Viste le voci che, ad arte o meno, vengono diffuse da alcuni colleghi rappresentiamo la posizione di AltraPsicologia nei confronti di Psicoterapia e Scuole di Psicoterapia e le azioni concrete che andremo a mettere in opera una volta maggioranza in Ordine Psicologi Lazio. Prima di entrare nel merito, alcune sintetiche premesse, magari ridondanti ma comunque necessarie:
1) la figura dello psicologo è distinta ed autonoma da quella dello psicoterapeuta. Non crediamo utile, né possibile comprimere la prima sulla seconda,
2) la specializzazione in Psicoterapia offre specifiche ed ulteriori competenze e strumenti allo Psicologo, per affrontare con maggior efficacia un certo ambito di problematiche,
3) esistono sul territorio numerose Scuole di Psicoterapia che rappresentano realtà di eccellenza. Non parliamo di eccellenza di un approccio su altri, bensì di eccellenza del “processo didattico e formativo”, che può infatti appartenere a Scuole di differente approccio.
Precisiamo infine che AltraPsicologia NON ha mai avuto posizioni ostili verso la Psicoterapia, né verso le Scuole di Psicoterapia!
Semplicemente, evidenziamo che – a nostro avviso – nel grande mercato della formazione in Psicoterapia esistono realtà di eccellenza da valorizzare e realtà il cui unico fine è il profitto, scisso dalla qualità e dalla tutela della professione di Psicologo.
Ovviamente non sta ad AltraPsicologia decidere quali siano i criteri di qualità, tuttavia come maggioranza Ordine Psicologi Lazio ci impegneremo a promuovere dei tavoli di concertazione – con docenti, direttori ed anche specializzandi – in cui si negozi un sistema di qualità comune e condiviso, che tuteli:
- la formazione e l’investimento di tempo e denaro degli specializzandi,
- l’utenza che i colleghi andranno a servire, e quindi il Diritto alla Salute,
- la legge istitutiva della professione di Psicologo – la 56/89 – affinché si operi nel suo rispetto.
Procediamo quindi con una sommaria analisi di scenario e poi passeremo alle proposte operative che intendiamo mettere in opera come maggiora Ordine Psicologi Lazio
Analisi del Macro-Scenario
Nel Lazio le sedi accreditate per la specializzazione in Psicoterapia sono circa 75 sulle oltre 350 in Italia, un quinto! Nel Lazio troviamo uno psicoterapeuta ogni 600 abitanti circa.
Tutte le statistiche ci indicano che la domanda di Psicoterapia è satura da almeno una decina di anni, ma nonostante ciò il MIUR continua a permettere l’apertura di nuove sedi ed a non monitorare qualità e gestione di quelle già attive, mentre l’Università e l’Ordine continuano rappresentare un mondo professionale che non esiste ai neo-laureati, futuri paganti di Scuole e futuri disoccupati.
Di più, l’attuale scenario sociale richiede allo psicologo, ma anche allo psicoterapeuta, una serie di nuovi strumenti, capacità e conoscenze quasi mai presenti nel percorso specialistico. Nuovi bisogni di cura e relazione emergono da ambiti clinico-sociali e sanitari affiancando altri interventi di presa in carico spesso molto diversi per statuto scientifico e per prassi operative.
Diventa quindi essenziale che una Istituzione deputata alla trasmissione delle competenze psicoterapeutiche sostenga con attività dedicate e pertinenti la specificità, la qualità e il valore di questo tipo di interventi clinici.
Così come diviene necessario che Ordine e Scuole prendano in carico il disorientamento nei confronti della professione che molti colleghi specializzandi hanno, fornendo reale esperienza professionale in primis attraverso una profonda revisione dei tirocini di specializzazione, passando competenze di autopromozione e di sostegno all’avvio della professione, lavorando – ove necessario – alla formazione di una precisa identità professionale che permetta di proiettarsi con fiducia nel fare professionale del neo-psicoterapeuta.
Obiettivi per l’Ordine Psicologia Lazio
L’Ordine Lazio non dovrà più interpretare il ruolo di sponda silenziosa di un mercato formativo distorto e non-etico. Dovrà diventare parte attiva ed incisiva a tutela degli iscritti, proporsi come garante della qualità dei servizi formativi in Psicoterapia.
Dovremo pretendere dalle Scuole qualità e servizi innovativi, dovremo sviluppare sistemi premianti per le realtà di eccellenza. Con AltraPsicologia potremo avere un Ordine Psicologi Lazio libero di agire a tutela degli iscritti, senza conflitti di interesse ed orticelli da coccolare.
