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Giunge risposta da una delle scuole citate in un nostro articolo di luglio. Pubblichiamo volentieri (con un nostro commento).
Spett.le Redazione,

Vengo a conoscenza solo oggi del vostro articolo intitolato “Discutibili procedure per iscriversi in alcune scuole di specializzazione” del 20 luglio scorso, in risposta ad una lettera pubblicata sul vostro sito in forma anonima, nella quale si menziona la SIAB (Società Italiana di Analisi Bioenergetica).
Premetto che ci piacerebbe una politica diversa da parte di AltraPsicologia, con la quale, prima di sferzare attacchi mediatici pubblici contro la nostra scuola, ci si accertasse che le accuse contenute nell’articolo abbiano fondamento o meno. Se AltraPsicologia ha così a cuore la qualità delle Scuole di specializzazione e la tutela degli specializzandi, avrebbe potuto, prima di pubblicare, contattarci direttamente e avrebbe avuto chiarimenti su tutti i punti oggetto di contestazione.

Ci dispiace, inoltre, dover leggere queste accuse senza avere la possibilità  di un confronto diretto con la collega che le ha formulate.

La S.I.A.B. (Società  Italiana di Anlisi Bioenergetica) è una Società che da 30 anni lavora nel pieno rispetto degli studenti e dei professionisti e non è giusto che subisca attacchi quando questi sono privi di fondamento.
L’obiettivo principale della S.I.A.B. è quello di diffondere il pensiero e l’opera di Alexander Lowen; il nostro interesse è quello di costruire un gruppo di seri professionisti associati e non certo di lucrare sulla formazione dei singoli studenti. Il nostro statuto è presente sul nostro sito web alla pagina www.siab-online.it ed è consultabile da tutti.
Nel commento della vostra redazione si parla testualmente di “imbarazzo”, di “principi etico-qualitativi”, di “discutibili procedure” e di “amenità”.
Forte dei principi etico-qualitativi della S.I.A.B., rispondo alla lettera in oggetto punto per punto (come avrei voluto fare a tempo debito, prima della pubblicazione on line se me ne aveste dato modo):
Nella lettera della collega si parla di un corso di 4 anni + 1 per psicologi e medici. Per chiarezza voglio sottolineare che noi non chiediamo 4 anni + 1: il corso è quadriennale, dopo 4 anni si ottiene il diploma di Psicoterapeuta per l’iscrizione all’albo. L’anno integrativo ( il quinto) è facoltativo e può essere svolto da chi vuole restare e seguire gli standard qualitativi della Società . Riteniamo, infatti, che il processo di formazione  dei professionisti della SIAB ( e dunque dell’IIBA, la Società fondata dallo stesso Lowen, alla quale siamo affiliati), debba essere necessariamente più lungo proprio per offrire una qualità  maggiore ai nostri utenti e studenti.

La collega poi scrive che ha dovuto insistere molto per leggere il nostro prospetto informativo. Il prospetto informativo del corso di specializzazione SIAB è presente da 9 anni sul nostro sito web, alla pagina www.siab-online.it , alla voce “corsi” ed è accessibile a tutti.


Relativamente al punto della psicoterapia non compresa nella quota di iscrizione, la SIAB ha scelto di privilegiare anche la formazione personale, nel rispetto della tradizione culturale e formativa dell’Analisi Bioenergetica. Per questo motivo la formazione personale è obbligatoria, e scissa dalla didattica, come succede in molte altre scuole di formazione.
La collega poi scrive: vari referenti hanno comunque fatto presente che la stessa analisi può essere fatta con tariffe agevolate per gli studenti della scuola….ma che comunque non è pensabile che la convenzione duri per 4 anni.
Le tariffe di cui si parla non sono “tariffe agevolate”, bensì tariffe che noi abbiamo deciso di rendere trasparenti proprio per dare le informazioni più dettagliate possibile sui reali costi da sostenere per intraprendere un percorso formativo alla SIAB. Abbiamo chiesto a tutti i nostri Soci terapeuti di rendere trasparenti le tariffe della psicoterapia individuale e forniamo ai nostri allievi un elenco di terapeuti che applicano tariffe che vanno dai 60,00 € agli 80,00 €. L’informazione fornita, secondo la collega, da “vari referenti” rispetto alla durata di tali tariffe è totalmente falsa poiché non risponde all’etica della scuola né a quella dei nostri terapeuti, le cui tariffe non possono variare nel corso degli anni.

