Verso un nuovo rilancio della Psicologia Pubblica in Piemonte

Con oggi, si chiude un percorso di tre anni di lavoro e di fatica per lo sviluppo e l’ampliamento della Psicologia Pubblica in Piemonte.

Confesso che le righe che seguono mi son costate molta fatica in questi ultimi tre anni, di lavoro politico, istituzionale, spesso nell’ombra, spesso attraversato da enormi conflitti e alle volte accuse.

Siamo una categoria altamente conflittuale.

Ma ci ho creduto fino in fondo. Ho imparato molto, e spero, ora, di poter dire di aver fatto un buon lavoro.

Tre anni di relazioni istituzionali con la sanità regionale e, permettetemi di dirlo, tre anni anche di conflitti interni alla categoria quasi sempre sterili e improduttivi. Quest’ultima questione è stata forse la fatica più grande per me. Ma tant’è.

SI RIPARTE. La Psicologia pubblica piemontese riparte, ora è ufficiale essendo stata approvata in Giunta la DGR 31 Istituzione della Rete Regionale di Psicologia per l’organizzazione dell’area della Psicologia sanitaria piemontese nell’ambito del riordino delle reti ospedaliere e territoriali delle Aziende Sanitarie Regionali.

IL PERCORSO. In questi tre anni, abbiamo attraversato una fase delicatissima, quella del piano di rientro dovuto ad un bilancio regionale fuori controllo, e con il conseguente stop al turn over – ovvero una totale chiusura dei concorsi – ed un ridimensionamento del numero di Strutture Complesse che in Piemonte concorrevano a formare la rete regionale della Psicologia. Da sei strutture siamo passati alle attuali due.

Con questa nuova DGR, si sancisce e conclude questo lavoro che come Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, con delega per le politiche della psicologia pubblica, mi sono posto nell’attraversare questa fase: fare questo percorso di cambiamento, di ridimensionamento dovuto a questioni contingenti, ma porre già le basi per una ripartenza, per un rilancio.

IN CONCRETO. Questo percorso di rilancio della rete di strutture, significa riaprire una nuova fase di rilancio per l’erogazione delle prestazioni psicologiche ai cittadini piemontesi (ed ora ci sarà un grande lavoro da fare per i nuovi LEA), e significa quindi la riapertura dei concorsi per assumere nuovi psicologi. Non saranno numeri enormi sia chiaro, ma se pensiamo che i concorsi sono fermi dal 2008, credo sia un ottimo risultato.

Ed ora, di nuovo al lavoro.

Alessandro Lombardo – Presidente Ordine Psicologi Piemonte




Un caffè (avvelenato) non si nega a nessuno

“Dai! Pigliamoci un caffè, stai tranquillo che non farai la fine di Sindona”

CAFFE’ AVVELENATI. Parto da questa frase ascoltata durante l’ultimo Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP). Una piccola nota storica: Michele Sindona morì avvelenato in seguito all’ingestione di caffè al cianuro di potassio mentre era in carcere. La morte di Michele Sindona rimane tuttora un mistero.

A pronunciarla, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi Calabria. Rivolto a Nicola Piccinini, Presidente dell’Ordine Psicologi del Lazio.

IL CONTESTO. Si arriva a questo singolare invito durante la discussione sulla costituzione di una Fondazione del CNOP, a cui Nicola Piccinini stava opponendo una serie di critiche durante una riunione del Consiglio Nazionale.

Ecco, se prima avevo qualche dubbio sulla nascita di una Fondazione del Consiglio Nazionale (CNOP), dopo aver sentito questa frase con le mie orecchie, di dubbi non ne ho più: mancano i presupposti ambientali.

IL SILENZIO. Il singolare invito è avvenuto pubblicamente. Davanti ai colleghi Presidenti. Dato che nessuno ha avuto alcuna reazione, forse pure loro sono rimasti ammutoliti. Non è la prima volta.

FATTI E MISFATTI. L’ombra di irregolarità sulle elezioni per l’Ordine Sicilia, ancora con un ricorsi pendenti da parte di diversi candidati. La citazione per diffamazione con richiesta di 200.000 euro a Gaetana d’Agostino e ad AltraPsicologia da parte dello stesso Ordine Sicilia e da 13 suoi consiglieri, per aver raccontato delle elezioni siciliane. La recente dimissione di quattro consigliere dell’Ordine Sicilia, che hanno messo nero su bianco presunte irregolarità sull’utilizzo dei soldi. E poi le udienze del processo penale per truffa aggravata nei confronti dell’ex Presidente ENPAP Angelo Arcicasa, in cui il Segretario Generale dell’AUPI Mario Sellini – oggi nello staff di presidenza del CNOP – viene sentito come testimone perché presente in molte fasi della trattativa del palazzo di via della Stamperia, e viene pure ammonito dal giudice per reticenza.

