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Perché molti colleghi non riescono a sfondare nella propria professione? Perché si trovano a fare i salti mortali anche solo per stare a galla, spesso affiancando all’attività da psicologo anche lavori differenti da quello per cui hanno studiato?

Una prima spiegazione sta, naturalmente, nel contesto in cui si situano. Ad oggi, gli psicologi attivi professionalmente sono più di 50.000, una realtà di grande competizione, quindi. Ad abbattersi su di loro come un cataclisma, ci si è messa pure la crisi economica. Soprattutto per i giovani, quelli che non hanno avviato l’attività in tempi migliori con pochi colleghi fra cui spartirsi la torta professionale e – addirittura – l’apertura dei posti pubblici agli psicologi…riuscire a galleggiare in un’epoca ben diversa da quella di trent’anni fa, è una grande impresa.

Eppure, la situazione difficile non spiega tutto. Pure in questo contesto, alcuni colleghi riescono bene, altri addirittura eccellono. Come mai?

Ci sono altri elementi fondamentali da considerare. In ENPAP abbiamo voluto capire meglio cosa fa la differenza. Con uno sguardo particolare rivolto all’impresa al femminile, che nella nostra categoria rappresenta più dell’80% della professione.

Psicologhe: che impresa!

Si è concluso venerdì, con un convegno a Roma, il lungo percorso sull’imprenditoria femminile organizzato da ENPAP – a governo AltraPsicologia – attraverso la commissione Politiche Femminili.
Il convegno ha avuto grande eco sulla stampa. State Of Mind lo ha definito – fra le altre cose – “brillantemente strutturato” e con “ospiti d’eccezione”. E molti altri feedback positivi sono arrivati dalla stampa nazionale e specialistica: la rassegna completa è in fondo a questo articolo.

Perché ci è interessato premiare colleghe che avessero realizzato un’impresa di successo? Perché diffonderne le storie e, addirittura, insistere sul tema realizzando un convegno chiamando anche imprenditrici di altri settori e docenti del Sole24ore a raccontarci le agevolazioni possibili? Ma soprattutto: cosa c’entrano i liberi professionisti con l’imprenditoria?!?

Come ho spiegato durante il convegno – sulla pagina Facebook di Enpap potrete trovare il mio intervento su questo tema e quello di diversi altri relatori – l’imprenditoria non coincide necessariamente con la creazione di una società, ma è prima di tutto una forma mentis con cui ci si situa nel panorama professionale. Anche se si è liberi professionisti.

La differenza non sta tanto nella forma con cui si realizza il proprio progetto, ma nell’avere strutturato un progetto. Che si tratti di avviare uno studio di psicoterapia o creare un’impresa nel sociale con settanta collaboratori. O qualsiasi altra cosa.
Naturalmente, gli strumenti, il tempo, la progettazione vanno calibrati sulla base dell’idea che ho in mente ma, alla base, ci sono dei fattori comuni che possono fare la differenza fra un professionista che sopravvive malamente e uno psicologo realizzato e di successo.

Quali sono i comuni fattori del successo imprenditoriale che abbiamo scoperto?

immobilismo-450x234Prima di tutto, rendersi conto ed accettare che il mondo è cambiato. Molti colleghi rimangono attaccati ad un’idea di professione antiquata che, piaccia o no, non è più quella con cui si confrontano. E prima lo accetteranno, prima potranno apportare le modifiche giuste per realizzarsi pur in un ambiente difficile.

La buona formazione, le ottime competenze e una targhetta fuori dallo studio/ufficio non sono più elementi sufficienti per emergere. Il fatto di avere speso tanti anni e soldi nel costruirci conoscenze approfondite non ci garantisce l’arrivo dei clienti. E, per quanto l’idea non ci piaccia, avere tanti utenti che vengono da noi perché siamo bravi non è un nostro diritto. E’ solo la base.

