“Speranze di Legge” sullo Psicologo di Base: perché chi le propone non ci dice tutta la verità?
È triste vedere come sulle speranze di tanti colleghi in difficoltà piovano in questi giorni grandi annunci di presunte “vittorie”, che dovrebbero magicamente risolvere i problemi strutturali degli psicologi nel Veneto. Sono state presentate due Proposte di Legge, contrastanti nei presupposti e nelle prospettive, questo evidenzia come l’Ordine del Veneto abbia proceduto in ordine sparso, privo di leadership e azione comune. Ne deriva un’immagine pubblica frammentata e confusa del nostro Ordine, la cui unica possibilità di uscire dal tunnel è un radicale cambiamento rispetto al passato.
Uno di questi cambiamenti è lo sviluppo della Psicologia di Base e Territoriale, ma questo è possibile solo a partire da quanto di già esistente e funzionante sul territorio, senza inventarsi illusioni demagogiche come già abbiamo visto produrre per anni sullo Psicologo Scolastico che, dopo oltre 10 anni, giace nell’anticamera delle proposte senza finanziamenti.
In particolare a grande voce viene annunciato da colleghi questa proposta di legge regionale che dovrebbe, a detta dei promotori, permettere che gli psicologi “non siano finanziati “dal basso” come proposto da altri colleghi, attraverso i fondi dei bilanci sociali dei Comuni, che sono notoriamente “coperte” precarie sempre troppo corte per coprire tutti i fabbisogni, bensì siano finanziati “dall’alto” attraverso il riconoscimento dello Psicologo nell’organico della Sanità della Regione”.
Questa proposta di legge ipotizza uno psicologo ogni 15.000 abitanti o 6/8 medici di medicina generali, in un regime di convenzione analogo a quello dei medici; quindi, come affermato dagli autori “con un contratto adeguato all’importanza della sua funzione”.
Bellissima proposta, disegno importante, se non che ancora una volta al grande proclama non seguono i fatti.
Un proclama in pompa magna, fatto apposta a pochi giorni dalle elezioni, per (fingere di) risollevare le sorti degli oltre 4.000 colleghi che non riesco nemmeno ad iniziare a lavorare come psicologi.
Un proclama che letto con calma si dimostra ancora una volta fatuo, contradditorio e svilente, per due motivi:
IL BUDGET A COPERTURA DELLA LEGGE.
1. Lo stesso disegno di legge regionale prevede una copertura di soli 500.000 euro l’anno. E’ una cifra che sembra grande ma nella realtà dei fatti è molto piccola, buona solo a venderci illusioni in ottica elettorale. Se infatti vogliamo dare un contratto minimamente “adeguato alla funzione”, ci troviamo ad avere un budget per non più di 15/20 psicologi. Facciamo delle ipotesi sulle cifre che abbiamo a disposizione:
(500.000 euro) / (25.000 euro lordi annui) = 20 colleghi per tutto il Veneto
Che diventano solo 10 (sì, dieci!), se li paghiamo come vengono pagati nel Servizio Sanitario.
Oppure, seguendo l’altro articolo della proposta, assumeremmo 329 colleghi per coprire tutta la popolazione del Veneto, ma con un piccolo dettaglio che si sono dimenticati di dirti: non li stipendiamo, gli diamo la paghetta mensile per comprarsi la merenda:
(500.000 euro) / (1 psicologo / 15.000 abitanti) = 329 colleghi = 1.519 euro l’anno lordi
Non penso che un contratto “dignitoso” sia di 1.519 euro lordi all’anno (circa 100 euro al mese di “stipendio”). Non ci si paga nemmeno la benzina per andare al lavoro: meno male che la proposta serviva a “dare dignità agli psicologi”…
IL NUMERO DELLA PROPOSTA
2. Ma l’illusione più grande, quello che non ti hanno detto, è dettata direttamente dal numero della proposta: la n.407 della Legislatura del Consiglio del Veneto, già all’ultimo anno di mandato. Provate a dare una occhiata a come sono messe le prime dieci, cinquanta, cento proposte di legge presentate ancora nel 2010: la maggior parte sono abbandonate nelle Commissioni da anni !
