Oggi mi ritrovo a scrivere di uno psicologo, quello che lavora nei centri di riabilitazione, che qui in Campania non sembra essere nato.
Che Oriana Fallaci mi perdoni dunque per il titolo preso in prestito e riadattato, fatto sta che ciò che ci porta a scrivere non è poi così diverso.
Anzi, dopo aver partecipato all’evento promosso dall’Ordine Psicologi della Campania il 21 febbraio scorso, “Idee in piazza sui centri di riabilitazione”, non riesco nemmeno più a capire se questo bambino, passatemi il termine, fosse voluto o meno.
E noi psicologi, soprattutto quelli che coi bambini ci lavorano, sappiamo bene come vive un bambino non voluto… come se non esistesse!
Eppure all’anagrafe questo bambino-psicologo della riabilitazione risulta, è stato addirittura scritto qualcosa sul suo conto. Purtroppo chi ha scritto di lui pare che fosse un tipo alquanto enigmatico, per cui ad oggi non si capisce bene se questo bambino esista per davvero oppure no.
E dire che c’è anche una legge a riguardo, la legge regionale 11/84.
“Metta la mano qui sotto chi la conosce…” puntualizzava ai colleghi la nostra Presidente dell’Ordine…
Certo la storia inizia da lontano (come abbiamo avuto modo di riassumere in questo articolo) e ha fatto si che dopo anni di indifferenza il bambino-psicologo della riabilitazione, perlomeno qui in Campania, sopravvissuto ad un parto travagliato diventasse per di più anche SACRIFICABILE.
Chissà quanto deve aver sofferto questo bambino-psicologo quando ha visto che gli altri bambini come lui, già più sani e robusti di costituzione, erano stati invece più fortunati e tanto amati da Mamma Regione.
Questi bambini oggi fanno i neuropsichiatri, i logopedisti, gli psicomotricisti…
Beh non so voi, ma quando vedo un bambino maltrattato io proprio non mi do pace e così, in punta di piedi, io che nella riabilitazione non ci lavoro, decido di partecipare a questo evento “Idee in piazza” del 21 febbraio scorso.
In fondo, mi sono detto, se i miei colleghi stanno bene… sto meglio anch’io no? Sta meglio la mia professione… lo dice anche l’articolo 33 del nostro codice deontologico: “ […] Lo psicologo appoggia e sostiene i Colleghi che, nell’ambito della propria attività, quale che sia la natura del loro rapporto di lavoro e la loro posizione gerarchica, vedano compromessa la loro autonomia ed il rispetto delle norme deontologiche”.
Ma durante questo incontro… di cosa si è discusso?
Vi basterà sapere che alla fine del dibattito (che ha coinvolto circa 40 colleghi) il discorso si è spostato sulle differenti competenze tra psicologo e psicoterapeuta. Di fatto si sa, se non si viene riconosciuti da piccoli… poi da grandi in un modo o nell’altro si cercherà di recuperare, noi psicologi lo chiamiamo “stampo del bisogno”.
Qualcuno quel giorno l’ha anche definita una guerra tra poveri, anche se sembrerebbe più corretto definirla una regata in solitario.
Se i colleghi che si occupano di riabilitazione in passato sono infatti arrivati a contattare legali e creare comitati per vedere riconosciuti i propri diritti, beh forse qualcosa non ha funzionato, o meglio qualcosa è mancato.
Cosa è stato proposto?
1) L’Ordine ha proposto un’indagine conoscitiva su “L’esperienza lavorativa degli psicologi operanti nei centri di riabilitazione convenzionati della Regione Campania”, in pratica una sorta di piccolo questionario di quattro pagine da compilare e consegnare al momento stesso dell’incontro, in pochi minuti.
La domanda dunque sorge spontanea: un tale questionario, che tra l’altro avrebbero dovuto già caricare sul sito dell’Ordine, può davvero restituirci una fotografia realistica di ciò che accade nella riabilitazione campana?
2) Di partecipare al tavolo tecnico sulla riabilitazione allestito in Regione, dove lo psicologo… ad oggi non è previsto. Sembra che manchi una sedia… che proprio nessuno riesce a trovare.
Solo adesso, anno duemilaquindici, chi di dovere… circondato da una folla stanca perché da troppo tempo in piedi, sembra aver richiesto timidamente un posto a sedere.
COS’ALTRO SI POTREBBE FARE?
AltraPsicologia in Lombardia nella passata consiliatura ha raggiunto un grande traguardo grazie ad un intenso lavoro di progettazione condiviso con la stessa Regione Lombardia.
La Giunta infatti, con la deliberazione 1185, ha inserito nelle regole di sistema 2014 (tra le norme di accreditamento per le strutture riabilitative) la figura dello psicologo come obbligatoria.
Ciò ha consentito non solo di stabilizzare il personale operativo, quanto e soprattutto di riconoscere la figura professionale dello psicologo (e “addirittura” del neuropsicologo) come requisito imprescindibile per il lavoro nei centri di riabilitazione.
La notizia è riportata qui: Psicologo obbligatorio “per legge” nelle strutture riabilitative, noi di AltraPsicologia abbiamo avanzato una proposta per la Campania qui: Psicologi campani e riabilitazione: la nostra idea
E dire che su questo noi in Campania siamo anche avvantaggiati… abbiamo infatti un consigliere nonché tesoriere e dipendente dell’Ordine dislocato in Regione…
Caro bambino-psicologo della riabilitazione… cos’altro aggiungere? Noi di AltraPsicologia, così sensibili e coccoloni, non possiamo far altro che augurarci che tu possa, una volta riabilitato, crescere e diventare grande.
Caro collega, lavoro da circa undici anni in riabilitazione in un reparto che applica il codice 75, sono una libera professionista, psicologa/psicoterapeuta / esperto in nseuropsicologia.
Per quanto la nostra figura professionale sia una tra i requisiti minimi per l’accreditamento della struttura, non viene riconosciuta nella sua fondamentale importanza.
Il posto di psicologo, al momento dell’atto costitutivo, era in organico, negli anni è sparito, al’ interno della struttura, tutti, tranne me, hanno avuto un posto stabile.
Alla luce del tuo interessante articolo, ti chiedo, c’è qualche novità per quanto riguarda il riconoscimento della nostra figura in riabilitazione? Si puô proporre qualcosa, e come, nella regione Sardegna.
In attesa di una risposta, ti ringrazio per la tua gentilezza e disponibilità.
Un cordiale saluto.
Caterina.
Il mio indirizzò di posta: caterinas78@virgilio.it
Ciao Caterina, qui in Campania è cambiato davvero poco.
A marzo dello scorso anno il nostro Ordine ha richiesto ed ottenuto dalla Giunta Regionale la possibilità di sedere al tavolo tecnico interistituzionale che si occupa della questione. La stessa presidente del nostro Ordine ha nominato se stessa come componente.
Da allora CALMA PIATTA.
Per quanto riguarda la Sardegna ti segnalo che proprio in questi mesi AltraPsicologia è attiva anche sul vostro territorio.
Puoi contattare i colleghi tramite il gruppo Facebook AltraPsicologia Sardegna.
In bocca al lupo
Armando Cozzuto