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Alcuni trend topic delle vacanze natalizie sono ormai diventati certezze: il menù della vigilia, Una poltrona per due e gli zii che ci regalano i set de I Tesori d’Oriente.

Da qualche anno però i liberi professionisti, compresi gli psicologi, hanno imparato che sotto l’albero di Natale trovano sempre qualche pacco particolare, sotto forma di nuovi adempimenti infilati nella Legge di Bilancio.

Il tema scottante di questo Natale 2019 è la detraibilità delle spese sanitarie vincolata al pagamento con carta di credito, bonifico, assegno.

IL PACCO. La novità è confezionata nel pacco omnibus della Legge di Bilancio (che al momento è ancora un Disegno di Legge, e quindi sarà definitiva solo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). All’articolo 1, commi 679-680, viene stabilito che per usufruire delle detrazioni al 19% per tutta una serie di spese (dagli interessi sul mutuo alle donazioni, dalle quote associative alle spese veterinarie, fino alle spese sanitarie a professionisti privati), sarà necessario pagare tramite

carte di debito, di credito o prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altre forme di pagamento [diverse dal contante, n.d.A.]

Fanno eccezione solo le spese per l’acquisto di medicinali o dispositivi medici (ad esempio protesi) e il pagamento di prestazioni sanitarie effettuate presso il Servizio Pubblico o il privato convenzionato, perché la spesa è già tracciata con altri mezzi.

COSA CAMBIA PER I CLIENTI DEGLI PSICOLOGI CHE ACQUISTANO PRESTAZIONI SANITARIE? Sostanzialmente nulla: potranno ottenere le stesse detrazioni che ottenevano prima del provvedimento, a condizione di pagarci con uno strumento tracciabile, diverso dal contante. In generale, carte di pagamento o bonifici.

COSA CAMBIA PER GLI PSICOLOGI? Per gli psicologi la situazione è più ingarbugliata, perché di fatto dovranno organizzarsi per dare la possibilità ai clienti di pagare con mezzi diversi dal contante, almeno per le prestazioni sanitarie effettuate direttamente, senza l’intermediazione di strutture accreditate (ad esempio, poliambulatori e simili).

QUALI SOLUZIONI PRATICHE? Le modalità di pagamento senza uso di contante sono molte. In questo articolo vedremo solo le principali e più adatte, con pro e contro.

a) CARTE DI PAGAMENTO. Sono le classiche carte di credito, debito o prepagate che usiamo ogni giorno per il supermercato, il pieno all’auto, la libreria o gli acquisti online.
PRO: semplici, veloci e praticamente in possesso di chiunque. Lato professionista, permette di ricevere pagamenti immediati a fine prestazione con la garanzia di aver ricevuto i soldi, e permette di avere una sorta di contabilità automatica perché la banca fornisce l’elenco di tutti i pagamenti ricevuti. Una comodità per il cliente, che non sostiene nemmeno la spesa di commissione.
CONTRO: dal lato del professionista, richiede di munirsi di un POS, la classica macchinetta per ricevere pagamenti. Questa macchinetta ha un costo, che può essere un canone fisso oppure un costo di acquisto, e inoltre prevede commissioni che sono sempre a carico dell’esercente.

b) BONIFICO BANCARIO. Il bonifico è uno strumento di trasferimento del denaro da banca a banca, il cui costo è sostenuto da chi trasmette. Il questo caso, il cliente.
PRO: è un mezzo semplice, affidabile e poco costoso. Lato cliente, in genere il bonifico è gratuito. Lato professionista, non ha costi per ricevere il denaro. CONTRO: lato cliente, è comunque una procedura più complicata di un semplice pagamento con carta di pagamento, e in alcuni casi prevede una commissione. Lato professionista, il bonifico ha lo svantaggio di non essere immediato: in genere il cliente non paga al momento e comunque l’accredito si vede dopo qualche giorno, esponendo al rischio concreto che un cliente non paghi.

c) BONIFICO ISTANTANEO. Ha i vantaggi del bonifico normale, ma l’accredito è istantaneo.
PRO: lato professionista, permette di azzerare per il professionista il rischio di non poter accertare subito l’arrivo del pagamento.
CONTRO: lato cliente, il bonifico istantaneo è un servizio aggiuntivo che si paga, in genere prevede una commissione anche in conti in cui il bonifico normale è gratuito.

d) ASSEGNO. L’assegno è ormai una forma di pagamento raramente utilizzata nella quotidianità e limitata a transazioni particolari (ad esempio, immobili o grandi spese). Se proprio un cliente dovesse insistere per pagare con assegno, è bene che il professionista sia certo di poterlo cambiare attraverso una filiale bancaria fisica, e con le banche online spesso la procedura è complicata.

