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La sentenza del Consiglio di Stato 4483/2007 segna la conclusione di un lunghissimo braccio di ferro cominciato con il Decreto Ministeriale dell’agosto 2005 che assegnava la specializzazione in Psicologia Clinica agli ordinamenti didattici delle facoltà di Medicina: Psicologia Clinica diventava a tutti gli effetti specializzazione dei medici e gli Psicologi potevano frequentarla come ospiti delle loro facoltà. Si avviava una lotta potenzialmente mortale per i destini della nostra categoria, una lotta che ora, un  po’ fortunosamente, ora si è risolta a nostro favore.

Riepilogando gli accadimenti, dopo il famigerato Decreto Ministeriale dell’1-8-2005 vi fu una generale e pubblica levata di scudi, sollecitata principalmente da AltraPsicologia, che culminò nella Manifestazione Nazionale Psicologi Italiani che organizzammo a Roma il 10 dicembre del 2005. Manifestazione in cui, per la prima volta, gli Psicologi mostrarono uno spirito unitario: alle centinaia di intervenuti in piazza Santi Apostoli a Roma il prof. Ossicini – padre fondatore della professione in Italia e propugnatore della legge istitutiva della professione di Psicologo, la 56/89 – fece pervenire un messaggio di incoraggiamento e parlarono rappresentanti della istituzioni della professione (Ordini, ENPAP), delle organizzazioni politiche in cui ci dividiamo e spesso contrapponiamo (Sipap, Aupi, Mopi, Movimente, Cultura e Professione, Appper), degli studenti universitari e, soprattutto, colleghi che per la prima volta si sentivano chiamati ad esprimere pubblicamente ed unitariamente la loro posizione a difesa della professione. Avevamo anche raccolto diverse migliaia di firme che in occasione della manifestazione riuscimmo a presentare a Palazzo Chigi, a sottolineare la contrarietà di un’intera categoria verso la forma che aveva assunto il Decreto Ministeriale.

Ci furono poi le elezioni per i Consigli degli Ordini: il Consiglio Nazionale presentò contro le decisioni del Ministero una serie di mini-ricorsi al TAR del Lazio, tanto mal posti che furono tutti rigettati.

Fortunatamente l’Ordine del Lazio (solo l’Ordine del Lazio) attivò parallelamente, per conto proprio, un ricorso contro il Ministero dell’Università e quello della Salute sottolineando che il decreto lesivo dei nostri diritti andava contro il dettato della legge 56/89. Vinse così il ricorso ed il TAR bloccò l’efficacia del provvedimento ministeriale.

Il Ministero dell’Università, assieme al Ministero della Salute e con l’ausilio ad aiuvandum dell’Università La Sapienza di Roma e della Federazione degli Ordini dei Medici, ha presentato appello al Consiglio di Stato, che è il massimo Tribunale Amministrativo, ed oggi finalmente è scritto, nero su bianco, in una sentenza inappellabile:

“La norma riserva l’esercizio della professione di psicologo ai laureati in psicologia i quali abbiano conseguito la necessaria abilitazione superando l’esame di Stato e siano iscritti al relativo albo professionale. Solo la specializzazione in psicoterapia è aperta, congiuntamente, ai laureati in medicina …” e “… ai laureati in medicina non è consentito acquisire specialità psicologiche diverse dalla psicoterapia”.

Finalmente un punto (e che punto!) a favore degli Psicologi e dello sforzo congiunto prodotto a seguito delle azioni legali dell’Ordine Lazio (non dal Consiglio Nazionale, che non ha neanche sostenuto ad aiuvandum la posizione dell’Ordine romano), ma anche della comunità professionale mobilitatasi a difesa della Psicologia Clinica.

Ci auguriamo che questo sia un segnale di inversione di tendenza nell’immobilismo politico della categoria e ci auguriamo che peso e presenza politica delle nostre istituzioni e associazioni proseguano nella stessa direzione.

AltraPsicologia

Dalla Newsletter dell’Ordine Lazio:

Psicologia Clinica agli Psicologi – Consiglio di Stato

Comunicato Stampa – Ordine degli Psicologi del Lazio
7 settembre 2007

La “Psicologia Clinica” e’ della Psicologia.
Con una sentenza definitiva, il Consiglio di Stato ribadisce che la Psicologia Clinica è riservata esclusivamente agli Psicologi L’Ordine degli Psicologi del Lazio vince un’importante battaglia a nome
dell’intera comunità scientifica degli psicologi per la tutela della professione “Abbiamo vinto! La lunga lotta sulla Psicologia Clinica intrapresa con determinazione dal nostro Ordine è finalmente giunta al suo epilogo: ‘la psicologia clinica, in quanto specializzazione della psicologia, non può che essere riservata ai soli psicologi”.
Marialori Zaccaria, Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, commenta
così la sentenza del Consiglio di Stato depositata lo scorso 23 agosto.
“Non possiamo che esprimere la nostra più viva soddisfazione per un risultato che è stato raggiunto grazie alla grande esperienza dei legali che ci hanno sostenuto e alla tenace volontà dell’Ordine di esigere la chiarezza normativa necessaria a depotenziare ogni tentativo di “incursione” da parte delle
Istituzioni o dell’Ordine dei Medici in un ambito di specializzazione come quello della Psicologia Clinica di esclusiva competenza della nostra professione. Per una ‘causa giusta’, a tutela dell’intera comunità scientifica degli psicologi, abbiamo impegnato grandi energie e oggi, dopo quasi dodici
anni di battaglie legali, abbiamo avuto ragione”.
La sentenza definitiva emessa dal Consiglio di Stato mette la parola fine ad una lunga querelle che ha visto contrapposte differenti interpretazioni della normativa esistente riguardo alle peculiarità dei profili formativi di medici e psicologi iniziata – com’è noto – con il Decreto del MIUR del 5 agosto 2005,
sul “Riassetto delle scuole di specializzazione di area sanitaria”, che reinseriva la Psicologia Clinica tra gli ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area medica, in contrasto con la precedente sentenza del Consiglio di Stato n. 981 del 2 marzo 2004.
L’Ordine degli Psicologi del Lazio con delibera. n. 307 del 21/11/05 avvia il ricorso avverso il suddetto Decreto nei confronti del MIUR, del Ministero della Salute, e della FNOMCeO, affidando l’incarico al Prof. Avv. Franco Gaetano Scoca.
La III sez. del TAR del Lazio, il 19 settembre 2006 riconosce che il ricorso è fondato e va accolto in quanto l’equipollenza tra medicina e psicologia può sussistere solo ed esclusivamente nella disciplina di psicoterapia.
MIUR, Ministero della Salute, e FNOMCeO con l’intervento ad adiuvandum dell’Università “La Sapienza” ricorrono a loro volta in appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR, contro l’Ordine degli Psicologi del Lazio.
ll Consiglio di Stato (Sezione Sesta) con sentenza n. 4483/2007, dispone che l’appello è infondato ribadendo l’orientamento già manifestato nella pronuncia 2 marzo 2004 n. 981 e mettendo così la parola fine a questa vicenda. Siamo a tutt’oggi in attesa di conoscere il dispositivo della sentenza che la stessa
VI Sezione del Consiglio di Stato emetterà nei confronti del CNOP.

Il testo integrale della sentenza è disponibile sul sito
www.ordinepsicologilazio.it