Si scrive “Mese del benessere psicologico” si legge “Mese dello stress per psicologi”.
Sì, perché questa iniziativa, che potrebbe essere tanto utile alla promozione della professione, si riduce al solito spettacolo dove l’unico pubblico pagante è composto da psicologi.
La teoria (o meglio la fantasia) prevede che nel mese di Ottobre gli psicologi pugliesi scendano in piazza e vadano in giro per il mondo ad organizzare eventi e aprano gli studi a orde di persone impazienti di entrare in contatto con noi per migliorare la loro qualità di vita o risolvere un problema.
Tuttavia, la triste realtà è che, nella stragrande maggioranza dei casi, questa iniziativa non serve assolutamente a nulla, se non a sprecare il proprio preziosissimo tempo tra primi colloqui gratuiti (che non hanno seguito) ed eventi che nella migliore delle ipotesi genereranno qualche nuovo contatto.
Non sono certo un sostenitore dello psicologo chiuso nello studio, ma ci sono modi funzionali di fare le cose e modi poco funzionali o addirittura controproducenti. Ovviamente mi baso sul parere dei colleghi, sulle discussioni fatte con loro e sulle nostre esperienze perché di dati oggettivi non se ne trovano neanche a pagamento, e se non misuri il risultato di ciò che fai come puoi capire se ha funzionato o meno o cosa correggere?
Sembra più una cosa fatta “tanto per farla”.
La ricetta, infatti, è sempre la stessa:
- Promozione intesa come lavoro gratuito
- Scarsa pubblicità, fatta principalmente sui canali virtuali visitati esclusivamente da psicologi
- Strumenti aggiornati al paleolitico
- Riscontri sul lavoro nei mesi successivi pari a zero
Mi chiedo come sia possibile guardare al lavoro gratuito come unica forma di promozione possibile. Eppure basterebbe parlare con i colleghi per capire che finora si è dimostrato inutile. Pensare che offrire un servizio gratuito, come una seduta, avvicini i potenziali pazienti, evidentemente non funziona. Sembra più una nostra fantasia, che viene abbondantemente smentita dalle regole del marketing, quello vero, col risultato di essere un autogol clamoroso. Il messaggio che passa, infatti, è “il tuo lavoro vale zero”: allora perché qualcuno dovrebbe pagare qualcosa che ha avuto gratis?
Per promuovere qualcosa si punta sul suo valore: il nostro Ordine, invece, pensa che comunicare che il nostro valore è nullo sia cosa profittevole.
Vogliamo parlare della pubblicità? L’evento sarebbe dedicato alla popolazione, ma questo target non visita il sito dell’Ordine degli Psicologi, né tantomeno i suoi canali social, ma gli eventi vengono sponsorizzati solo lì, con l’unico effetto di tenere aggiornati gli psicologi sulle iniziative dei colleghi.
Al solito ce la cantiamo e suoniamo da soli.
Oltre il danno non poteva mancare la beffa: i colleghi, che giustamente vogliono fare le cose per bene, investono nella pubblicità dei loro eventi o consulenze, generando un costo per la loro professione, quindi praticamente paghiamo per lavorare gratis.
Ma se, pur pensandoci un po’ su, decidi che non vuoi fare sempre il bastian contrario e vuoi fare qualcosa anche tu per questo benedetto mese del benessere, scopri che l’Ordine Psicologi Puglia ha deciso di creare un portale per inserire eventi e consulenze.
Pensi “wow finalmente una cosa utile che mi facilita la vita”! Povero illuso! In questo fantastico portale, visitato sempre e solo da psicologi, si accede immettendo come username la mail registrata sul sito dell’Ordine e come password il numero di iscrizione all’albo, due informazioni pubbliche che tra l’altro non si possono modificare, non esattamente il massimo della sicurezza… La piattaforma poi è così userfriendly che sa meglio di te cosa ti serve, e infatti ti impedisce di inserire eventi se non hai inserito prima le consulenze gratuite, perché non vorrai mica fare una cosa sola gratis!
Le cose migliori, però, arrivano sempre alla fine, quando un messaggio inquietante ti avvisa che non potrai più modificare ciò che stai inserendo e dovrai contattare l’assistenza (in realtà sospetto che lo scopo sia vedere se gli psicologi sanno gestire l’ansia). Non puoi sbagliare nulla, neanche un errore di battitura, pena scambi di mail con un operatore che modifica le cose al posto tuo.
Un sistema tanto efficiente che non si può fare a meno di temere che si tratti di un altro spreco di soldi inutile.
Tutto ciò in attesa che arrivi “Mind park – il villaggio delle emozioni”, evento organizzato dall’Ordine con “artisti di strada che affiancano i professionisti della mente nella comprensione e consapevolezza delle emozioni primarie”.
Ecco, a tal proposito io per esempio sono già carico di emozioni, una in particolare: la PAURA.
Perché qui non si tratta di voler criticare a tutti i costi, le iniziative di promozione quando ben pensate, congegnate e organizzate sono soldi ben investiti, con un ritorno concreto per la psicologia e gli psicologi nei territori.
Basta vedere quanto accade da qualche anno in Piemonte o nel Lazio, con il Festival della Psicologia e Stiamo Fuori, iniziative di promozione aperte al pubblico, che vanno sempre sold out.
Ma quelli sono altri ordini, un’altra storia.
E’ un’AltraPsicologia.