso” che esita dalla Consensus Conference non ha potere normativo.
Ma diviene un documento politico estremamente pesante, che ciascuno potrà poi usare per portare avanti i propri interessi in varie sedi.
Ricordiamo che la Normativa è chiara, e la Giurisprudenza sta dando ragione agli psicologi; a breve si pronuncerà anche il Consiglio di Stato circa la bontà della Sentenza Tar Lazio, che riportava già il counseling a competenza dello psicologo. Quindi, il CNOP ha già ampie argomentazioni favorevoli alla tutela di psicologi e cittadini, e NON gli serve certo questo documento.
Crediamo invece probabile che le associazioni dei counselor cercheranno di usarlo per sostenere i propri interessi di parte, e potranno fare ciò tanto più il documento sarà “promiscuo ed a maglie larghe”. Solo tre esempi preoccupanti:
- Un Giudice sta trattando una causa di presunto abuso di professione di psicologo, ad opera di un counselor ed a danno di un cittadino. Il giudice riceve dai counselor il documento di consenso, in cui si dice magari che “un pò di competenze sul benessere emozionale sono dello psicologo ed un pò del counselor”; vede che questo è stato ratificato da una Consensus promossa proprio dal Consiglio Nazionale Psicologi… dal vostro punto di vista, potrebbero indebolirsi le sue convinzioni circa il presunto abuso di professione operato dal counselor, visto che anche il CNOP addiviene ad una “pacificazione” e riconoscimento degli stessi?
- Il Preside di una Scuola attiva uno sportello di ascolto, dandolo in gestione ad un counselor. L’Ordine Psicologi locale diffida il preside. Il preside riceve però dal counselor il documento di consenso, in cui come sopra si dice che “un pò di competenze sul benessere emozionale sono dello psicologo ed un pò del counselor”, e a dirlo è proprio la Consensus istituita dagli stessi Psicologi… il preside potrebbe valutare che la diffida è quindi immotivata, ed ha fatto bene a dare lo sportello al counsellor, visto che lo stesso Ordine Nazionale ha “aperto” loro riconoscendogli competenze.
- Da ultimo, la più rischiosa e grave: il Consiglio di Stato si deve pronunciare tra poco sulla Sentenza Tar Lazio, e potrebbe ricevere a giugno – mese in cui avverrà la Consensus – il documento di consenso che CERTAMENTE gli invierebbero subito i counselor! Nel documento magari gli viene rappresentato che counselor e psicologi hanno effettuato un “percorso di pacificazione”, ratificato dal CNOP che ne è promotore. Dal vostro punto di vista, un documento del genere potrebbe impattare sul pronunciamento del Consiglio di Stato?
Care colleghe e cari colleghi, non sappiamo dare una risposta certa a tali scenari, ma certamente sono rischi enormi e inutili, ben superiori ai presunti vantaggi che dovrebbero venircene.
Il CNOP ha già la forza della Legge e dell’ultima Giurisprudenza per chiudere in maniera tombale il capitolo counselor, se lo volesse. Non vi è motivo logico per mettere a rischio tale positivo percorso.
Per tale motivo, crediamo che l’unico modo per rendere credibili le affermazioni rilasciate ora dal CNOP sia semplice: CHIUDERE SUBITO LA CONSENSUS.
P.S.: Una Consensus strutturalmente compromessa?
Tanto per capire le “appartenenze professionali” di chi è stato chiamato a dare un “parere neutrale” sul counseling, abbiamo provato ad elencare i titoli di alcuni soggetti presenti nel “Comitato Promotore”, nel “Comitato tecnico scientifico” e nel “Panel esperti” (adesioni confermate alla data del 23 Febbraio scorso).
L’elenco non intende minimamente additare o attaccare singoli soggetti, che riteniamo stimabili persone e validi professionisti, e la cui posizione personale è sempre legittima. Ha solo l’obiettivo di riflettere se vi possa essere qualche rischio per la neutralità politico-professionale della Consensus.