Ci dispiace molto di leggere la definizione di “discutibili procedure” che la vostra redazione ci ha attribuito: voglio ricordare e sottolineare qui che la SIAB, impegnata da 30 anni nella qualità  della formazione erogata, nella tutela degli studenti che scelgono il nostro percorso formativo e con una grande attenzione al sociale, è promotrice, dal 2003, di un “Progetto di sostegno Psicologico”. Tale progetto vede al suo interno un’equipe di allievi che hanno terminato il percoso formativo della SIAB, assieme a terapeuti certificati, che offrono una serie di 20 sedute di psicoterapia individuale agli studenti della SIAB ed agli esterni ad un costo contenuto di 25,00 € a seduta.
La lettera della collega continua poi così: “altra perplessità  nasce quando mi consigliano di bloccare  l’iscrizione ora per gennaio..”
Premettendo che l’iscrizione può essere effettuata solo ed escusivamente dopo che si è superato un colloquio gratuito di selezione con uno dei nostri docenti, mi preme specificare che la richiesta di pagare la quota di iscrizione (pari a € 100,00) subito dopo aver superato il colloquio, è un ulteriore strumento di tutela per chi è realmente interessato a partecipare alla nostra scuola. Abbiamo moltissime richieste ogni anno e per le regole del Ministero, possiamo accettare solo 20 allievi per corso; dunque tra gli studenti che hanno superato il colloquio di ammissione, abbiamo scelto di privilegiare chi si iscrive prima, ed è dunque maggiormente motivato. Il consiglio dato l’estate scorsa alla collega, era un consiglio che la tutelava, poichè per fortuna uno dei motivi per i quali richiediamo l’iscrizione subito dopo il colloquio è che abbiamo fin troppi allievi e già  a settembre 2006 la nostra lista d’attesa sfiorava i 20 interessati.


Infine, sul punto del non aver fornito a luglio la quota esatta della rata mensile ma di aver solo specificato che era previsto un aumento per il prossimo corso, voglio chiarire che la SIAB è una Società  che decide collegialmente su tutti gli aspetti della formazione, inclusi i costi. A luglio non c’era ancora stato il Consiglio Direttivo della SIAB nel quale si sarebbe deciso l’ammontare esatto dell’aumento e dunque l’informazione fornita alla collega era reale: le si è detto che il costo sarebbe aumentato e che non appena deciso le avremmo comunicato la quota precisa. In ogni caso, per sfatare qualsiasi livello di paranoia, voglio comunicarvi che tale aumento riguarda gli indici ISTAT ed è stato da una quota annuale di 2.700,00 € ad una di 2.850,00 €, dunque di soli 150,00 € in più.

Essendoci sentiti attaccati (e senza diritto di replica) con una serie di false informazioni, peraltro facilmente confutabili, chiediamo vivamente che questa risposta venga pubblicata sul vostro sito, per dar modo agli utenti di conoscere la nostra serietà  e anche il nostro imbarazzo nel leggere il vostro articolo.

Distinti saluti,

Patrizia Moselli
Presidente della SIAB

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Gent.ma collega Moselli,

AltraPsicologia ha messo le sue risorse a disposizione della categoria e, come vede, lo spazio del nostro sito è disponibilissimo alle Sue confutazioni. Il diritto di replica è dunque garantito.

La Sua risposta, collega Moselli, della quale dunque La ringraziamo, ci consente di porre nuovamente una questione di principio che per noi e per tanti colleghi alle prese con la formazione post-laurea è cruciale.

