Liguria: come dare la sveglia a un Ordine sonnolento

Come novello gruppo AP Liguria presentiamo qui un primo consuntivo delle nostre attività, sul territorio e nel Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Liguria. 

UNA CAMPAGNA ELETTORALE DIFFICILE: Difficile soprattutto per l’atmosfera generale che circondava le elezioni. Il gruppo storico della maggioranza si sentiva sicuro della propria posizione, anche per la rendita apportata da una serie di iniziative che, pur conducendo a molta visibilità, non erano sostanziate da contenuti coerenti. Prevalevano iniziative di facciata, eventi formativi a pioggia (in media venti / trenta all’anno), e soprattutto i colleghi erano stati coinvolti nella costituzione di gruppi di lavoro che spaziavano dalla neuropsicologia alle terapie assistite da animali, senza un preciso progetto, ma che erano stati molto utili a coagulare consenso.
Nonostante l’apprezzabile sforzo, non credevamo che l’impiego di risorse economiche e di tempo per l’organizzazione continua e acritica di eventi o per l’abbellimento del sito e delle brochure di descrizione delle attività dello psicologo fosse utile a far uscire la nostra professione dallo stato precario di salute in cui versa.
Era mancata una visione generale che coniugasse l’interno e l’esterno, le prospettive future di chi si affaccia al ruolo professionale con la condizione attuale del mercato del lavoro e la formazione continua di chi già lavora; si sentiva forte il bisogno di un cambiamento di direzione e di una ripresa dei rapporti con gli stakeholder istituzionali di cui il passato Consiglio neppure conosceva competenze e attribuzioni, giungendo al paradosso di affidare il ruolo di presidente della Commissione che si sarebbe dovuta occupare delle relazioni istituzionali a un’esponente della minoranza, espropriandosi così dalla possibilità di intessere rapporti con i politici e i tecnici nei settori del sociale e della sanità.

NOI DAL PUNTO DI VISTA DEGLI ALTRI: La bassa percentuale di votanti e l’abitudine al già noto hanno portato comunque la lista avversaria alla vittoria; il fatto di non essere neppure stati consultati per l’elezione delle nomine ci ha fatto capire che avremmo dovuto condurre una dura opposizione, cosa che si è puntualmente verificata. L’atteggiamento verso di noi è stato dapprima di diffidenza, poi di stupore quando i colleghi della maggioranza hanno potuto apprezzare la nostra competenza e la nostra preparazione professionale: abbiamo precisato che la nostra attività sarebbe stata finalizzata alla realizzazione del programma elettorale (potenziamento dell’immagine della professione; tutela della professione dagli abusivismi; pressione per giungere a un sistema di formazione continua e realizzazione di eventi formativi locali in base a un programma definito; particolare attenzione ai problemi dei colleghi neoiscritti; riforma delle procedure disciplinari; particolare attenzione ai campi dei rapporti professionali degli psicologi con il mondo della giustizia, del terzo settore, della sanità privata e convenzionata, allo scopo di tutelare la professionalità, il decoro e la dignità dei colleghi anche dal punto di vista economico; perseguimento di principi di visibilità, trasparenza e buona gestione); e che avremmo certamente collaborato con la maggioranza se le iniziative da questa proposte fossero state congruenti con tali principi.

AL LAVORO NEL CONSIGLIO: L’inizio del lavoro è stato in qualche momento frustrante, in altri più entusiasmante: al momento della costituzione delle commissioni consiliari, noi tutti, consiglieri AP, siamo entrati a farne parte. In particolare, Lorenzo Vita è entrato nella Commissione Cultura e Formazione; Alfredo Verde e Marina Pittaluga nella Commissione Deontologia e Tutela della Professione; Alessia Battaglia e Beatrice Baratta, quest’ultima con la funzione di Referente per il Terzo Settore, nella Commissione Promozione della Professione. Inoltre, con la formazione dei Gruppi di lavoro, è stato proposta da AltraPsicologia Liguria la ricostituzione del Gruppo di Lavoro Psicologia e Terzo Settore, per il coordinamento del quale si è candidata la nostra attivista Selena Paparatto. Anche il rinnovato Gruppo di lavoro Psicologia giuridica viene coordinato dalla Consigliera Marina Pittaluga.

