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Il 19 Settembre è entrata in vigore la legge regionale sulla psicologia scolastica, che segue l’approvazione della legge regionale sulla psicologia di base nell’autunno del 2022.

Il Consiglio Regionale abruzzese, infatti, ha approvato, in data 3 agosto 2023, la legge recante “Nuove disposizioni in materia di psicologia scolastica”, pubblicata sul BURA il 18/09 

Per entrambe le leggi ora occorre definire i regolamenti attuativi e vi daremo info pratiche appena disponibili.

Per la psicologia di base sono già scritti e in attesa dell’ultimo passaggio in aula prima dell’avvio della fase esecutiva.
Per la legge sulla psicologia scolastica avremo centottanta giorni per redigere il regolamento, in collaborazione con il dipartimento regionale competente.

IL RUOLO DELL’ORDINE
L’Ordine abruzzese, sui due provvedimenti legislativi, ha svolto una funzione di primaria importanza: abbiamo partecipato alle audizioni e contribuito ad emendare e migliorare la bozza proposta attraverso un costante rapporto con tutti i gruppi politici.
Inoltre, abbiamo ritenuto fosse necessario coinvolgere non solo la comunità delle psicologhe e degli psicologi ma la cittadinanza e altre categorie professionali, dai medici, agli assistenti sociali, dal Tribunale per i minorenni, all’Ufficio Scolastico Regionale, alle università presenti in regione.
L’obiettivo è stato ed è quello di sensibilizzare sulla necessità della creazione di un sistema di assistenza psicologica diffuso capillarmente sull’intero territorio abruzzese.

SERVONO INTERVENTI STRUTTURALI
Un territorio molto particolare che si compone di una grande area metropolitana costiera, ad alta densità abitativa e molto popolosa, economicamente dinamica e che presenta problematiche di tenuta sociale simili a quelle di altre grandi aree metropolitane.
A questa realtà si contrappone una vasta area interna, il 63% del territorio è montuoso, soggetto ad un costante spopolamento legato alla carenza di servizi essenziali, che costringe gli abitanti, ad esempio, a lunghe traversate per raggiungere ospedali e scuole.

In questo variegato quadro orografico e urbanistico, sociale ed economico, con profonde diversità culturali, si rende necessaria un’attenta analisi dei bisogni e delle peculiarità dei luoghi di intervento.
La multiculturalità è presente, ad esempio, in alcune zone della regione, al contrario, in altre, si registrano un arroccamento ed una chiusura sempre maggiori.

Gli interventi psicologici dovranno tenere in considerazione questa ampia varietà di paesaggi sociali ed economici con le relative conseguenze.
Questa complessità è stata affrontata in incontri istituzionali, nei consigli comunali e in quello regionale e in molti convegni organizzati sia nelle aree interne sia in quelle metropolitane.

Abbiamo fissato il discorso su due cardini: la necessità di servizi certi e qualificati e l’obbligatorietà di un intervento ad ampio spettro, coinvolgendo una rete molto ampia e multidisciplinare.

Il servizio di psicologia scolastica dovrà essere strutturale, presente nel maggior numero di distretti scolastici possibile, e qualificata, dunque, dovrà vedere impegnati psicologi e psicologhe formate e con esperienze significative nel campo dell’età evolutiva.

Nel testo di legge è chiaramente scritto che il servizio sarà rivolto non solo agli studenti ma anche al corpo docente e ai genitori, con interventi pianificati che si dispiegheranno per il tempo necessario.
Gli sportelli scolastici che prevedevano qualche ora di lavoro per un periodo limitato, per quanto meritevoli, non sono più rispondenti alla drammatica crisi che abbiamo di fronte.

La drammaticità del momento che viviamo non potrà essere affrontata con interventi sporadici, bonus e qualche sparuto finanziamento.

Abbiamo considerato nelle nostre riflessioni pubbliche che tutto ciò che accade è il risultato di un processo e la società liquida ci pone davanti caos, spaesamento ed una edonia depressiva nella quale annega una parte grande delle generazioni cresciute dagli anni 90 ad oggi.
Ben diversa invece, è la situazione di un’altra parte, spaesata e priva di risorse economiche e culturali, il tasso di abbandono scolastico e la povertà educativa sono una tragica realtà del nostro paese.

Il “decreto Caivano” d.l.15 settembre ’23, che segue le violenze commesse e subite da giovani, di frequente non ancora adolescenti, avvenute a Caivano ma anche i moltissimi altri luoghi da nord a sud del paese, inasprisce le pene e introduce nuove sanzioni ma non affronta la questione nella sua complessità.

Se è ragionevole e comprensibile intensificare la presenza delle forze dell’ordine in alcuni contesti è chiaro che una comunità da rifondare ha bisogno di consultori, parrocchie, partiti, sindacati, società sportive, associazioni di volontariato e culturali, allenatori, psicologi, assistenti sociali, maestri, Luoghi, tutto ciò che si intende come “strutture solide” che possono bloccare la liquidità di una società.

Il servizio di Psicologia Scolastica va a inserirsi in questa complessità locale e contemporanea, intesa come risultato della trasformazione antropologica della società moderna occidentale.
Una sfida epocale.