Assistenza legale gratuita alle vittime di abuso professionale
La vigilanza e la tutela è il primo compito istituzionale di un Ordine, ma stranamente ad oggi in OPLazio NON ESISTE una apposita e dedicata Commissione Tutela, nonostante Cultura e Professione continui a parlarne e straparlarne da 13 anni ed anche in quest’ultimo programma elettorale!
Come ben sai, AltraPsicologia a maggioranza dell’Ordine Psicologi Lazio intende colmare questa grave mancanza attivando una “Commissione Tutela e Abuso Professionale” forte, competenze e con le mani libere di agire senza alcun conflitto di interesse!
Alle tante iniziative per la lotta all’abusivismo, al presidio su bandi e concorsi pubblici, che già trovi descritte nel progetto, intendiamo introdurre una ulteriore novità che possiamo definire rivoluzionaria!
L’Ordine Psicologi Lazio a maggioranza AltraPsicologia fornirà un servizio di assistenza legale gratuita alle vittime di abuso professionale, rivolto a tutti coloro che hanno subito danno psichico e/o biologico ad opera di persone non qualificate che si spacciano per psicologi usando nomi più o meno fantasiosi, più o meno filosofici, più o meno… anglofoni.
In pratica, l’Ordine Psicologi Lazio destinerà un fondo di bilancio a questa iniziativa, non ingentissimo ma sufficiente a iniziare un nuovo corso, che permetterà di offrire alle persone vittime di abuso un’assistenza legale gratuita con professionisti con cui l’Ordine stesso potrà stipulare una convenzione.
Perché questa iniziativa?
Innanzitutto per difendere il diritto alla salute dei cittadini!
In quanto rappresentante di una professione sanitaria, l’Ordine è il primo istituto che può e deve contribuire alla tutela della salute pubblica. Un’iniziativa di civiltà che, tra l’altro, permetterebbe di cominciare ad interloquire come soggetto attivo, credibile e garante con cittadini, istituzioni e tribunali.
Inoltre, obiettivo non meno fondamentale, per comunicare tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo professionale.
Questa iniziativa produrrà a cascata un effetto “demotivational” nei confronti di tutte quelle figure di pseudo-psicologi che pensano di cavarsela nascondendosi dietro a escamotage nominalistici. Così come di quelle strutture formative che lucrano sulla formazione professionalizzante di non-psicologi (strutture già definite nella sentenza Zerbetto come “potenzialmente in favoreggiamento di abuso di professione”)
Quanto ci costerà?
L’idea è quella di utilizzare un servizio legale in convenzione con l’Ordine, così da abbattere i costi e ridurli al minimo.
Per intenderci, oggi OPLazio spende una cifra assurda di soldi in consulenze legali, anche a causa dell’incapacità di intervenire a monte per abbattere il numero di colleghi chiamati in Deontologica (leggi il progetto operativo). Dal semplice abbattimento di tali costi si ricavano risorse in eccesso rispetto all’entità dell’iniziativa, non solo… questo servizio otterrà un importante riscontro sul versante della tutela della professione, a vantaggio del collega!
In altre parole RIMANE FINALIZZATA A CREARE VALORE AL COLLEGA, non la facciamo perché ci avanzano soldi da buttare 😉
Insomma, la cosa è legalmente, economicamente e tecnicamente sostenibile, ma MAI proposta da nessun Ordine Psicologi in oltre 20 anni di storia verrà poi promossa e diffusa capillarmente sui mass-media locali, attraverso campagne pubblicitarie su nicchie mirate, attraverso azioni di comunicazione e Internet Marketing.
Mettiamola così: l’abusivismo psicologico diventerà “fortemente sconsigliato”.
Noi psicologi lavoriamo con le parole, amiamo le parole, usiamo le parole per produrre cambiamenti in noi stessi prima ancora che negli altri. Ci sono parole e parole. Parole operative che portano a cambiamenti concreti e parole di parolaio, Bla-Bla-Bla
Cultura e Professione, maggioranza OPLazio uscente e da 13 anni al potere, dopo sonni paciosi ed egosintonici, si ridesta per le imminenti elezioni e ci parla di tutela della professione!
Quella stessa Cultura e Professione che che annovera tra i propri sostenitori sQuole di formazione di non-psicologi e che si è esplicitamente opposta alla revisione dell’Art. 21, salvo poi prendere una sonora sberla, visto che l’85% dei colleghi ha votato SI, ha scelto la TUTELA VERA della professione, non quella a parole!