Le persone, oggi, si muovono con le nuove tecnologie, vogliono “conoscere” il professionista prima di incontrarlo, vogliono sapere chi è e cosa fa. Ma la maggior parte dei colleghi non ha neanche un sito web, figuriamoci la presenza sui social o la scrittura di articoli personalizzati. Per non parlare di progetti elaborati e ritagliati sulle esigenze di una specifica popolazione target.

Fare questo, significa essere entrati dentro la “cultura imprenditoriale”, avere compreso che qualunque progetto, piccolo o grande che sia, richiede un’analisi del contesto in cui vogliamo situarci e proporre i nostri servizi (analisi dei competitor, popolazione target a cui ci rivolgiamo e loro esigenze specifiche, associazioni o enti con cui sia possibile collaborare, ecc.).

IMG_donne_rete-850x562E poi una progettazione specifica coerente con le normative relative alla nostra tematica, una promozione studiata, mirata e diversificata, una timeline del percorso che comprenda anche le varie tappe intermedie da raggiungere e i tempi entro cui farlo e, infine, una valutazione degli esiti, in modo da potere mano a mano “aggiustare il tiro” e comprendere cosa va valorizzato, cosa cambiato e cosa eliminato.

Se, poi, dal progetto semplice si passa ad aspetti più complessi o a vere e proprie imprese, allora sarà necessario sviluppare anche un business plan completo e approfondito.

Il tutto, facendo rete con colleghi e altre figure professionali coinvolte, creando contatti e rinunciando ad una visione professionale solipsistica.

Di tutto questo si è parlato al convegno, così come delle agevolazioni previste per chi si vuole muovere in questa direzione e di tante storie di imprese di successo. Partite da una singola persona, come me, come voi, che si era messa in testa di realizzare un’impresa. In tutti i sensi.

Henry Ford diceva: “che tu creda di farcela o di non farcela, hai comunque ragione”. Sta a noi scegliere da che parte della ragione vogliamo stare.

 

RASSEGNA STAMPA:

http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/tag/enpap/ANSA

http://www.ansa.it/professioni/notizie/legislazione/2016/04/15/psicologi82-donna-ma-gap-reddito-40_f4573288-6d48-4408-b19b-154569d1c54b.html

http://www.adnkronos.com/lavoro/professionisti/2016/04/15/psicologi-premiate-proposte-imprenditoriali-femminile_xDG4Ha5U0CphZ2vKrgShfP.html

http://test3.blogghy.com/note/688948/sanit%C4%81-enpap-molte-donne-psicologo-ma.html

http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=38708

http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-365031-psicologi_premiate_5_proposte_imprenditoriali_al_femminile.aspx

http://padovanews.it/speciali/lavoro/404223-psicologi-premiate-5-proposte-imprenditoriali-al-femminile.html?print=1&download=0

http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-365031-psicologi_premiate_5_proposte_imprenditoriali_al_femminile.aspx

http://www.newsrss24.com/italia/2016/04/15/professioni-psicologi-premiate-5-proposte-imprenditoriali-al-femminile/

http://www.iltempo.it/adn-kronos/2016/04/15/psicologi-premiate-5-proposte-imprenditoriali-al-femminile-1.1529737

http://www.focus.it/scienza/salute/sanita-enpap-molte-donne-psicologo-ma-poco-interesse-a-fare-impresa

http://www.oggitreviso.it/sanit%C3%A0-enpap-molte-donne-psicologo-ma-poco-interesse-fare-impresa-133322

http://www.panorama.it/scienza/salute/sanita-enpap-molte-donne-psicologo-ma-poco-interesse-a-fare-impresa/

http://www.liberoquotidiano.it/news/professionisti/11898998/Psicologi–premiate-5-proposte-imprenditoriali.html

Psicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile

http://247.libero.it/rfocus/25816398/1/sanit-enpap-molte-donne-psicologo-ma-poco-interesse-a-fare-impresa/

http://gossip.libero.it/focus/35453662/sanit%C3%A0-enpap-molte-donne-psicologo-ma-poco-interesse-a-fare-impresa/enpap-sanit%C3%A0/?type=

Libera professione e imprenditoria femminile “Psicologhe: che impresa!” – Report dal Convegno ENPAP