LE NOSTRE INIZIATIVE: In questi primi mesi di attività, nonostante l’atteggiamento dei colleghi, la nostra attività ordinistica è stata significativa: nel campo della PROMOZIONE DELLA PROFESSIONE su nostra iniziativa si sono allacciati contatti con la Procura della Repubblica del Tribunale di Genova per una revisione dei compensi, finora scandalosamente bassi, per gli psicologi ausiliari di polizia giudiziaria nel campo della consulenza e dell’ascolto delle vittime di reato, e ci si sta avviando alla realizzazione di un protocollo di intesa che dovrebbe prevedere retribuzioni perlomeno decenti.
Nel campo della TUTELA DELLA PROFESSIONE, è stata nuovamente una consigliera di AP a segnalare al Consiglio l’emanazione di un bando da parte di un Ospedale cittadino volto al reclutamento di un counselor, con lo scopo di fornire supporto agli operatori sanitari in condizione di stress per l’emergenza COVID-19 (psicologi compresi), un vero e proprio scandalo che è stato subito affrontato sia dal nostro Consiglio, che dal CNOP, che hanno inviato diffide all’ente riservandosi ogni tipo di azione ulteriore. Stiamo inoltre sostenendo l’opportunità di creare una collaborazione fra le varie Commissioni al fine di promuovere un’azione più ampia ed incisiva nei confronti delle situazioni di abuso della professione che stiamo individuando ed evidenziando in vari ambiti, con la prospettiva che le prime segnalino gli abusi riscontrati alla Commissione Deontologia e Tutela della professione.
Nel campo della DEONTOLOGIA, ci siamo fatti promotori di un’iniziativa, accettata dal Consiglio, per la revisione del Regolamento Disciplinare, vistosamente inadeguato e talora farraginoso.
I Consiglieri AP si sono segnalati anche nel campo delle INIZIATIVE SPECIFICHE NEI CONFRONTI DELLA POPOLAZIONE DURANTE LA PANDEMIA e le sue sequele, segnatamente ai tavoli sanitari convocati a livello regionale: va ricordata, in particolare, la promozione da parte di uno di noi della costituzione di un gruppo di colleghi impegnati a diverso titolo nelle scuole, cui partecipano al momento due consiglieri AP (ad uno dei quali si deve l’iniziativa), la Vicepresidente del Consiglio e la coordinatrice del gruppo di lavoro Psicologia Scolastica, con l’obiettivo a breve di promuovere il benessere psicologico sia dell’istituzione che dei suoi membri affrontando le problematiche particolari del momento, e quello di più lunga prospettiva di costituire un riferimento per i colleghi impegnati in un campo in cui la loro professionalità fatica ad affermarsi per il mancato riconoscimento da parte delle istituzioni di riferimento e, anche qui, per la presenza di figure non legittimate a svolgere attività proprie della nostra professione. Purtroppo, questa iniziativa rischia di andare perduta: talora infatti avvertiamo che la maggioranza in carica non nutre fiducia sufficiente nelle nostre possibilità di collaborazione. La soluzione non potrà quindi essere che quella della denuncia alla collettività dei colleghi di questi comportamenti e del proseguire una politica di opposizione sempre più attenta e propositiva.
Un altro punto ci sembra rilevante: in questi primi contatti con gli stakeholder istituzionali stiamo sostenendo con forza la linea di non proporre come Ordine Regionale iniziative a titolo gratuito, in quanto riteniamo che tale politica professionale non abbia giovato né in termine di promozione né tantomeno in termini di tutela alla nostra categoria: ma anche queste proposte, che pure potrebbero portare a una valorizzazione della figura dello psicologo, tendono a essere tralasciate da una maggioranza abituata ad attendere lo stipendio a fine mese o la pensione.

LA NOSTRA VIGILANZA: Oltre a esercitare una funzione propositiva, riteniamo essenziale lo svolgimento da parte nostra anche di una FUNZIONE DI CONTROLLO; abbiamo criticato fortemente, ad esempio, la costituzione di un telefono emergenziale gratuito di supporto psicologico per l’emergenza pandemica, patrocinato dall’Ordine, peraltro passato pressoché inosservato in quanto non adeguatamente pubblicizzato.
Lo scopo è sempre quello, risvegliare il Consiglio da una consuetudine davvero poco reattiva rispetto alla realtà bruciante della professione, e volta principalmente all’autocelebrazione sulla pagina Facebook istituzionale che non è all’altezza di quanto l’uso di un social da parte di un ente pubblico dovrebbe garantire alla collettività, e che si perde tra l’autopromozione dei consiglieri di maggioranza e la citazione di riviste di divulgazione psicologica, fornendo alla popolazione un’immagine degli psicologi che non ci sembra adeguata. Il rapporto con la maggioranza è, nonostante i nostri sforzi, talora conflittuale, per i motivi sopra evidenziati: voglia di protagonismo, poca informazione e assenza di proposte politiche circa la promozione e la tutela della professione dominano il campo. La nostra politica è quindi quella di mantenere una posizione intransigente rispetto a questi e altri comportamenti, che rischiano di invischiarci senza in realtà coinvolgerci.

IL LAVORO CON GLI ATTIVISTI, PROSSIMO OBIETTIVO: A livello invece della costruzione di UN GRUPPO DI SUPPORTER ATTIVISTI, va detto che siamo forse un po’ indietro: tuttora, il gruppo si riduce ai candidati non eletti e ad altre quattro / cinque persone; ma non disperiamo, e contiamo di organizzare iniziative regionali targate AP (stiamo inoltre partecipando al Gruppo di lavoro AP di Psicologia Penitenziaria). Speriamo che la lettura di questo breve resoconto anche da parte dei colleghi liguri li stimoli a prendere contatto con noi. Durante l’emergenza COVID-19, poi, ci siamo trovati anche noi in prima linea e non siamo riusciti ad organizzare occasioni di incontro e confronto (l’ultimo incontro allargato risale a poco prima del lockdown), che contiamo di organizzare adesso, prima della pausa estiva.
Il bilancio della situazione in Liguria quindi è positivo; tutti e cinque i consiglieri, e anche il gruppo di supporto, stanno lavorando alacremente per portare il Consiglio a intervenire sui punti dolenti della condizione dello psicologo nella nostra regione. Ma ABBIAMO BISOGNO DI VOI per rafforzare le nostre attività, sia a Genova che nelle altre province, quindi aiutateci a rimboccarci le maniche. Siamo aperti a consigli, proposte e suggerimenti da parte di tutti i colleghi, che potranno contattarci: