Psicologo del territorio.
Approvazione del bilancio.
Destino degli psicologi nei centri di riabilitazione.
Questi i tre argomenti caldissimi del Consiglio dell’Ordine che si è tenuto sabato 29 Novembre e a cui, ne avete dubbi?, AltraPsicologia era presente.
Consiglio iniziato alle 9,30, ma aperto al pubblico a partire dalle 12,50 circa, dopo la discussione dei punti che riguardavano la deontologia, che come sempre si svolge a porte chiuse.
Noi uditori eravamo stati comunque preventivamente avvertiti dalla segreteria, che ci aveva comunicato tramite mail che il Consiglio non sarebbe stato aperto prima delle 11,30 almeno.
A tenerci compagnia nell’attesa è la segretaria Maria Ortoli, che ringrazio personalmente per l’accoglienza e la gentilezza.
LO PSICOLOGO DEL TERRITORIO
La Tesoriera Piccirillo, componente della cosiddetta “taskforce” in Regione per i Centri Antiviolenza, aggiorna il Consiglio sulle ultime novità. Spiega che il 24 Novembre la Regione Campania ha presentato la Rete per le Vittime di Violenza (CaRa, qui i dettagli) che prevede l’avvio sul nostro territorio regionale di 57 progetti per presidi dedicati a donne e bambini vittime di maltrattamento. L’intento è avviare le attività entro il 2015, il mese decisivo potrebbe essere proprio quello di Gennaio. La Tesoriera ci tiene a specificare che l’Ordine si è occupato di svolgere un’attività di monitoraggio sui progetti per assicurare che in ciascuno fosse presente lo psicologo. Come già riportati in precedenza, i progetti avranno durata annuale, hanno carattere sperimentale e si sottolinea che in nessun modo l’Ordine sarà coinvolto nelle fasi di selezione degli psicologi, che saranno assunti o direttamente dagli ambiti territoriali o dalle Associazioni coinvolte nei progetti.
In ogni caso, per poter avere una speranza di accedere ai circa 120 posti eventualmente disponibili, saranno comunque necessari almeno 3 anni di esperienza pregressa in un centro antiviolenza.
A latere la Presidente Bozzaotra annuncia la nascita di un gruppo di riflessione sulla violenza di genere e invita i Consiglieri referenti territoriali ad attivarsi affinché altrettanto accada nelle diverse province.
IL BILANCIO
Si deve approvare quello di quest’anno e si deve discutere del bilancio di previsione per le attività dell’anno prossimo. Sono perciò presenti anche i consulenti.
Poco da dire sul bilancio 2014, approvato senza troppe discussioni.
Si passa a illustrare e discutere le intenzioni per l’anno che verrà.
L’attuale esecutivo, dalle parole della Presidente, ritiene di aver svolto una «soddisfacente attività di tutela e promozione della professione», pertanto il bilancio e relative voci di spesa per il 2015 sono in sostanziale allineamento con quanto svolto in questo 2014. La Presidente spiega che l’unica variazione riguarda la voce “Gruppi di lavoro” che nel 2015 diventa “Gruppi di lavoro e Progetti”.
L’aggiunta sembra banale, in realtà nelle intenzioni dell’esecutivo c’è il desiderio di arrivare all’eliminazione dei gruppi di lavoro, considerati una formula obsoleta, per prediligere dei gruppi di studio di 3-5 mesi che si concludano poi con un progetto eventualmente da finanziare (non viene specificato da chi, ma tutto fa supporre dall’Ordine stesso). La voce di bilancio non può essere eliminata per una mera questione regolamentare, pertanto vedremo nei prossimi Consigli come si declinerà nel concreto questa ipotesi di modalità di lavoro.
Come tutti sappiamo, gli introiti dell’Ordine vengono dalle quote di iscrizione: si dibatte perciò sull’entità della quota e si torna a parlare pure del recupero crediti dei colleghi in morosità.
La buona notizia è che la quota di iscrizione resterà invariata anche per quest’anno.
