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Tempo fa, nel rispondere ad una collega in un gruppo su Facebook, mi venne in mente che tanti (forse troppi) psicologi, pensando di accrescere i propri titoli curriculari,frequentano numerosi “master”.
Ma quanti di questi master danno un titolo riconosciuto?


E’ presto detto.

Il decreto ministeriale 509 del 3 novembre 1999 riconosce due tipologie di master:

  • master universitario
  • master non universitario

 

Nella prima rientrano SOLO ED ESCLUSIVAMENTE i “Master universitari di primo livello” (per chi ha la laurea triennale) e “Master universitari di secondo livello” (per chi ha la laurea specialistica o quinquennale v.o.).

 

Il Master universitario è considerato come la forma più elevata di didattica qualificante, un titolo di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente(una volta conseguita la qualifica non può essere revocata o scadere) e ricorrente(ci si può specializzare con più Master) fornito peraltro dalle Università Italiane (non da privati). Tra l’altro il Master Universitario (quello vero) è un titolo Accademico a tutti gli effetti (MIUR, nota del 10/03/04).

 

Detto questo, il 95% dei master per psicologi di cui si leggono le pubblicità sono master non universitari.

Qualsiasi altro master, non meglio identificato, è un semplice corso, di durata variabile, che non vi darà mai un titolo riconosciuto dallo Stato Italiano, ma un semplice attestato o diploma di “esperto” in qualcosa.

 

In questi casi il termine master non identifica il titolo rilasciato ma il corso stesso.

 

E non sono spendibili come titoli in un concorso come previsto dalla L. 34/90, del DM 509/99, etc.

Gli Istituti più prestigiosi o seri, nonostante non forniscano un titolo legale, forniscono skills (abilità) che possono essere immediatamente spese nel mercato del lavoro.

 

Mi viene allora in mente che, per quanto “utili” possano essere, un diploma di “esperto in” è espressamente vietato, come indica l’atto di indirizzo sulla pubblicità informativa delle attività professionali degli iscritti alla sezione A e B dell’albo (art. 5, c. 2, lett. b): “Non è consentito utilizzare il termine “esperto” in quanto fuorviante per la trasparenza del messaggio”.

 

Concordo che spesso l’università non forma come dovrebbe e quindi diversi colleghi frequentano questi corsi per aumentare le proprie conoscenze.

Ma diciamocelo in tutta onestà:

quanti di voi hanno fatto un master pensando di ottenere un titolo in più?

 

Noi di AltraPsicologia Campania pensiamo che la formazione dovrebbe essere prima di ogni cosa accessibile a TUTTI i colleghi ed erogata e certificata dall’Ordine stesso e, in seconda battuta, da altri enti/istituti che siano in grado di rilasciare adeguato titolo legale, senza lasciare altro spazio a quegli organismi che, per quanto seri ed affidabili, non possono che offrire semplici pezzi di carta, senza alcun valore normativo.

Autore: Luca Pizzonia

Dopo molti anni di lavoro nel settore informatico è scattata la passione: laurea, tirocinio, esame di stato, specializzazione. Dalle fredde macchine alle calde menti degli individui! Un binomio particolare, ma che caratterizza il mio background. Oggi sono un professionista che crede nel suo lavoro e che cerca di promuovere nel miglior modo possibile l’immagine dello psicologo.