In questi giorni e fino a domenica, con orari diversi a seconda dei territori interessati, si voterà ai seggi per rinnovare i Consigli degli Ordini della maggior parte delle regioni italiane. In Piemonte si sta già votando adesso…In alcune regioni le elezioni si sono già concluse ed hanno marcato l’avanzamento concreto di quell’AltraPsicologia che da sempre propugniamo.
Nelle Marche AltraPsicologia ha vinto le elezioni con un approccio concreto centrato sulle necessità della categoria, forte di quanto già realizzato nel passato mandato come componente attiva e propulsiva della maggioranza. Già nei prossimi giorni comincerà l’attuazione del programma,volto a concretizzare quanto APMarche ha promesso in fase elettorale e relativo ai suoi primi “cento giorni” di governo.
In Toscana il gruppo indipendente “Noi Psicologi Toscani” ha riscosso un consenso massiccio che lo mette in condizione di governare con una maggioranza giovane e determinata. La squadra è forte dell’esperienza portata avanti negli ultimi anni da Sandra Vannoni, sostenitrice di AP, e capace di un pensiero all’avanguardia in moltissime questioni cruciali per lo sviluppo della professione.
In Sicilia – da sempre una roccaforte dello strapotere delle componenti più clientelari della professione, che riuscivano a governare in assenza di ogni minoranza piazzando 15 consiglieri della loro lista su 15 posti disponibili – AltraPsicologia ha sparigliato i giochi e, oltre a garantire per la prima volta l’accesso al Consiglio di una vera minoranza con due suoi consiglieri (Angelo Barretta e Dario Caminita), ha scoperto, documentato e rivelato i giochi oscuri attraverso i quali è stato gestito il consenso finora. Stiamo per questo proponendo ricorso al TAR affinché le elezioni vengano ripetute senza i comportamenti scorretti che abbiamo registrato.
Nelle regioni più piccole, come la Val d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia, il numero ridottissimo di votanti e l’assenza di gruppi organizzati di AltraPsicologia hanno purtroppo consentito ai gruppi espressione della conservazione dello status quo, quasi unici competitori, di confermarsi nel governo.
Nei prossimi giorni si svolgeranno, ora in seconda convocazione a causa del mancato raggiungimento del quorum nella prima, le competizioni più attese, quelle per le regioni con il maggior numero di iscritti (Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, che insieme rappresentano ben più del 50% degli Psicologi italiani). Ma non solo: vedremo in gara anche Abruzzo, Campania e Puglia, dove i gruppi locali di AP hanno deciso di presentare le loro candidature.
In questa tabella le date di voto nelle varie regioni:
ABRUZZO | prima convocazione: 11-12 gennaio | seconda convocazione: 18-19 gennaio |
PUGLIA | 9-10-11 gennaio | |
CAMPANIA | 10-11-12 gennaio | |
VENETO | 10-11-12 gennaio | |
LAZIO | 10-11-12 gennaio | |
PIEMONTE | 6-7-8 gennaio | |
LOMBARDIA | 10-11-12 gennaio |
Il voto per corrispondenza, ancora una volta, si è dimostrato poco efficace nel sostenere la partecipazione elettorale, complice la recente normativa – applicata a macchia di leopardo – che obbliga ad applicare il bollo da 16 euro sulle autentiche di firme presso gli uffici comunali (un altro dei tanti modi che il Governo nazionale ha trovato per spremere i professionisti, negli ultimi anni). Solo la Lombardia, con una decisione coraggiosa del Presidente Grimoldi (membro di AP), si è distinta garantendo la possibilità di voto postale a tutti i suoi iscritti inviando loro le schede di voto direttamente a casa. Ora in alcune regioni, complice l’ignavia degli Ordini più conservatori che non hanno voluto considerare l’aggravio di costo chiesto ai colleghi attraverso il bollo sull’autentica, si corre il rischio di non raggiungere il quorum minimo per la validità delle elezioni.
I temi della campagna nelle diverse realtà territoriali sono brillantemente raccolti negli articoli presentati nelle aree regionali del sito https://www.altrapsicologia.it e redatti dai gruppi territoriali di AP.