Una notizia un po’ meno buona è che qualche Consigliere di minoranza non ha fatto i compiti a casa, così c’è chi ammette candidamente di non saper leggere un bilancio e chi non sa che l’entità della quota di iscrizione non è una scelta a piacere dell’Ordine regionale, ma è determinata da vincoli che vengono dal CNOP che dipendono essenzialmente dalla numerosità degli iscritti.
Per svariati minuti assisto ad una stucchevole discussione su un abbassamento della quota di 10€ come forma di sostegno e incoraggiamento agli psicologi in difficoltà. Non posso nascondere un sussulto quando viene tirato in mezzo pure un articolo del Sole24Ore sugli psicologi a rischio povertà. E la soluzione sarebbero 10 euro in meno?!? Qui puoi leggere un articolo di approfondimento in risposta a una domanda solo apparentemente banale con cui la Presidente Bozzaotra chiude la discussione: qual è il senso della quota di iscrizione all’Ordine?
In merito al recupero crediti, che in teoria darebbe al nostro bilancio un disavanzo positivo di circa 200mila euro (GULP!), la Tesoriera informa che si sta proseguendo cercando di mantenere un atteggiamento non vessatorio: i morosi vengono invitati a saldare senza l’aggravio della mora. Naturalmente il persistere della morosità determinerà la cancellazione dall’albo.
GLI PSICOLOGI NEI CENTRI DI RIABILITAZIONE
Si passa poi a discutere gli scottanti sviluppi che coinvolgono gli psicologi nei Centri di Riabilitazione, messi peggio dei panda nelle riserve.
Alcuni colleghi che assistono al Consiglio insieme a me, sono lì proprio per seguire questa parte della discussione.
E’ il Consigliere Iovino che si fa portavoce delle loro istanze e spiega al Consiglio la situazione. Vi risparmio in questa sede i tecnicismi (qui un articolo di approfondimento sul PandaPsicologo nei Centri di Riabilitazione), l’amara realtà è che una serie di leggi e circolari, anche delle ASL, hanno sempre più messo alla porta gli psicologi nei Centri di Riabilitazione che sono diventati, in sostanza, economicamente sconvenienti. La psicoterapia, infatti, al contrario della psicomotricità e della logopedia, non è inserita tra le prestazioni essenziali: in tempi di tagli alla sanità e ai centri convenzionati, non è difficile intuire quali saranno i primi servizi eliminati.
Per un attimo mi incanto: ascolto le parole del Consigliere e penso «Ci vorrebbe proprio un sindacato degli psicologi!». Poi mi ricordo che noi un sindacato ce l’abbiamo eccome, si chiama AUPI e ha proprio governato la professione finora, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti…
La situazione è grave e inquietante: si stima che possa coinvolgere ben 300 colleghi almeno.
Tutti sono d’accordo sul contenuto: bisogna fare qualcosa.
Il disaccordo è sul metodo.
Il Consigliere Iovino vorrebbe mettere su una sorta di task force che studi i cavilli delle norme per produrre un documento da condividere poi con i colleghi.
Presidente e VicePresidente, invece, propongono prima un giro di incontri nelle diverse province per ascoltare le istanze dei colleghi e poi arrivare nel caso a un documento scritto “partendo dal basso”, in un’ottica che la Presidente definisce «meno paternalistica e più partecipativa».
Si stabilisce perciò che si incontreranno i colleghi, si studieranno le norme anche in collaborazione con l’avvocato dell’Ordine e si chiederà il prima possibile l’inserimento al tavolo tecnico regionale sulla riabilitazione del Presidente dell’Ordine o di un suo delegato.
Che dolore scoprire che a un simile tavolo non siamo naturalmente considerati interlocutori essenziali ma dobbiamo chiedere il permesso per partecipare!
Quanto terreno abbiamo perso in questi anni?
Sarà mai possibile recuperarlo?
Alle 14.30 circa il Consiglio si chiude.
Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di monitorare con attenzione la vicenda dei colleghi nei centri di riabilitazione: come AltraPsicologia il nostro intento è approfondire le normative e soprattutto sfruttare l’occasione dei promessi incontri nelle province per partecipare al dibattito per cercare una soluzione per questi colleghi che rischiano di trovarsi in forte difficoltà.
Stay tuned!
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