Ci risiamo. Stavolta in Campania, precisamente in provincia di Napoli.
Ci hanno segnalato che l’I.S.I.S. di Quarto (NA) ha indetto un bando per l’affidamento di un incarico a due esperti esterni: uno psicologo e… un counselor!
Potete leggere A QUESTO LINK il bando.
Nuovamente il benessere psicologico degli alunni e delle famiglie rischia di essere in pericolo a causa dell’affidamento di servizi di ascolto, counseling e/o orientamento a non-psicologi.
Eppure la Sentenza n. 13020/2015 del TAR del Lazio è stata chiarissima:
il counseling è degli psicologi e solo gli psicologi possono usare strumenti e tecniche di conoscenza e intervento sui processi psichici.
A leggere il bando si possono notare almeno tre aspetti critici:
- il titolo di counselor è un titolo privato, senza obblighi di segreto professionale;
- le attività che tale figura dovrebbe svolgere sono assolutamente sovrapponibili a quella dello psicologo (sportello di ascolto e di counseling con alunni e genitori, interventi individuali o di gruppo per la prevenzione del disagio, individuazione di situazioni di conflitto, etc);
- tale figura ha pure la stessa retribuzione dello psicologo…
Il mese scorso, l’Ordine Psicologi Lazio ha scritto a tutti i Dirigenti Scolastici della regione per ribadire come determinate attività siano esclusive degli psicologi, come evidenziato dalla L.56/89.
E l’Ordine della Campania?
Cosa ha fatto per promuovere e tutelare la professione e i cittadini all’interno delle istituzioni scolastiche?
Ha dato diffusione presso gli istituti della sentenza del TAR o il famoso protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico regionale è servito solo a farci lavorare gratis nelle scuole?
Ci aspettiamo quindi un intervento tempestivo del nostro Ordine, affinché tale bando sia immediatamente annullato: pertanto il 12 Gennaio abbiamo proceduto a inviare segnalazione ufficiale.
Questo il testo:
Spett.le Ordine degli Psicologi Campania
Piazzetta Serao 7
80132 Napoli
alla c.a. Presidente Antonietta Bozzaotra
Napoli, 12 gennaio 2016
OGGETTO: segnalazione bando counselor scuola
Con la presente Le segnalo che l’I.S.I.S. di Quarto (NA) ha pubblicato il 29/12/2015 un bando per l’affidamento di un incarico a due consulenti esterni: uno psicologo e un counselor.
Il bando è pubblicato sul sito della scuola, insieme a quello per uno psicologo, con scadenza 15/01/2016:
http://www.isisquarto.gov.it/attachments/article/493/bando%20counselor%20e%20psicologo%20a.s.2015.16.pdf
Sappiamo quanto è importante l’ambiente scolastico, in un periodo delicato come quello dell’età evolutiva. Sappiamo quante situazioni difficili e critiche possono emergere a scuola. Sappiamo che solo gli psicologi, e in generale le figure riconosciute dallo Stato, possono oggi offrire le necessarie garanzie di qualità, responsabilità professionale, chiarezza di condotta deontologica per affrontare tematiche così delicate.
In questo specifico bando, riteniamo che il benessere psicologico degli alunni e delle famiglie possa non essere adeguatamente sostenuto a causa dell’affidamento di servizi di ascolto, counseling e/o orientamento ad una figura che oggi in Italia non ha alcun riconoscimento giuridico, rispetto a cui anche recentemente sono emerse importanti criticità a livello giurisprudenziale (si pensi semplicemente alla Sentenza n. 13020/2015 del TAR del Lazio, che al di là del merito specifico pone una serie di rilievi generali sulla figura del counselor), e su cui è attualmente aperto un confronto all’interno della comunità professionale degli psicologi.
Il bando presenta a nostro avviso almeno tre elementi critici:
viene messo a selezione in un Istituto Scolastico pubblico un incarico di counselor, figura priva di regolamentazione e di percorsi formativi certificati pubblicisticamente in Italia;
le attività che tale figura dovrebbe svolgere impattano su un contesto e su un’età delicatissima, con attività, come lo sportello di ascolto e di counseling con alunni e genitori, gli interventi individuali o di gruppo per la prevenzione del disagio, individuazione di situazioni di conflitto, per cui lo psicologo in Italia resta la figura regolamentata di riferimento, e che tale regolamentazione è una forma di garanzia per gli utenti;
la figura del counselor nel bando avrebbe la stessa retribuzione dello psicologo, pur non avendo il medesimo riconoscimento e la medesima regolamentazione.
scusate, ma vi preoccupate ancora di realtà come NAPOLI? Penso che l’ordine degli psicologi del Burundi abbia qualcosa da insegnare anche a quello della Campania, per piacere