Circa un mese fa, immagino abbiate ricevuto tutti l’invito dell’Ordine campano alla presentazione del restauro della pala d’altare di Giuseppe Marullo, finanziato dall’Ordine degli Psicologi.
“Finanziato dall’Ordine degli Psicologi”.
Dunque finanziato anche da me.
E da te che stai leggendo.
Lo sapevi? Io no. Dunque, ho pensato di andare a vedere quale fosse il risultato di tanta inconsapevole generosità.
Per l’occasione, le consuete visite pubbliche al monumento dei Girolamini erano sospese ed all’ingresso sono stata accolta da un gruppetto di hostess, che mi hanno omaggiato di un braccialetto di plastica intestato all’Ordine.
Indosso il mio braccialetto; entro e, davanti a me, due file di panche con persone accomodate, altre persone in piedi ai lati, rivolti verso la pala d’altare, coperta da un telo blu. Non più di 100 persone, a voler esagerare.
Si susseguono dichiarazioni delle autorità, tra cui ovviamente il Presidente Felaco, che parla di mandato sociale, di responsabilità intellettuale, dell’importanza della bellezza. Come annunciato, è l’ultimo evento che presiede ufficialmente come Presidente dell’Ordine, e si accomiata dicendo che molti gli chiedono di continuare a essere in campo, e presentando anche delle persone, che poi ritroveremo nell’elenco candidati.
Ad un certo punto viene svelata la pala d’altare. Bella. Niente da dire. I restauratori hanno fatto un lavoro stupefacente. C’è un cartonato che mostra in che condizioni era il dipinto prima del restauro, lasciato all’incuria del tempo per anni: roba da non credere che sia la stessa opera.
E rapita dalla magnificenza del lavoro fatto, mi sovviene una domanda:
ma quanto ci è costato???
Purtroppo, però, non è stato possibile chiederlo, perché l’evento non prevedeva un dibattito o simili. Ha parlato chi doveva parlare, sono state distribuite stampe con la riproduzione del dipinto, dopodiché tutti di là a ritirare i gadget della settimana del benessere, e poi al buffet. Tanto offrono gli psicologi.
Mi sono chiesta se fossi l’unica ad avere delle domande, così ho fatto un po’ di sondaggi tra i presenti. Non pretendo di riportare dati di un campione rappresentativo, per carità. Avrò parlato con una quindicina di persone al massimo. Che comunque sono una bella percentuale rispetto al totale. Solo una collega si è detta contenta dell’iniziativa. Tutti gli altri erano perplessi, con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, come direbbe Bruno Lauzi.
Affermavano tutti l’indiscutibile bellezza del dipinto, ma si chiedevano quale fosse il nesso con l’Ordine degli Psicologi; in quale modo un’iniziativa del genere potesse portare visibilità alla categoria, e quanto fosse venuto a costare.
In questo articolo, il collega Luca Pizzonia ci informa dell’unica spesa che conosciamo: quella per le stampe e i gadget per i sindaci dei comuni aderenti alla settimana del benessere: 6000 euro. No, non ho messo troppi zeri. Per fugare ogni dubbio, lo scrivo a lettere, come negli assegni: seimila euro. Ecco.
La domanda sulla donazione gli psicologi non se la pongono per tirchieria. Assolutamente no. Il punto non è pagare. Io voglio pagare. Il punto è come vengono usati quei soldi. Avete presente i genitori che dicono “io voglio pagare le tasse, ma poi vorrei che quei soldi fossero usati per trovare un posto libero in un asilo pubblico”? Ecco, più o meno lo stesso. Io voglio pagare i miei 155 euro l’anno. Anzi, vedete che vi dico, voglio pagarne anche di più. Ma chi mi rappresenta deve spenderli per me. Per darmi dei servizi. Per tutelarmi dall’abuso della professione. Per darmi formazione gratuita e anche on-line. Per sensibilizzare alla cultura psicologica.
Noi di AltraPsicologia ci crediamo fermamente. Per questo nel programma di AltraPsicologia potrete leggere, tra gli altri, tre punti che per noi sono fondamentali:
- Partecipazione degli iscritti alla vita dell’Istituzione;
- Trasparenza delle delibere, degli atti, dei bilanci, senza che gli iscritti debbano farne richiesta;
- Impiego dei fondi in campagne per la promozione della professione, e nell’attuazione di un sistema di formazione gratuita per gli iscritti.
Io voglio un’Ordine vivo, trasparente e attento alle esigenze della categoria. Sarei lieta di pagare per un’Ordine che mi desse tutto questo. Insomma, un Ordine in cui ci sia AltraPsicologia.
E tu, che Ordine vorresti?
Autore: Valentina Bovio
Sono una psicologa in movimento. Fin dai tempi universitari, mi davo da fare per ottenere sempre di più, per me e per gli altri. Facevo infatti parte di un’associazione chiamata “Psicologi in movimento” con cui riuscimmo a ottenere sessioni straordinarie di esami, stimolando la partecipazione di tutti. Questa attitudine al movimento, al guardare avanti, mi accompagna tutt’oggi. Da un lato, non mi ritengo mai “arrivata” e quindi sfrutto al massimo tutte le esperienze e le opportunità che mi si presentano, dall’altro non mi accontento, e cerco sempre di migliorarmi. Ho volutamente fatto tirocini in ambiti diversi, mi occupo di clinica ma anche di risorse umane e formazione, ed ogni esperienza è una nuova fonte di ispirazione.