Anche a noi piacerebbe che le scuole avessero codici di condotta più trasparenti e condivisi, vista la varietà di offerte formative ed il caos delle procedure.

A tal proposito AltraPsicologia sta proponendo, fin dall’inizio della sua attività, una Carta Etica per la formazione post-universitaria alla quale ogni scuola, la Sua compresa, può aderire e nella quale si regolamentano, tra le altre cose, molte delle procedure sollevate in questo nostro scambio, finora lasciate all’iniziativa del singolo ente formatore, con tutti i rischi del caso.

Riteniamo dunque questo scambio utile per tutti i colleghi.

Riguardo ciò che Lei ci segnala, abbiamo consultato il sito della SIAB e telefonato all’altra scuola citata nell’articolo allorché è giunta la segnalazione della collega ed abbiamo verificato l’esistenza e la correttezza delle fonti riferite. Nessun “attacco” e nessuna infondatezza, quindi: tutto quello che afferma la collega nella lettera che abbiamo pubblicato non è sostanzialmente confutato da Lei, collega Moselli.

Nello specifico ci permettiamo di sollevare degli appunti rispetto alle questioni da Lei problematicizzate. Per cominciare, sarebbe bene che vi fosse la massima uniformità tra le informazioni fornite sul sito , quelle stampate sui depliant e quelle fornite presso la sede della scuola. Ad esempio, sarebbe certo meglio se le precisazioni relative alla durata quadriennale o quinquennale del corso le riportasse anche il sito della SIAB, laddove non è chiaro che il titolo di psicoterapeuta viene rilasciato con la frequenza del quarto anno. Ci viene però da chiederLe se una formazione in psicoterapia senza la supervisione prevista al quinto anno, nel Vostro modello, abbia senso compiuto. Non sarebbe forse meglio dire che, a tutela della qualità della formazione, Voi proponete un training in cinque anni? Certo ci si potrebbe sentire in rischio di finire “fuori mercato” – visto che la maggior parte delle scuole attesta la sua proposta formativa sui minimi sindacali e che l’iniziativa di una scuola di formazione alla psicoterapia, anche se riconosciuta dal Ministero, resta un’iniziativa commerciale – ma ciò sottolineerebbe ulteriormente la serietà formativa del Suo istituto.

Allo stesso modo sarebbe bene che tutti i documenti siano reperibili allo stesso modo nelle diverse sedi in cui vengono trasmesse le informazioni: il fatto che il prospetto informativo sia reperibile su internet e ma sia difficile reperirlo direttamente presso la sede della scuola può creare difficoltà, come sottolinea la collega segnalante.
Circa, poi, le tariffe psicoterapeutiche proposte alla collega e rispetto alle quali la stessa temeva ci fosse un aumento (è evidente a tutti che non si tratta di tariffe “agevolate”, quotate come sono fra i 60 e gli 80 euro) abbia pazienza, collega Moselli: Lei stessa sottolinea che ora sono aumentati sensibilmente i costi di iscrizione annuali, peraltro in termini decisamente superiori all’inflazione. Come si fa a non temere che aumentino anche le tariffe, in corso d’opera, se una clausola di questo genere non è espressamente segnalata nel contatto che definisce le condizioni del rapporto di formazione?  Certo, poi, un’informazione aggiuntiva utile alla collega per farsi un’idea più chiara della proposta della Sua scuola avrebbe potuto riguardare il numero di incontri previsti in questa psicoterapia didattica o almeno la loro frequenza e durata, non crede?

Infine, ci consenta, non ci sembra condivisibile una comunicazione, alla collega che sta cercando di capire se iscriversi o meno, del tipo: “guardi che il costo che dovrà sostenere aumenterà di certo, e non le so dire di quanto, ma è bene che lei si iscriva ugualmente ora, per avere la precedenza”. Non ci pare che versare i 100 euro avrebbe evitato alla collega l’aumento poi scattato ma avrebbe però comportato l’assunzione di un impegno, da parte sua, senza che fossero chiari i termini contrattuali del’impegno stesso.

Cordialmente

La Redazione