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Nessuna legge sulla salute psicologica passi senza il contributo degli psicologi!

Petizione contro la medicalizzazione della Legge per la Psicoterapia Convenzionata

FIRMA PER IL RITIRO IMMEDIATO DELL’EMENDAMENTO 2.31 CHE ESCLUDE GLI PSICOLOGI DALLA DIAGNOSI

Ogni monocultura, specie se chiamata ad intervenire in campi non suoi e che si mostra impermeabile al dialogo e al confronto, tende a pervertire e a forzare dentro i propri schemi i contenuti e la realtà, producendo di fatto un regime culturale totalitario, monopolistico e antidemocratico. È esattamente quanto sta accadendo al testo unico della legge sulla psicoterapia che sta della Commissione Affari Sociali, riunione dopo riunione, infangandosi medicalizzandosi, psichiatrizzandosi, sanitarizzandosi sempre più.

Cari colleghi, siamo nel bel mezzo di una tipica – ed un po’ ridicola – italica storia.

C’è qualcuno, davvero, che crede che una Legge sull’accesso alla psicoterapia debba essere scritta sotto dettatura della lobby dei Medici? Lobby dei Medici che passa i suoi ordini di servizio a ben 16 parlamentari medici che fanno parte della XII Commissione Affari Sociali che sta discutendo gli emendamenti alla legge? Commissione che a questo punto risulta letteralmente “sequestrata” dal potere di casta dei medici e dalla cultura medicalistica che esso esprime?

Una lobby dei Medici incapace di dialogare con gli Psicologi su questa comune professionalità, preoccupata unicamente di mantenere il proprio potere nella Sanità, la propria apicalità nelle dirigenze, il proprio controllo sulla salute – anche psicologica – dei cittadini?

Cosa ne sa la lobby medica della salute psicologica!?

Nell’ultima riunione della Commissione Parlamentare è stato approvato un emendamento, il 2.31, proposto dallo stesso relatore Cancrini, che di fatto accoglie totalmente le richieste e gli argomenti pretestuosi e a-scientifici della lobby dei Medici e che sottrae agli psicologi il diritto-dovere della diagnosi psicologica finalizzata all’invio in psicoterapia, riservandola esclusivamente a psichiatri e neuropsichiatri infantili.

Si fa un salto indietro di 20 anni, annullando di fatto la legge 56/89, che prevede la possibilità per gli psicologi di effettuare diagnosi psicologiche… E l’intento è evidentemente proprio questo: annullare la 56/89, annullare gli psicologi!

Qualcuno dovrebbe poi spiegare come è possibile, secondo logica, affidare agli psicoterapeuti-psicologi convenzionati la responsabilità di una psicoterapia senza affidare loro il compito della diagnosi, procedura iniziale, inevitabile ed inscindibile della stessa.

Uno psicologo non può non effettuare una diagnosi per poter svolgere il proprio lavoro di psicoterapeuta!

Ma veniamo al caro Prof. On. Cancrini (che, notoriamente, è un medico) e alle sue… acrobazie.

Il Prof. On. Cancrini, dopo aver difeso nelle precedenti sedute il testo unificato, risultato dall’integrazione delle tre proposte di legge presentate in Parlamento (frutto, quello si, di un lavoro di integrazione e di dialogo, specie nella prima bozza) e aver rigettato, inizialmente, diversi emendamenti tendenti a medicalizzare la psicoterapia – anche alla luce delle posizioni espresse pubblicamente da AltraPsicologia, dal CNOP, da diversi Ordini territoriali, da gruppi di docenti universitari e da oltre 4.000 colleghi inviatari di e-mail – nell’ultima riunione della Commissione Affari Sociali ha calato rapidamente ed inusitatamente le… difese. Nonostante avesse delineato ai rappresentanti degli psicologi un testo diverso, più accettabile, si è fatto direttamente promotore di un inaccettabile attacco alla professione di psicologo.

