Il Coordinamento Nazionale degli Psicologi Vincitori del Concorso dell’Amministrazione Penitenziaria ci invia questa nuova lettera, che pubblichiamo volentieri, per aggiornarci sulla dolorosa condizione dei colleghi che – pur vincitori ufficiali (con tanto di pubblicazione dei nomi in Gazzetta Ufficiale) dell’unico concorso pubblico significativo per Psicologi tenutosi negli ultimi anni, quello presso l’amministrazione penitenziaria bandito nel 2003 (vedi l’articolo già pubblicato) – non sono stati assunti, e rischiano di non esserlo mai, perché i fondi destinati alla loro assunzione sono stati destinati ad altro scopo. Un nostro commento è in fondo allo scritto.
Spett.le Altra Psicologia
A distanza di poche settimane dalla pubblicazione della nostra lettera sul sito di ALTRAPSICOLOGIA vogliamo aggiornarvi sui recenti sviluppi di quella che sta assumendo tutti i tratti di un’ “odissea”.
Siamo arrivati alla presentazione della terza interpellanza parlamentare al Ministro della Giustizia Mastella, questa volta da parte dell’On. Enrico Buemi (La Rosa nel pugno).
Nella risposta a tale interpellanza si legge: “considerato che la nomina dei vincitori dei concorsi di cui trattasi non comporta alcun aggravio per la spesa pubblica, così come segnalato dall’Ufficio Centrale del Bilancio, si ritiene che il parere negativo espresso dalla Ragioneria Generale dello Stato sia comunque superabile attraverso una semplice formale deroga.”.
A questo punto verrebbe da commentare: oltre al danno la beffa!
Pochi giorni dopo, il Sen. Russo Spena ha inviato una lettera al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Ettore Ferrara, al fine di sottolineare come “la mancata assunzione dei vincitori del suddetto concorso ha suscitato e suscita tuttora notevole e comprensibile preoccupazione negli stessi, che hanno più volte presentato al Ministero della Giustizia numerose istanze volte a sollecitare, ove possibile, l’adozione di provvedimenti idonei a risolvere la questione”.
Nella risposta del dott. Ferrara si legge: “la competente Direzione Generale di questo Dipartimento provvederà a richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica – in deroga al vigente blocco, i fondi necessari per poter procedere all’assunzione dei suddetti vincitori nel corrente anno”.
Il 10 Aprile è stata pubblicata una lettera-denuncia dal quotidiano “Il Tempo” nell’intento di dare maggiore visibilità alla vicenda concorsuale.
Al momento siamo in attesa della deroga al blocco delle assunzioni e, pur avendo ricevuto “ufficiosamente” rassicurazioni in merito, non siamo per nulla ottimisti considerando l’imprevedibilità che ha caratterizzato le decisioni politiche e legislative finora attuate.
Abbiamo avuto modo di apprezzare il sostegno e l’impegno dimostratoci dalla S.I.P.A.P., nella persona del suo Presidente, dott. Stefano Crispino, che sta svolgendo un ruolo significativo nel coordinamento delle iniziative finora messe in campo per affrontare questa complessa vicenda, producendo una notevole mole di lavoro al fine di smuovere l’immobilismo istituzionale (decine di fax di denuncia ai responsabili del settore giustizia delle diverse segreterie di partito, ai membri delle commissioni giustizia di camera e senato, ai responsabili ministeriali, alla segreteria del Ministro Mastella, ecc.). Abbiamo, inoltre, potuto avvalerci della sensibilità di AltraPsicologia, che si è subito resa disponibile a dar voce e visibilità alla nostra situazione.
Ci auguriamo di potervi dare presto notizia in merito alla conclusione positiva della nostra “odissea”.
Il Coordinamento Nazionale degli Psicologi Vincitori
del Concorso dell’Amministrazione Penitenziaria
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Non ci stupisce molto che, in questa ennesima tormentata vicenda, gli Ordini abbiano fatto orecchie da mercante e non si siano esposti istituzionalmente: siamo abituati tutti al loro agire pilatesco.
Ci colpisce, però, un particolare: l’impegno “privato” del collega Crispino, qualificato non come l’impegno di un rappresentante ufficiale della professione, quale lui è in quanto membro del Consiglio di Amministrazione dell’ENPAP e del Consiglio dell’Ordine del Lazio – ruoli istituzionali che il collega ricopre dopo essere anche stato Presidente dell’Ordine del Lazio – ma come rappresentante di una società privata. Anche noi di AltraPsicologia abbiamo messo la nostra struttura ed i nostri contatti a disposizione dei colleghi ma è chiaro che un gruppo di privati ha un peso infimo nel dialogo con le istituzioni politiche e certo ha una rappresentanza minore di una istituzione (l’Ordine o l’ente di previdenza) prevista dalla legge e “democraticamente” rappresentata.
Questa sottolineatura del ruolo “privato” del collega Crispino (come presidente della SIPAP), piuttosto che della presa di posizione delle istituzioni in cui lui e la SIPAP hanno voce in capitolo, dà un po’ l’impressione di un uso strumentale, da parte sua, della condizione di difficoltà dei colleghi a fini esclusivamente propagandistici, senza reali possibilità di influire sulla loro condizione di disagio.
Per evitare questi dubbi consigliamo al collega Crispino e a tutti coloro che vanno declamando il loro supposto “impegno per la professione” di far impegnare gli organi ufficiali (Ordine Nazionale, Ordini Regionali ed ENPAP), in cui – lui direttamente o gli associati SIPAP – sono presenti con ruoli di responsabilità, affinché pubblicamente ed istituzionalmente la categoria faccia seriamente quadrato a sostegno di questi colleghi, in una vicenda che rappresenta l’ennesimo schiaffo alla rilevanza sociale della Psicologia Professionale.
In bocca al lupo ai colleghi del Coordinamento.
AltraPsicologia