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TIROCINANTE?
IL SALVADANAIO DELL’ASL HA BISOGNO DI TE!

Non c’è tregua per i giovani psicologi in formazione: negli ultimi mesi sempre più ASL hanno costretto schiere di psicologi, in formazione presso scuole di specializzazione in psicoterapia, a compiere l’ormai noto giro delle “sette chiese” per cercare luoghi dove poter svolgere le ore di tirocinio obbligatorio previste dal percorso formativo.

Cosa accade dunque in Campania?

Le ASL di Caserta e di Salerno hanno ritenuto opportuno autorizzare le convenzioni con scuole di specializzazione di psicoterapia solo previo pagamento tarato sul numero di studenti e sul numero di ore richiesto dalle suddette scuole.

L’ASL di Salerno, con deliberazione del Direttore Generale n. 558 del 07.06.13 (http://www.aslsalerno.it/), ha stabilito, rifacendosi anche alla vigente normativa in materia di tirocini (Linee-guida in materia di tirocini 2013), di ospitare risorse per lo svolgimento di :

  • tirocini curriculari
  • tirocini di formazione
  • tirocini previsti per l’iscrizione ad Albi/collegi professionali

La ASL di Salerno ha però specificato che l’accesso alle strutture, gratuito per gli studenti provenienti da Università e/o Scuola di specializzazione pubbliche, è invece A PAGAMENTO  per gli allievi di Università e/o Scuola di specializzazione private.

Il tariffario prevede “Euro 1,00 l’ora per ciascun tirocinante”; il testo sottolinea inoltre che le spese per la copertura assicurativa del tirocinante sono a carico del soggetto promotore.

Allo stesso modo l’ASL di Caserta, con deliberazione n.1588 del 30.11.12, ha redatto e pubblicato un “Regolamento per lo svolgimento di tirocini e stage”; all’interno del suddetto documento è specificato che, per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento, è previsto un contributo economico secondo il seguente schema:

a) € 2.500,00 (duemilacinquecento/00) per un corso di 450 ore di tirocinio per classi di 20 allievi;

b) € 1.000,00 (mille/00) per un corso di 150 ore di tirocinio per classi di 20 allievi;

c) € 650,00 (seicentocinquanta/00) per un corso di 100 ore per classi di 20 allievi.

Tale contributo deve essere versato, tramite bonifico bancario, al Tesoriere dell’ASL.

Sono esonerati dal versamento del contributo economico solo gli Istituti pubblici Statali i cui corsi di formazione e/o aggiornamento non prevedono rette a carico degli allievi.

 

La motivazione che ha spinto le ASL ad imporre una quota per lo svolgimento del tirocinio sembra risiedere nella convinzione che la presenza in struttura di tirocinanti apporti sì forza lavoro in forma gratuita,ma comporterebbe anche l’usura degli strumenti utilizzati durante lo svolgimento del percorso formativo, nonché l’utilizzo di risorse materiali e umane…

 

“Usura degli strumenti” ? “Utilizzo di risorse materiali per i tirocinanti psicologi” ?!

 

E se i tirocinanti portassero allora carta e penna da casa? Se si impegnassero a togliersi le scarpe per non consumare il pavimento? Se girassero muniti di olio per lubrificare i cardini delle porte che aprono e chiudono per ogni paziente che ricevono, al fine di ridurne la così “rapida usura” ?

Aldilà dell’ironia, di fronte a tale scenario, molte domande affollano le nostre menti:

  • In termini di bilancio e di economia sanitaria, quale è il ritorno economico diretto di avere professionisti abilitati che operano quotidianamente e gratis nei Servizi, che vedono pazienti, che svolgono attività cliniche a pieno vantaggio del SSN ? Anche solo in via di principio, è mai equiparabile , economicamente, la presunta “usura” dei mezzi materiali della ASL, da compensare simbolicamente con un umiliante “euro all’ora”, con il vantaggio economico oggettivo per la ASL di avere professionisti che spesso con la loro attività hanno un ruolo essenziale nel “far andare avanti” gli Ambulatori e i Servizi ?
  • Su chi quindi ricadranno realmente le spese per sostenere un tirocinio OBBLIGATORIO ? Sulle Scuole, o sul tirocinante che paga per “andare a prestare la sua opera professionale” in un Servizio pubblico, contribuendo (alla pari del collega specializzando di scuola pubblica) al raggiungimento degli obbiettivi di cura del SSN ?
  • Se, da psicologi abilitati, perfino per svolgere attività di tirocinio gratuito di specializzazione siamo costretti a “pagare il disturbo”… quali speranze possiamo nutrire, una volta usciti dalle Scuole, di potere vedere riconosciuto il nostro operato professionale mediante compensi economici?
  • La domanda di fondo: quale è l’atteggiamento dell’Ordine e del Sindacato dei dipendenti (AUPI) rispetto a questo ennesimo “abuso”, cui dovrebbero essere i primi ad opporsi fermamente ? E’ davvero un peccato, infatti, che il Sindacato, davanti a questa palese squalificazione degli psicologi operanti nel SSN, abbia perso l’occasione per una reazione dura e determinata! E perché l’Ordine, che per mandato dovrebbe tutelare la professionalità e il decoro della categoria, non ha assunto una posizione ferma con le Direzioni Generali coinvolte?