Questo il testo del verbale della Commissione Parlamentare:

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, ritiene opportuno riformulare ulteriormente il suo emendamento 2.31, nel senso di prevedere che il servizio o il dipartimento a cui pervengono le richieste di cui al comma 1 dell’articolo 2, previa conferma diagnostica effettuata da un medico specialista in psichiatria o in neuropsichiatria infantile, provvede, avvalendosi di tutte le specifiche competenze di ordine medico e psicologico, all’approvazione di un progetto di psicoterapia la cui durata non può inizialmente essere superiore ai ventiquattro mesi, termine oltre il quale è necessaria una nuova valutazione da parte dello stesso servizio o dipartimento.

Purché la sua legge andasse avanti il prof. On. Cancrini s’è mostrato improvvisamente disponibilissimo a sacrificare gli psicologi sull’altare del potere medico

Da questa vicenda comprendiamo le seguenti cose:

1. Il prof. On. Cancrini (Comunisti Italiani) dopo aver fatto la questua di voti nella categoria degli psicologi vantandosi delle sue battaglie politiche a favore della salute mentale; dopo aver aperto 7 sedi della sua Scuola di Specializzazione privata in Psicoterapia (dove, presumiamo, continuerà ad insegnare agli psicologi strumenti “medici” che la sua legge non permetterà più di insegnare), decide di non rappresentare più i suoi elettori psicologi, voltando loro le spalle.

2. Il prof. On. Cancrini pur di far procedere comunque la sua legge è disposto a passare sopra a tutto e a barcamenarsi a tutti i costi.

3. Il prof. On. Cancrini cambia troppo spesso opinione e promette cose che poi non mantiene. Non è un interlocutore affidabile degli psicologi.

Per essere bipartisan, ricordiamo un’altra folkloristica vicenda, sempre relativa a questa legge e di queste stesse settimane, che riguarda un altro parlamentare, anche lui medico, della stessa Commissione, l’On. Giulio Conti (Alleanza Nazionale). Il dott. On. Giulio Conti, primo firmatario della PdL 2486 Conti-Meloni (PdL scritta da AltraPsicologia e da psicologi), è stato in grado di presentare emendamenti nettamente contrari alla propria stessa legge (!!!) e, neanche a dirlo, contrari agli psicologi. No comment…

Pensate quale “spirito di appartenenza” riescono ad esprimere i medici e pensate quanto siamo stati ingenui noi, a pensare che dei medici potessero realmente prendere a cuore la psicologia professionale.

Una legge che vorrebbe tutelare la salute psicologica dei cittadini italiani dovrebbe avere ben altro respiro e ben altro approccio culturale. Non può essere gestita da gente preoccupata esclusivamente di mantenere i propri poteri egemoni e le proprie lobby di consenso.

È caduta da parte nostra, semmai ci fosse stata prima, ogni residuale fiducia che questi personaggi, rappresentanti sub-culture politico-lobbistiche, possano mai fare qualcosa di decente per la salute psicologica del Popolo Italiano in Parlamento.

Sottraiamo loro ogni fiducia ed ogni futuro mandato politico ed istituzionale.

Ed allora, se questo è l’andazzo:

E’ MEGLIO NESSUNA LEGGE CHE UNA LEGGE RETROGRADA, INCONGRUA, INAPPLICABILE E QUINDI DESTINATA AL FALLIMENTO.

Anche perché ci adopereremo per boicottarla in ogni modo, qualora passasse, cosa che a questo punto speriamo proprio non avvenga.

Nessuna legge sulla salute psicologica passi senza il contributo degli psicologi!

Petizione contro la medicalizzazione della Legge per la Psicoterapia Convenzionata

FIRMA PER IL RITIRO IMMEDIATO DELL’EMENDAMENTO 2.31 CHE ESCLUDE GLI PSICOLOGI DALLA DIAGNOSI