E DOVREMMO FIDARCI? Per qualcuno forse è possibile. Per noi no. E ovviamente ci offrono un caffè. Ma tranquilli: non faremo la fine di Sindona.

DOVREMMO TOGLIERE CONTROLLI E TUTELE? Gli Ordini possono svolgere molte attività per le quali si propone di fare una Fondazione. Gli Ordini guidati da AltraPsicologia lo stanno dimostrando: attività formative, informative, bandi, eventi per la cittadinanza. Certo, gli Ordini sono enti pubblici e quindi hanno i loro vincoli: affido degli incarichi, bandi pubblici, trasparenza, presentazione dei bilanci. Per qualcuno sono una scocciatura, per noi sono una tutela. Punti di vista. Di certo una Fondazione renderebbe la vita più facile nello spendere denaro degli iscritti senza troppe formalità. E forse creerebbe qualche zona grigia, di cui facciamo volentieri a meno, date le premesse ambientali di cui sopra.

NO. NON DOVREMMO. Con queste premesse, una Fondazione non è necessaria e non è compatibile con il momento storico che alcune nostri istituzioni stanno vivendo. Una Fondazione nulla aggiungerebbe. Ma toglierebbe molto. Protezione, trasparenza, tracciabilità.

Va tutto bene, quindi?

di Alessandro Lombardo e Federico Conte




CNOP: Tre piccole morali da ricordare per il futuro

etica-e-morale

E’ STATA COLPA TUA.

Tutto è iniziato qualche mese fa, con la novità dell’apparizione dell’Ordine Nazionale degli Psicologi su Facebook. Complice forse un piano editoriale non chiaro, viene pubblicato un articolo preso dal quotidiano La Croce sulle questioni dell’omosessualità e delle cosiddette “teorie gender”. Inizia così un tam tam di commenti sulla pagina CNOP, fatti di sdegno, richieste di rettifica, di cancellazione. Commenti di numerosi colleghi italiani ma anche di “semplici” cittadini.

La Croce è fonte autorevole e voi non capite. 

Questa, in sostanza, la risposta della redazione, con la ovvia reazione sdegnata di una gran parte della comunità degli psicologi italiani.

La figura è epocale.

In un canale social, pubblico, virale, il danno di immagine per il CNOP è enorme.
Nel primo consiglio utile, i Presidenti di Altrapsicologia si fanno portavoce di tale sdegno, chiedendo le dimissioni del gestore della comunicazione CNOP.
Risposta della maggioraza CNOP: NESSUNA; non è successo nulla.

PICCOLA MORALE DA RICORDARE N°1: La categoria, la comunità degli psicologi, sembra essere migliore di chi la dirige.
Succede spesso.

ECM E LE FANTOMATICHE LEZIONI DI DEMOCRAZIA.

democrazia-tra-virgolette1Arriviamo quindi alla questione ECM per gli psicologi. A seguito delle azioni e dei movimenti istituzionali del CNOP, si inizia a comprendere che l’attuale linea politica della maggioranza per la formazione continua sia quella di traghettare tutta la categoria verso l’obbligo di ECM, passandoli come una grande opportunità per gli psicologi. 

A fronte di ciò, Altrapsicologia organizza un mailbombing verso tutti i Presidenti regionali CNOP, per chiedere, a chi fino a quel momento era stato in silenzio, di prendere una posizione chiara e contraria all’obbligo di ECM per tutti e per conoscere, almeno, le motivazioni di quei Presidenti che all’obbligo si erano detti addirittura favorevoli.

Alla prima riunione CNOP, cosa succede? Arrivano le minacce di denuncia da parte di alcuni presidenti ai presidenti di Altrapsicologia.
Arrivano frasi del tipo: io ho solo ricevuto 200 mail, quindi sono poche, la categoria li vuole gli ECM.
Ed i presidenti di Altrapsicologia, (Lazio, Marche Piemonte), vengono accusati di “scortesia istituzionale”, essendo stati promotori della campagna NOECM.
Ohibò, penso io, dopo cento e più anni di movimentismo, di lotte per i diritti civili, di lotte politiche, sarebbero queste le fantomatiche “lezioni di democrazia” – frase che un presidente CNOP ha usato per descrivere il clima di accusa comune di tutto il CNOP verso i tre presidenti di Altrapsicologia?

