AltraPsicologia è presente a Trento dal 2014.
Fin da subito l’interesse dei colleghi liberi professionisti è stato al centro dell’attività.
Al Consiglio provinciale della provincia autonoma di Trento, a maggio di quell’anno, viene presentato un disegno di legge: Disciplina del servizio di assistenza e consulenza psicologica in provincia di Trento. (vedi il DdL qui)
Il primo impulso è: sarà la solita “fuffa”?
Invece NO!
Approfondendo scopro che era già stato presentato alla scadenza della legislatura precedente.
Il disegno di legge era stato elaborato con la collaborazione invisibile di chi la professione di psicologo la conosceva e l’aveva amata. Primo firmatario, un collega triennalista, consigliere provinciale.
Una vera rivoluzione!
A questo punto l’azione di sostegno al disegno di legge, svolta nel silenzio del servizio a favore dei colleghi. Come sempre.
Il 13 gennaio scorso l’audizione di AltraPsicologia da parte della IV commissione del Consiglio Provinciale dove è stato possibile presentare i vantaggi per il Servizio Pubblico e per i cittadini di questa innovazione.
In quell’occasione ho potuto presentare il punto di vista di AltraPsicologia per i liberi professionisti favorevoli al disegno di legge perché:
- Prevede un convenzionamento tra psicologo privato e servizio pubblico. Finalmente non più visti in alternativa ma in collaborazione. Ognuno con le proprie specificità e con pari status.
- Riconosce la dignità del libero professionista che riceverà l’utenza nel proprio studio.
- Attribuisce una tariffa delle prestazioni che, seppur calmierata, partirà dagli standard professionali e non da valori di chi sembra debba fare concorrenza ai mercati dell’estremo oriente.
- Sancisce una visione integrata di salute e benessere bio-psico-sociale e non di tipo medico.
- Istituisce una commissione consultiva in cui è prevista la presenza di due psicologi, oltre al Presidente dell’Ordine Psicologi di Trento, che avrà il compito di fornire indicazioni programmatiche all’assessorato competente. Questo vuol dire sistematizzare e dare organicità politica agli interventi sul territorio della psicologia e psicoterapia nel suo insieme.
- Accoglie il senso del valore economico che ha l’intervento psicologico. Quindi non più solo il valore morale, umano e sociale.
Ecco: questa a me sembra una best practice da prendere ad esempio in tutta Italia.
Uno degli aspetti più penosi della nostra condizione di liberi professionisti, infatti, è che dobbiamo affrontare la sofferenza e la delusione di adattarci a fare lavori “quasi professionali” e, a volte, la beffa di farlo «aggratis».
Sono noti i vari esperimenti di promuovere la nostra professione tutti testimoni di buona volontà e scarsa fantasia.
Pochi sanno o dicono che è più di un decennio che si sperimentano in varie regioni differenti forme di pseudo promozione. Dallo psicologo di base a quello di quartiere, dalla farmacia al territorio. Mai visti grandi risultati. Se ci fossero stati, ci saremmo già occupati tutti . Ovvio? Si, ma non per tutti.
Anche a livello nazionale la considerazione dello psicologo non cambia. Il disegno di legge presentato al senato dal M5S prevede lo stesso “trattamento” : introduce lo psicologo ma le risorse sono “costanti”[1]
Frase, quest’ultima, che possiamo tradurre con l’espressione di un comico di avanspettacolo: <<Bambole non c’è una lira>> o, meglio, non ci sono sghei.
Questa nave della psicologia sembra proprio il Titanic: mentre l’orchestra suona, lo scafo affonda e i soliti noti che hanno combinato questo disastro, sono ancora al comando. Ancora quasi dappertutto. Quasi. Per fortuna.
Ma l’iter di questa rivoluzione per la provincia di Trento non è ancora finito: il 14 marzo cioè oggi la commissione licenzierà il provvedimento mandandolo per l’approvazione definitiva al Consiglio. Speriamo di avere l’approvazione definitiva con l’esame in aula, entro i primi di aprile (leggi il calendario dei lavori)
AltraPsicologia c’era e c’é. Possiamo dire con orgoglio, fin dall’inizio. E ci sarà perché la legge non resti poi sulla carta. Continuiamo a esserci.
Buongiorno carissimi! sono ormai passati due anni dal disegno di legge ma sul sito dell’Ordine di Trento nessuna notizia! Telefonicamente sembrano piuttosto restii a scucirsi e rimandano ogni informazione a un bando che dovrebbe uscire in data da definirsi…al link da voi citato nell’articolo non risultano lavori in proposito…Al vuoto d’informazione ufficiale si accompagna lo spopolare delle voci di corridoio, per cui c’è chi dice che l’accreditamento sarà richiedibile solo da studi associati, chi dice che sarà possibile richiederlo anche ai triennalisti…c’è tanta confusione…Voi avete qualche informazione in più? Saluti