Da quando sono state presentate lì sono rimaste, tranne quelle che hanno alle spalle un forte sostegno politico e una certa copertura finanziaria. Se va bene, la proposta n. 407 non sarà esaminata prima del 2018 !
I TANTI PUNTI OSCURI
Ad essere precisi però ci sarebbero tanti punti ancora oscuri in queste diverse, surreali, “proposte” elettorali:
- In base alle vigenti Leggi Nazionali e Regionali i Comuni non possono erogare prestazioni sanitarie. Perché non ce lo dicono, nelle email di propaganda?
- La proposta riguarda l’assunzione in Ulss di al massimo 15/20 psicologi in contratto SAI: contratti che già esistono e si fanno regolarmente. Non vi è nulla di nuovo, perché non lo scrivono chiaramente?
- Gli Psicologi assunti all’Ulss hanno, per legge, tutti la specializzazione in psicoterapia e quindi i colleghi non specializzati sarebbero automaticamente esclusi.
- L’Ordine dei Medici non risulta aver condiviso alcuna ipotesi in tal senso, e non è stata fatta nessuna Consensus Conference con loro. Peccato che il tutto prevedeva una stretta condivisione con loro…
- Punto cruciale. I Bilanci della Sanità Veneta prevedono tagli e riduzioni importanti della spesa pubblica nel prossimo triennio: se il cosiddetto “psicologo di base” non è espressamente previsto e finanziato nei Livelli Essenziali di Assistenza regionale, non ha la minima possibilità di passare. Il resto è filosofia.
Ancora una volta, per raccogliere manciate di vote si rubano i sogni dei colleghi, soprattutto dei più giovani, invitandoli ad aperitivi con tanto di servizio fotografico incluso, solo per portare a casa voti; con proposte teoricamente interessanti ma illusorie, se non oltraggiose, rispetto a chi spera che il nuovo Ordine possa portare fatti concreti e non solo vane promesse sulle speranze dei giovani colleghi.
La solida posizione di AltraPsicologia è nota da tempo. Noi non sosteniamo progetti illusori su realtà che in parte già esistono: “psicologi del territorio” o “psicologia di base”, tanto meno con proposte di legge regionali che senza il sostegno di forze politiche regionali e senza il coordinamento con gli altri Ordini Sanitari, arriveranno in 5^ Commissione nel 2018 ed avranno parere contrario.
Sconcerta la demagogia con cui si vuole acquisire facile consenso. Chi vuole “psicologi del territorio” o “psicologia di base”, deve essere pronto a sostenere la battaglia che AltraPsicologia ha avviato con i Cittadini per i Diritti di Salute psicologica della Popolazione. Le Forze Politiche debbono rispondere ai Cittadini di questo, senza demagogia.
Se veramente credi che i servizi di Psicologia Territoriale, Ambulatoriale e Ospedaliera, debbano essere potenziati, e sei pronto a sostenerne la battaglia politica e sociale a fianco di cittadini, istituzioni, forze politiche, sostieni l’impegno di AltraPsicologia per il riconoscimento dei Livelli Essenziali di Assistenza Psicologica in Veneto.
AltraPsicologia non promette illusioni, anche se sarebbe tanto più comodo. Noi diciamo la verità anche quando è scomoda, e non barattiamo quattro voti in cambio di illusioni ai colleghi. E’ ora di rimboccarsi le maniche, non di vendere sogni.
Col lavoro duro e costante di tutti, con le interazioni serie nei Tavoli di lavoro Regionali e gli Osservatori Regionali, le speranze di molti psicologi in un futuro più dignitoso, e di molti cittadini di trovare una risposta al loro malessere psicologico, possono trovare una risposta concreta, realistica, vera.
AltraPsicologia farà la sua parte fino in fondo per dare un’orizzonte serio alle aspirazioni dei colleghi. Tu sei pronto a fare la tua, o preferisci che altri ti vendano sogni? Per una comune battaglia per i diritti dei cittadini all’assistenza psicologica o preferisci comprare sogni irrealizzabili, belli come la rugiada che svanisce al primo sole del mattino?
AP. Etica. Tutela. Risultati.