PICCOLA MORALE DA RICORDARE N°2: Il CNOP è davvero così autoreferenziale da non capire che qui il problema è il destino di 90mila psicologi liberi professionisti?
La risposta ahimè è sì.
Siamo così autoreferenziali.

IL FEUDO E’ MIO E LO GESTISCO IO. 

Il_Trono_di_SpadeIl 14 settembre presso la Casa dei Diritti di Milano si tiene un convegno sul tema “Gender”. Un evento di rilevanza nazionale, che ha ricevuto l’interessamento di istituzioni da tutto il territorio italiano, organizzato dal Comune di Milano, che ha visto la partecipazione ed il patrocinio di tre Ordini (Lazio, Piemonte e Marche) e di un’associazione di politica professionale da sempre posizionata in modo chiaro sulle tematiche LGBT: Altrapsicologia.

Per il convegno, si sono messi insieme una serie di istituzioni, “pezzi” di società civile, di Associazioni di vario tipo, tutto al fine di mettere finalmente un punto fermo alla fantomatiche teorie gender.

E il CNOP? Il CNOP …

Nel Consiglio Nazionale svoltosi nella giornata di oggi, la maggioranza dei Presidenti regionali, ha pensato bene di porre in evidenza la “scortesia istituzionale” messa in atto dai tre Ordini a guida Altrapsicologia patrocinando un evento in territorio altrui.
La questione è quindi stata posta come peccato originale nelle relazioni tra Ordini, come questione deontologica, etica, di invasione di territorio. Inverosimile, buffo, se non fosse tutto vero. Io purtroppo a questo Consiglio non ho potuto partecipare, e mi baso su altre “documentazioni”, ma siamo di nuovo al capovolgimento delle priorità, al girare la frittata.

Qualcuno la chiamerebbe politica. Di fronte all’ignavia (possibile chiamarla in modo differente?) da parte dell’attuale CNOP su una questione centrale come le tematiche LGBT, di fronte alle azioni vergognose – che siano gaffe o meno poco importa (vedi la diffusione delle idee omofobe e contropsicologiche del quotidiano La Croce sui canali social del CNOP) – a fronte di un CNOP che si limita a fare CTRL C e CTRL V del comunicato AIP (Associazione Italiana di Psicologia), dimostrando ancora una volta la pochezza argomentativa e forse, una volta per tutte, la poca motivazione nel prendere posizione su questi temi, ecco che una serie di soggetti, istituzionali e non, decidono di muoversi autonomamente, di prendere posizione.
E decidono di farlo con un evento di rilevanza nazionale, sostituendosi all’Ordine Nazionale, che non ha mosso un dito.

E quali sarebbero quindi queste invasioni dei feudi altrui?
Il vero feudo, è quello della non azione,
quello del cerchiobottismo del pubblicare parole di altri,
è il feudo del non pensiero, della non politica professionale.

Quel feudo è rimasto di proprietà dei legittimi proprietari.
Il problema non è ciò che è stato fatto, il vero problema è tutto ciò che non è stato fatto, dall’Ordine Nazionale, dai vari Ordini regionali che sono stati in silenzio.  

PICCOLA MORALE DA RICORDARE N°3: se giri la frittata resta pur sempre una frittata.




ECM obbligatori per gli psicologi liberi professionisti? CNOP dice si

150Quello dei crediti ECM (Educazione continua in Medicina) per gli psicologi liberi professionisti è argomento di vecchia data.

La posizione di Altrapsicologia è sempre stata chiara e la possiamo così riassumere:

fermo restando l’obbligo deontologico (e di legge) alla formazione permanente da parte di ogni psicologo, l’obbligo degli ECM per i liberi professionisti non sussiste.

ECM a misura di chi?

Occorre rendersi conto che il sistema ECM, è stato creato a misura di medico/infermiere, e di qualunque altra professione sanitaria incardinata nel sistema pubblico, psicologi inclusi. Questo significa in sostanza che, al sacrosanto obbligo all’aggiornamento formativo permanente dei professionisti sanitari pubblici, nei fatti, per il dipendente pubblico/convenzionato ci pensa direttamente l’azienda sanitaria. Discorso a parte andrebbe fatto per i medici, dove anche le aziende farmaceutiche offrono a loro volta possibilità di accumulare crediti ECM gratuitamente.

