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Il nostro Alessandro Raggi, ha intervistato per Altra Psicologia Campania, il Prof. Dott. Francesco Donato Perillo, Presidente dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) – Gruppo Campania e docente di Gestione delle Risorse Umane al corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa dell’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il Prof. Perillo, dal suo osservatorio sicuramente privilegiato sul mondo dello sviluppo delle risorse umane nelle imprese private e negli enti pubblici, si è espresso sul ruolo, attuale e futuro, che a suo parere potranno avere gli psicologi sia nell’ambito dell’AIDP che nell’area dell’HR Management.

Vediamo cosa è stato chiesto al Prof. Perillo:

Ci sono Psicologi associati ad AIDP Campania?

Vorrei innanzitutto precisare che AIDP non è l’associazione dei Direttori del personale, ma “per” la direzione del Personale. Non una lobby di professionisti, dunque, ma una comunità di persone che per ragioni professionali, mettendo insieme cuore e interesse, investono sui valori del lavoro e dello sviluppo del potenziale delle persone nelle organizzazioni. Il gruppo Campania dell’Aidp riunisce ad oggi un centinaio di soci, compresi i giovani non ancora in carriera del gruppo Young HR. Soprattutto tra questi vi sono laureati in psicologia, anche se non ancora psicologi. Tra i senior prevalgono le discipline giuridico-economiche.

Nella sua qualità di Presidente dell’Associazione AIDP in Campania, come valuta professionalmente la figura dello psicologo inserito all’interno delle aziende e delle organizzazioni in generale?

Provengo da una lunga e intensa esperienza aziendale, in grandi gruppi internazionali, ho soprattutto il polso di quella realtà, e con cognizione posso dire che la professionalità di base dello psicologo ha grande spazio oggi e ancora di più in prospettiva. Non mi riferisco però alla figura dello psicologo “a sportello”,  così come era stata introdotta in azienda, insieme a quella dell’assistente sociale, già negli anni ’60 sulla spinta dello spirito olivettiano. Anche se oggi si va diffondendo la filosofia del cosiddetto benessere organizzativo, non ha senso che le aziende, insieme agli asili nido, alle palestre,all’assicurazione sanitaria, forniscano uno sportello di servizi psicologici per i dipendenti. Nel migliore dei casi esse offrono un pacchetto di fringe benefits sempre più personalizzati, all’interno del quale possono inserire convenzioni con studi di psicologi.

Quali spazi e quali bisogni, dal suo punto di vista, vi sono nel nostro territorio per la collaborazione tra gli psicologi e il mondo delle imprese? Su quali temi?

Il ruolo dello psicologo, quello del lavoro e delle organizzazioni, è ben altro e ha una ben più ampia prospettiva professionale: non più uno specialista cui indirizzare casi patologici individuali, ma un professionista per curare le patologie organizzative e orientarle sempre più allo sviluppo delle potenzialità delle persone. Passiamo cioè da un servizio esterno ed accessorio a una dimensione invece organicamente interna al funzionamento dell’impresa, funzionale ai suoi obiettivi vitali, sintetizzabili nello scopo di  produrre valore nel tempo (ben altro che mero profitto nel breve termine). Per orientare l’impresa in questa direzione è necessario creare e mantenere un clima positivo, favorire condizioni di motivazione degli individui, fornire strumenti di gestione in grado di assicurare percezione di equità e valorizzazione del merito tra i collaboratori, allineare i comportamenti organizzativi ai valori dell’impresa, investire nella formazione comportamentale, liberare i talenti inespressi.

In una parola: l’impresa competitiva, quella che opera nell’era della conoscenza e della globalizzazione, è chiamata a “curare” (proprio nel senso di aver cura) la dimensione individuale e personale molto di più di quella collettiva (sindacato, contratto) e molto di più che nel passato. Chi proviene da una formazione psicologica è perfettamente indicato in questo ruolo. Vedo le direzioni HR del futuro prossimo-venturo popolate di professional di questo tipo.

Per la sua esperienza anche come Direttore del Personale in grandi aziende, crede che la laurea specialistica, magari con indirizzo Lavoro e Organizzazione, sia sufficiente a consentire allo psicologo neolaureato di poter già lavorare con un’azienda come consulente o come junior HR specialist?

E’ necessario un ulteriore passaggio, non difficile per uno psicologo neolaureato: un buon master in gestione e sviluppo Risorse Umane, che sia però orientato alla pratica e alla trasmissione delle esperienze da parte di professionisti HR. Di master ve ne sono tanti, ma quelli che servono davvero sono riconoscibili dalla provenienza professionali dei docenti e dalla qualità degli stage che possono offrire.

Noi stessi come AIDP dallo scorso anno offriamo ai soci un ciclo annuale di incontri formativi che vanno nella direzione della condivisione delle buone pratiche e delle esperienze.

 AIDP prevede attività nel prossimo anno pensate anche per gli psicologi, o con il supporto di psicologi?

Non espressamente per gli psicologi, ma nel senso di cui parlavo prima sì; la gran parte dei nostri incontri formativi, convegni e forum, se escludiamo i temi strettamente specialistici della normativa del lavoro, sono dedicati allo sviluppo delle persone attraverso sistemi di valutazione, di assessment, di formazione per le competenze comportamentali e per il rafforzamento della self-efficacy.

Peccato che la prevalenza del nostro tessuto industriale, in particolare nella nostra Campania, sia costituita da piccole imprese, la cui sensibilità a queste impostazioni è ancora molto bassa, se non inesistente: si discute ossessivamente di finanziamenti, di credito, di aiuti pubblici, di fiscalità e di oneri insopportabili. Manca ancora la vision di un diverso modo di essere azienda “glocal” su un mercato in rapidissima evoluzione. Eppure, ne sono convinto, è tutta qui l’innovazione che serve.

Francesco Donato Perillo
Laurea in filosofia e studi di economia, ha maturato una trentennale esperienza nella Direzione del Personale in Italia ed all’estero (1979-2008) nell’ambito del Gruppo Finmeccanica, ove ha ricoperto ruoli di responsabile Risorse Umane e Organizzazione nelle aziende Selenia, Alenia Aeronautica, Finmeccanica-Sistemi Missilistici; di Direttore Formazione e Sviluppo nella Alenia Marconi Systems (poi AMS), Joint Venture tra Finmeccanica e British Aerospace, e in Telespazio; di Direttore Generale della Fondazione Space Academy, costituita da Telespazio, Thales Alenia Space, Selex -Elsag e l’Università dell’Aquila per l’alta formazione nel settore spaziale.

Oggi  è consulente manageriale, formatore della Luiss Business School e  docente di Gestione delle Risorse Umane al corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa dell’ Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. E’ autore dei volumi: La leadership d’ombra, Guerini e Associati 2005, romanzo di formazione manageriale adottato in interventi formativi di prestigiose aziende; L’insostenibile leggerezza del management – best practices nell’impresa che cambia, Guerini e Associati 2010, Romanzo aziendale, Vertigo 2013.
Cura la rubrica “Un’impresa imperfetta” per la rivista Persone & Conoscenze, edizioni Este, Milano.
E’ il Presidente dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) – Gruppo Campania.