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L’Ordine degli Psicologi di Bolzano ha realizzato un evento, voluto dall’ intero Consiglio e organizzato dal suo Vice Presidente dr Michele Piccolin, per chiarire e comprendere le principali tematiche che ruotano attorno al così delicato tema della tutela professionale.

IMG_6821L’evento, condotto dal dott. Grimoldi, già Presidente dell’Ordine Psicologi della Lombardia, esperto della materia e componente del direttivo nazionale di Altrapsicologia, parte dalla riflessione che lo psicologo utilizza nella propria professione uno strumento poco visibile e oggettivabile, come quello della parola, in grado però di creare profondi cambiamenti nella persona.
Questo strumento, usato all’interno di specifiche tecniche psicologiche, risulta molto efficace ma allo stesso tempo poco indagabile e oggettivabile.

Di questo approfittano alcune figure pseudo professionali non abilitate all’uso di questi strumenti, riservati per legge agli psicologi.

Si parla sempre più spesso di counseling e aumentano le sentenze che confermano il reato di abuso della nostra professione da parte di sedicenti pseudo-psicologi che promettono di poter intervenire sulle difficoltà dei clienti.

Attualmente c’è ancora poca chiarezza, soprattutto tra le persone che devono decidere a chi rivolgersi, su quale sia il ruolo del counselor, che di fatto mette in campo alcuni atti tipici della nostra professione(legge 56/89).

La legge 4 del 2013, definita dall’allora Presidente del CNOP Luigi Palma come “l’11 settembre delle professioni”, ha disciplinato l’organizzazione delle Associazioni delle attività che non rientrano tra quelle dotate di Ordine professionale.

Ad esempio la legge fa rientrare le associazioni dei counselor all’interno delle professioni non regolamentate, cioè professioni non organizzate in ordini e collegi che svolgono attività economica volta a prestazioni di servizi a favore di terzi.

In questo modo i counselor hanno avuto il pretesto per affermare una legittimazione che tuttavia si riferisce all’organizzazione dell’attività e non al suo contenuto.

Nel solito pasticcio all’italiana e tra le maglie di definizioni approssimative ecco spiegato il caos delle pseudo professioni psicologiche.

Ed è proprio nel tentativo di definirsi all’interno di una norma, senza varcare il limite di legge che riserva allo psicologo la competenza in campo psicologico, che i counselor hanno impiegato sfumature di  vocaboli per provare a descrivere l’attività di counseling senza invadere – a parole – il campo degli psicologi.

E’ quindi importante che gli Ordini sorveglino quello che accade sul territorio a tutela della salute pubblica e della nostra professione, ancora giovane e in divenire ma che, potenzialmente, ha molto da dare.

Le professioni, con i relativi Ordini di appartenenza, rappresentano un bene comune, il cui fine é anche la tutela del diritto alla salute della cittadinanza. Per questo motivo è importante che lo Stato, attraverso l’Ordine professionale, monitori le attività psicologiche e si attivi per segnalare eventuali abusi alle autorità competenti.

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La presenza molto numerosa all’evento evidenzia come gli stessi psicologi bolzanini sentano il bisogno di approfondire, informarsi e sentirsi tutelati, in un’ottica di diffusione dell’informazione aperta a tutti, con la prospettiva che chi ha bisogno di un supporto psicologico possa rivolgersi a professionisti qualificati e tuteli così il diritto alla propria salute.

Dopo questo evento nessuno potrà più restare inerte: la tutela é un dovere per l’Ordine e un diritto per i cittadini e per lo psicologo.

Alice Panicciari, Morena De Sarro  – Altrapsicologia Bolzano