Come un fulmine a ciel sereno, all’inizio di agosto, in un emendamento del governo, arriva la proroga delle elezioni per gli Ordini degli Psicologi.
COME FUNZIONANO LE ELEZIONI DEGLI ORDINI? Le modalità di svolgimento delle elezioni dell’Ordine derivano da due norme: la nostra legge istitutiva (L. 56/89) e il DPR 221/05.
Nel 2018, la L. 56/89 è stata modificata dalla L. 3/2018, la cosiddetta “Lorenzin”, che:
a) ha introdotto il principio secondo cui le elezioni degli Ordini territoriali degli Psicologi si sarebbero dovute svolgere contemporaneamente nell’ultimo quadrimestre dell’anno (obiettivo comunque già fallito).
b) ha introdotto il voto elettronico già a partire da queste elezioni.
Il combinato disposto delle due norme determina quindi quattro modalità di voto per le elezioni degli Ordini degli Psicologi:
1. Voto elettronico (su un tablet / PC presso la sede dell’Ordine),
2. Voto telematico (voto online comodamente da smartphone o PC domestico),
3. Voto postale (il vecchio e deprecatissimo voto tramite raccomandate),
4. Voto cartaceo (voto classico in presenza presso la sede dell’Ordine).
IL MISTERO DELLA PROROGA: CHI E’ STATO INTERPELLATO? In una sorta di “incubo di una notte di mezza estate”, lo scorso 3 agosto il Parlamento, convertendo in legge il DL n. 75/2023, ha introdotto un emendamento che ha previsto la prossima emanazione, da parte del Ministero della Salute, di un nuovo regolamento elettorale per il rinnovo degli organi dell’Ordine degli Psicologi, con elezioni che dovranno tenersi entro il 31 dicembre 2024.
Quindi proroga di un anno per tutti gli Ordini.
Nell’emendamento non è chiaro cosa si voglia modificare esattamente della procedura elettorale: negli ultimi giorni abbiamo letto da parte di qualcuno che servirebbe a “cancellare il voto postale”.
Ma per fare questo sarebbe bastato inserire una riga all’interno di questa legge di conversione senza ricorrere ad alcuna proroga!
In alternativa sarebbe stato più opportuno votare questo autunno in modalità online (a distanza o presso la sede dell’Ordine), lasciando il vetusto voto postale con tutte le sue obsolete complessità ai margini del processo.
Di questo si era espressamente parlato per mesi anche in CNOP, e si era già deliberato in molti Ordini regionali, con quella che era un’apparente convergenza trasversale.
Si è invece scelto – improvvisamente e all’insaputa degli stessi Presidenti regionali, fatto molto grave – di rinviare la libertà di espressione democratica di 135.000 colleghi, e far saltare la regolarità temporale quadriennale delle elezioni per motivi a noi incomprensibili (o, forse, ben comprensibili…).
Come Presidenti di AltraPsicologia chiederemo chiarezza nel prossimo Consiglio Nazionale convocato in seduta straordinaria per il 9 Agosto: per avere risposte circostanziate e definitive in merito a chi e a quale titolo sia stato interpellato per l’introduzione di questo emendamento che interrompe la regolare tempistica dei processi democratici della categoria.
Federico Conte
Luca Pezzullo