Rolando Ciofi
Psicologo. Segretario Generale MoPI, Movimento Psicologi Indipendenti. Da sempre esplicitamente favorevole al riconoscimento dei counselor e delle cosiddette “professioni d’aiuto”
www.mopi.it
Alberto Zucconi
Psicologo, psicoterapeuta. Fondatore della Scuola di Psicoterapia IACP. Il suo centro per la formazione counselor è membro del CNCP – Coordinamento Nazionale Counselor professionisti.
http://www.social.iacp.it/formazione-e-consulenza/corso-di-counselling-centrato-sulla-persona/
Lucia Fani
Avvocato. Già presidente Assocounseling, figura centrale nel panorama del counseling in Italia. Counselor Supervisor e Trainer. Vice Presidente Colap, associazione che ha lo scopo di coordinare le professioni afferenti alla Legge 4/2013
https://www.assocounseling.it/approfondimenti/articolo.asp?cod=902
Giovanni Turra
Psicologo, psicoterapeuta, counselor. Docente della SITCOR (scuola italiana di counseling relazionale) ed insegna in diversi corsi di counseling.
http://www.saficof.it/docenti/
http://www.sitcor.it/joomla/notizie/42-presentazione-scuola-di-counseling-a-a-2015-2016
Tommaso Valleri di Setriano
Segretario Generale di AssoCounseling, presidente di Federcounseling. Trainer Counselor accreditato da AssoCounseling. Formatore in corsi di counseling.
https://www.assocounseling.it/docs/curricula/A0001.pdf
Raffaele Mastromarino
Psicologo, psicoterapeuta, dal 2013 al 2017 è stato presidente del Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti (CNCP).
All’attività didattica universitaria affianca l’attività di formazione in counseling a non psicologi.
http://alaef.com/scuola/
http://www.cncp.it/1/88/2465/RELATORI_PLENARIA.htm
Margherita Spagnoulo Lobb
Psicologa, psicoterapeuta, dirige Scuole di Psicoterapia. E’ supervisore dei corsi di Gestalt Counseling, accreditati dal Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti (CNCP)
http://www.gestalt.it/italiano/formazione/altre/counselling/Counselling_Catania.pdf
Jessica Bertolani
Supervisor Counselor e Trainer Counselor, è iscritta ad Assocounseling, Membro del Consiglio Esecutivo dell’International Association for Counselling (IAC) e Referente per l’Europa. Operatrice sonora, esperta in massaggio sonoro con campane tibetane e voce, gong e strumenti ancestrali.
Specializzazione in counseling scolastico ad approccio americano.
http://www.jessicabertolani.com/chi-sono-jessica-bertolani/
Luca Panseri
Psichiatra. Co-fondatore e didatta del Corso triennale di Counseling a orientamento integrativo – psicanalitico, filosofico, artistico presso la Scuola di Cura di Sé. Il corso è riconosciuto da Assocounseling.
https://www.scuoladicuradise.com/docenti
Enrico Cheli
Direttore del progetto Co.R.Em – “comunicazione, relazione, emozioni”, presso cui tiene un master universitario in Counseling e formazione relazionale.
E’ presidente del comitato scientifico dell’ANCORE (Associazione Nazionale Counselor relazionali).
http://www.corem.unisi.it/comrel.php?id=didattica#mast-benessere
http://www.ancore.org/associazione/organi-organigramma/comitato-scientifico.html
Everardo Minardi
Coordina il corso di perfezionamento in “Sociologia Clinica” dell’università di Teramo, che offre sbocchi in “counseling sociologico”.
https://www.unite.it/UniTE/Sociologia_clinica
Luigi Ubbiali
Insegnante di scuola elementare, Counselor scolastico diplomato presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia e iscritto al Registro Nazionale dei Counselor di AssoCounseling come counselor trainer e supervisor. Laureato in Scienze dell’Educazione, docente della Scuola di Counseling Sistemico Pluralista di Bergamo
https://www.shinui.it/it/staff/10-staff/75-luigi-ubbiali.html
Patrizia Vinella
Counselor, psicologa, docente di corsi per counselor
http://www.performatsalute.it/professionista/patrizia-vinella/
Cecilia Eldestein
Psicologa, counselor, è Presidente dell’Associazione Shinui. Presso l’associazione si tiene il corso triennale di counseling sistemico pluralista, riconosciuto da Assocounseling.
https://shinui.it/it/staff/36-cecilia-edelstein.html,
Maria Cristina Koch
Psicologa, psicoterapeuta, counselor, referente Si.Co. Per la Lombardia, organizza corsi per counselor
https://www.huffingtonpost.it/author/maria-cristina-koch/