In ogni caso, in entrambi i casi, non vi è un aggravio dei costi a carico del singolo professionista, ma tali costi vengono assorbiti dall’azienda sanitaria.

 

E per gli psicologi liberi professionisti?

Peccato è tutto ECM. La notizia è che, per la prima volta in 20 anni di professione, compare in un documento del Consiglio dell’Ordine del Psicologi (CNOP), vestendosi quindi di nuda e cruda ufficialità (nelle parole peraltro del nostro presidente nazionale Fulvio Giardina) che gli ECM saranno obbligatori presto per tutti gli psicologi, anche i liberi professionisti.

Nota bene – per non creare allarmismi –

al momento non vi è nessuna necessità di correre ad accaparrarsi ECM!

Cito però – testualmente – il verbale ufficiale della seduta CNOP del 27 e 28 febbraio 2015:

ecm

p15 “Il COGEAPS ha a che fare con l traghettamento al Ministero della Salute, che avrà ricadute sul fatto che tutti gli psicologi dovranno maturare crediti ECM o FCP. Alessandro Lombardo chiede perché allora si sta (sic!) aspettando a definire gli standard formativi per gli psicologi, Giardina risponde che in futuro tutti gli psicologi necessiteranno di crediti ECM e che si resta in attesa della validazione del regolamento da parte del ministero della salute”.

Il dado è tratto. A quanto pare, la vision del CNOP, della maggioranza di questo CNOP, è di traghettare tutta la professione verso il sistema ECM, non comprendendo per nulla le evidenti difficoltà che questa opzione (mi sforzo ancora di chiamarla in questo modo), riverserebbe sulla quasi totalità della comunità professionale. Un traghettamento inevitabile si dirà, che segue a ruota il passaggio sotto il controllo del Ministero della Salute ma allora, cosa ci stanno a fare i massimi organi rappresentativi di una professione se non quella di rappresentarla? Se non per rappresentarne presso tali organi, giusto a titolo di esempio che:

  1.  Non è tutta sanità. Sebbene si stia concludendo il passaggio verso le professioni sanitarie all’interno quindi del controllo da parte del Ministero della Salute gioverebbe ricordare come non tutta la professione è professione sanitaria. ECM anche per tutti i colleghi che lavorano come psicologi dello sport, del lavoro e delle organizzazioni, nel terzo settore?
  2. Altri costi per gli psicologi. Ad una professione già agonizzante dal punto di vista economico e dai redditi medi individuali decisamente bassi, si verrà ad aggiungere un ulteriore costo, quello dell’accumulo dei crediti ECM.

Sulle spalle dei liberi professionisti.

Ancora una volta, le grandi scelte politiche sulla professione, e ormai dovremmo esserne abituati da circa 20 anni di governo dell’AUPI e di chi li sostiene come in questo CNOP, vengono fatte sulle spalle dei liberi professionisti.

E gli FCP? Nel precedente quadriennio CNOP si era proposto un regolamento apposito, che prevedeva la creazione di un sistema a “misura di psicologo”, i tanto declamati FCP (Formazione Continua per Psicologi). Era stato quindi redatto un regolamento apposito che, dopo alcune revisioni, era stato inviato per l’approvazione dai ministeri competenti.

La vision – fortemente sostenuta da Altrapsicologia – era ed è che gli psicologi incardinati nel servizio pubblico dovessero e potessero continuare con il sistema ECM (per ovvi motivi), per tutti gli altri, e giova ricordare che sono la stragrande maggioranza degli psicologi italiani, si doveva creare un sistema apposito di crediti che mettesse nelle condizioni anche i singoli Ordini regionali di poter creare un sistema di erogazione a misura di psicologo, a basso costo, prevedendo il rilascio dei crediti FCP per tutte quelle attività che sono già norma per la gran parte degli psicologi, per esempio, le supervisioni.


Una maggioranza silenziosa
.

Un po’ di spazio va poi speso per descrivere le modalità di partecipazione durante i consigli del CNOP da parte dei presidenti dei vari ordini regionali.