LUCI E OMBRE. Dal punto di vista del professionista, queste novità imporranno una maggiore complicazione nei rapporti con i clienti. Si aggiungerà alla classica fattura, anche la necessità di controllare l’avvenuto pagamento in casi di bonifico, la gestione di ritardi, e simili. Il vero punto dolente sono poi le commissioni per i pagamenti con carta: sono sempre a carico del professionista e possono erodere anche del 2% il compenso, imponendo una sorta di iniqua tassazione aggiuntiva a redditi già pesantemente provati.
Peraltro il costo delle commissioni è un grande tema anche a livello economico generale: il dibattito sui pagamenti elettronici sta tutto qui, sul fatto che il denaro elettronico ha un costo. Una banconota da 100 euro entra in circolazione avendo già scontato il proprio costo (secondo la Banca d’Italia, il denaro contante costa 8 miliardi di euro l’anno alla collettività), mentre 100 euro in formato elettronico scontano il loro costo passando di mano in mano e riducendosi progressivamente per via delle commissioni di transazione. Come a dire: che sia contante o carte di credito, comunque un costo c’è, ma con le carte di pagamento rischia di concentrarsi in modo iniquo sul professionista.

Va poi detto che si assiste, negli ultimi anni, ad una continua ripetizione di adempimenti che moltiplicano le complicazioni di chi ogni giorno lavora, da solo, come libero professionista. Dal Sistema Tessera Sanitaria, alla Fattura Elettronica, fino ai pagamenti tracciati, ad ogni Legge di Bilancio c’è un nuovo adattamento a cui i singoli professionisti devono far fronte.

Dal punto di vista dello Stato, e dei cittadini, questo nuovo obbligo ha però una ragione: favorire i pagamenti elettronici crea un ecosistema sfavorevole ai fenomeni di evasione, elusione, alle attività illecite in generale. Legare ad esempio la detraibilità della spesa ad una prova certa di pagamento effettuato riduce il fenomeno delle fatture false per accedere alle detrazioni.

Sempre dal punto di vista dello Stato (e di tutti noi cittadini), le detrazioni per spese per mutui, veterinarie, sanitarie, associative sono una spesa. La collettività rinuncia ad una parte delle imposte di cittadini che effettuano alcuni tipi di acquisti, i quali ne hanno un vantaggio che finisce a carico della collettività in termini di mancati introiti. Per cui, se viene chiesto di utilizzare strumenti di pagamento tracciati a fronte di uno sconto sulle imposte, il razionale è comprensibile. Il tema è però il ribaltamento della spesa sui professionisti.

COSA DEVONO FARE GLI PSICOLOGI NEL CONCRETO. Intanto, è prevedibile che i clienti chiedano di pagare con carte di pagamento, e non sempre sarà possibile, utile o sicuro dirottarli sui bonifici (normali o istantanei). Per cui sarebbe consigliabile iniziare a guardarsi in giro, per comprendere le diverse offerte POS e decidere, in base al proprio fatturato e alle caratteristiche dei pagamenti, quale offerta conviene.

Non c’è una soluzione uguale per tutti.

I parametri da considerare sono:
– acquisto oppure noleggio dell’apparecchio
– contratto vincolante per un certo numero di mesi vs recesso immediato
– commissione sulla transazione
– obbligo di legarsi a una determinata banca vs possibilità di usare il POS per ricevere pagamenti su qualunque banca
– apparecchio che funziona in mobilità con il cellulare vs apparecchio fisso, che può essere usato in un solo luogo.
– una previsione più realistica possibile di quanto pensiamo di usarlo.

In linea di massima:
– Chi prevede di usare il POS per ricevere pochi pagamenti può optare per soluzioni senza costi fissi, che di solito ha commissioni più elevate sulle transazioni.
– Chi prevede un uso intensivo può avere convenienza a soluzioni a canone fisso e basse commissioni. Va considerato che il mercato dei POS è molto fluido e le offerte cambiano da un mese all’altro. Conviene quindi scegliere soluzioni che si possano facilmente cambiare e valutare anche le offerte in convenzione con Ordini ed ENPAP. 

 

I RIFERIMENTI NORMATIVI.

A questo link trovi la legge di bilancio completa (link). A pagina 234-235 i due commi di riferimento (il 679 e il 680).
Riportiamo qui il testo dei due commi per comodità:

679. Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento degli oneri indicati nell’articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e in altre disposizioni normative spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.

680. La disposizione di cui al comma 679 non si applica alle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.