Restano cruciali in tutte le proposte dei gruppi di AP i temi fondanti della nostra Associazione, quegli stessi temi intorno ai quali si sta declinando la nostra azione nel Consiglio di amministrazione dell’Enpap:
- attenzione alle fasce più deboli della professione,
- promozione della Psicologia professionale e del lavoro per gli Psicologi su solide basi di sostenibilità,
- trasparenza vera degli atti di governo in termini di incentivo alla partecipazione degli iscritti e della tracciabilità delle responsabilità,
- tutela della salute dei cittadini garantendo confini stabili e presidiati agli interventi qualificati dei professionisti Psicologi,
- proposta dell’impegno politico in termini di servizio alla comunità professionale.
Uno degli argomenti tangenziali alla campagna elettorale, su cui la demagogia si va sprecando e non sono mancati attacchi personali un po’ sguaiati e un po’ curiosi, è quello dei costi della politica professionale, questione così di moda in contesti più “alti”.
Di certo è curioso il tentativo di portare la discussione sul tema dei compensi per i nuovi consiglieri da parte di colleghi che per 20 (dico, venti) anni circa hanno goduto di indennità di ordinistiche tra le più consistenti (il presidente uscente del Lazio, ad esempio, che firma un articolo sul tema, si è recentemente aumentato l’emolumento. Essendo la collega rimasta in carica per una ventinad’anni ai vertici dell’Ordine del Lazio – il maggiore d’Italia – vi invito a fare un po’ di calcoli su quanto è costato a tutti noi il suo “lavoro”). Rimane però aperto un quesito: cos’è riuscita a fare in questi 20 anni per essere ricordata dalla categoria?
Mi consento una piccola divagazione personale al riguardo, visto che sono stato chiamato in causa direttamente, in alcune note polemiche, come nuovo presidente dell’ENPAP: la collega presidente uscente dell’Ordine del Lazio mi taccia, infatti, di essere contemporaneamente nei Consigli di amministrazione dell’ENPAP, della CAMPI e dell’EMAPI (e stranamente, visto che nel suo scritto fa le pulci agli incarichi di tutti, dimentica di dire che sono anche presidente di AltraPsicologia :o)
Fa così un bel po’ di confusione, dimostrando che in questi vent’anni poco si è occupata della professione in generale.
Amando la nostra professione mi sono dedicato, negli anni, alla cura dello sviluppo di diverse iniziative a sostegno degli Psicologi e della Psicologia sempre a titolo gratuito.
Sono nel CdA della CAMPI (che è ente mutualistico privato) dal 2006 e al Consiglio di amministrazione di EMAPI partecipo da maggio scorso proprio nella qualità di presidente dell’Enpap (assieme ai presidenti di tutte le altre casse aderenti al consorzio). Sono poi stato fondatore di AltraPsicologia, che presiedo dal 2008.
In questi anni in CAMPI, poi, assieme agli altri consiglieri, ho contribuito ad attivare concretamente servizi utili come le assicurazioni a prezzi introvabili sul mercato, il microcredito a sostegno delle idee professionali innovative, le borse di studio, per i figli degli psicologhe e degli Psicologi in difficoltà. Sono servizi che l’Ordine del Lazio del presidente uscente non ha mai neppure considerato di attivare.
Sul tema “costi/benefici della politica professionale” AP è sempre stata attentissima: in Lombardia la gestione di AltraPsicologia ha ridotto del 30% i costi dell’Ordine moltiplicando al contempo i servizi offerti agli iscritti, come il grafico qui sopra evidenzia bene e come spiegato puntualmente nel bilancio sociale di fine mandato dell’Ordine della Lombardia.
Per dare credito davvero a questo nostro modo di intendere le responsabilità istituzionali per la categoria è necessario andare a votare nei prossimi giorni, consapevoli del fatto che la possibilità di espandere quest’Altra Psicologia passa solo attraverso la sensibilità democratica delle Psicologhe e degli Psicologi.
Buon 2014 alla Psicologia italiana.
Felice D. Torricelli
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