Nei fatti, durante i consigli, dei 22 presidenti di ordini regionali, prenderanno la parola giusto in 7 o 8. Di alcuni in presidenti, a parte i saluti di rito, durante i consigli non si è mai sentito proferire parola, anche quando venivano discussi temi centrali per la professione e per gli 84 mila professionisti che siamo chiamati a rappresentare. Temo, ma vorrei sbagliarmi, che questo non proferire parola non sia propriamente un problema di timidezza nel public speaking. Cosa vorrà dire dunque questo silenzio da parte del massimo organo di governance della professione?

Ecm in silenzio per tutti. Su questo specifico punto per esempio, oltre al presidente e al tesoriere CNOP ho preso parola io, a nome dei tre presidenti di Altrapsicologia, ma mi sarei aspettato una partecipazione molto più serrata anche solo per la portata di una linea politica di questo tipo visto che, circa il 90% degli 84 mila psicologi sono liberi professionisti.

Per capirci, in CNOP si sta decidendo dell’90% dell’intera categoria, e non abbiamo nulla da dire come presidenti? A quanto pare è così.

Ma, questo clima, è purtroppo caratterizzante di questo primo anno di CNOP. A malincuore e soprattutto con enorme preoccupazione, debbo appurare quanto vi sia una totale mancanza di una vision politico-professionale comune per la professione da parte di questa maggioranza la quale, sembra invece procedere per somma di singoli pezzi e silenzi per somma di interessi parziali che, messi insieme, non possono che creare caos.

Questo è, se ci pare.




Cnop, l’ideologia gender, le teorie riparative: facciamo chiarezza?

mano-300x283.jpgIn riferimento a quanto accaduto di recente sulla pagina Facebook ufficiale del Consiglio Nazionale degli Psicologi Italiani, pubblichiamo, in ottica di condivisione e trasparenza, la Mozione presentata al Consiglio Nazionale, a firma di Luca Pierucci, Presidente Ordine Psicologi Marche, Nicola Piccinini, Presidente Ordine Psicologi Lazio, e del sottoscritto, Presidente Ordine Psicologi Piemonte.

Testo della Mozione presentata al CNOP

Gentili consiglieri e gentile presidente, nel giorno in cui l’APA plaude all’annuncio di Obama sulle teorie riparative, la notizia rimbalza praticamente ovunque, ma non sulla pagina Facebook del CNOP che sceglie invece di pubblicare un articolo di una “fonte autorevole e verificata”. Si tratta de “La croce” il quotidiano di Adinolfi, noto peraltro per le sue posizioni molto discusse sulle questioni lgbt.

Il gestore della pagina ufficiale degli Psicologi Italiani sceglie di estrapolare dall’articolo questa parte

” […] oggi stiamo assistendo ad un indottrinamento da regime totalitario, che impone una visione altra dell’uomo, su base ideologica senza alcuna autorizzazione ufficiale

In questo breve brano si parla quindi di indottrinamento da regime totalitario.

 Le reazioni della comunità a tale azione sono state molteplici, e tutte nel segno dell’indignazione. Il danno d’immagine è ormai fatto, per negligenza, ignoranza, sia rispetto ai contenuti, sia rispetto all’utilizzo dei social network da parte di una istituzione pubblica. Davvero si pensa di gestire la pagina ufficiale degli psicologi italiani, su una piattaforma che da visibilità mondiale, postando degli articoli presi dai giornali per “creare dibattito”?

A quando, ci chiediamo quindi, la segnalazione di un editoriale di Mullah Al Baghdadi sulle dimensioni psicologiche del supporto psicologico alle vittime del terrorismo?

Per le motivazioni suddette,  i firmatari della mozione, richiedono di conoscere il nominativo del gestore della pagina Facebook del CNOP, richiedendone la pronta rimozione dal proprio incarico. Laddove tale soggetto NON coincidesse con il Responsabile Comunicazione nominato dal presidente, chiedono altresì di richiamare formalmente quest’ultimo ad un’azione più attenta e competente nella gestione della pagina Facebook degli Psicologi Italiani.

Ovviamente, in conclusione, chiediamo che venga esplicitata, discussa in consiglio e resa pubblica, quale sia le posizione di questo consiglio sulle questioni messe in vetrina sulla pagina Facebook degli psicologi italiani.

 

Alessandro Lombardo – Presidente Ordine Psicologi Piemonte

Luca Pierucci – Presidente Ordine Psicologi Marche

Nicola Piccinini – Presidente Ordine Psicologi Lazio