L’Ordine Psicologi Lazio dovrà svolgere una funzione politica e strategica di coordinamento ed interfaccia con le altre Istituzioni preposte agli stessi obiettivi: Università, Commissione MIUR; sedi di tirocinio, strutture ed Istituzioni sociali, ecc…
Queste alcune azioni concrete che intendiamo mettere in opera come Ordine Psicologi Lazio già nel breve termine:
- sostenere le Scuole nella creazione di un miglior collegamento con il mondo del lavoro,
- aiutare le Scuole nel fornire agli specializzandi competenze di auto imprenditorialità, orientamento al mercato, di costruzione della committenza, di progettazione sociale,
- chiedere un assetto dei percorsi formativi maggiormente esperienziale, anche mediante una azione congiunta sulla gestione dei tirocini, di cui dovrà essere fatta puntuale e costante verifica di qualità (il tirocinio è unanimemente riconosciuto come l’anello debole della catena!),
- chiedere una miglior cura delle supervisioni interne e gratuite, soprattutto quelle mirate e contestualizzate ad ambiti specifici (e non generalistiche),
- chiedere la realizzazione di verifiche partecipate con gli allievi dei processi formativi e una valutazione di gradimento che sia pubblica ed accessibile.
Nel medio termine intendiamo produrre, in sinergia con le Scuole di Psicoterapia, una Carta Etica della Formazione in Psicoterapia.
Un documento contenente le Linee Guida relative non solo ai criteri di selezione e valutazione degli allievi, ma anche agli aspetti contrattuali, culturali e didattici con cui regolare i mutui rapporti tra Istituti di formazione, i docenti e gli stessi allievi.
Un documento che inviti tutte le Scuole di Psicoterapia a impegnarsi per la tutela della professione di Psicologo nel percorso della formazione alla Psicoterapia.
L’adesione a tale documento sarà libera e rappresenterà un preciso segnale della Scuola verso un condiviso percorso di qualità ed eccellenza.
Da parte sua l’Ordine Psicologi Lazio, con maggioranza AltraPsicologia, svilupperà un articolato sistema premiante per la rete di Scuole che adotterà tale Carta Etica, favorendo così un circuito virtuoso di valorizzazione delle eccellenze.
I colleghi avranno modo di poter scegliere in maniera maggiormente critica, informata e tutelata le loro decisioni di investimento formativo, evitando di alimentare realtà formative non allineate con la tutela della legge istitutiva 56/89 e con la garanzia del Diritto alla Salute dei cittadini.
L’Ordine Psicologi Lombardia, a governo AltraPsicologia, e le Scuole di Psicoterapia lombarde già stanno adottando una Carta Etica.
AltraPsicologia intende attivare questa iniziativa, in sinergia con le Scuole, anche nel Lazio!
Clicca qui per scaricare la Carta Etica pubblicata da Ordine Psicologi Lombardia (in .PDF)
Le Scuole di Psicoterapia che aderiranno alla Carta Etica sono Scuole capaci di armonizzare la sostenibilità economica (che pure vi deve essere) con il primato della qualità formativa, del rispetto del cliente specializzando e della tutela del cittadino. Sono Scuole di eccellenza che dovranno riceve valorizzazione e visibilità.
In Lombardia sta funzionando, perché non lavorarci anche nel Lazio?
Ma non è compito del ministero? Insomma è il ministero che ha autorizzato le scuole ad operare. E' una specie di vigilanza sull'operato del Ministero?
Fernando, ti riferisci alla "qualità della formazione"? Hai visto chi siede nella commissione MIUR delle Scuole? L'Ordine ha il DOVERE di tutelare una funzione professionale regolamentata dall'art.3. Ha dovere nella forma ed anche nella sostanza, vista la deriva del mercato formativo che mischia realtà di vera eccellenza a realtà che nulla apportano alla comunità professionale, anzi… ho sentito di sQuole che fanno aule collegiali con specializzandi e counselor assieme, con formatori non-psicologi ad insegnare cose psicologiche… una delle tante… questo non sarà più plausibile e l'Ordine dovrà prende posizione forte, a tutela degli Psicologi ed anche delle Scuole di Psicoterapia, quelle con la S maiuscola non la Q
Mi permetto di inserirmi sul tema solo perché nella mia esperienza lavorativa mi sono confrontata con il Miur e con le scuole di specializzazione.
Ciò che implicitamente dice il collega Bellizzi e' vero, ma solo in parte.
Il Miur, infatti, ha tra le sue varie funzioni anche quella di vigilare sul buon funzionamento delle scuole di psicoterapia, ma la sua vigilanza e' circoscritta a:
– questioni di tipo infrastrutturale (non è più consentito, infatti, di attivare corsi di specializzazione riconosciuti dal Miur in spazi non idonei come spesso capitava prima del l'introduzione del D.M. del 24/07/2006);
– questioni legate all'organizzazione didattica che deve rispettare le linee guida previste dallo stesso Miur (materie obbligatorie, ore di tirocinio o di supervisione, ecc.)
– aspetti legati al modello scientifico cui la scuole si propone di aderire e da cui non può allontanarsi,
– aspetti legati alla qualità dei docenti.
I primi due ambiti sono prevalentemente curati dalla Commissione tecnica, i secondi da un pool di esperti in materia scelti tra accademici e strutturati, che compongono la Commissione scientifica.
Il Miur opera quindi una vigilanza prevalentemente formale 'di primo livello' che difficilmente entra nel merito dei contenuti e dei processi scelti poi effettivamente dalle scuole nell'orientare la loro didattica.
È ovvio ipotizzare che certe scelte sono definite dalle scuole e dai loro "Patron". A volte queste stesse scelte, che dovrebbero muoversi su un piano di etica e qualità', potrebbero essere invece in conflitto con gli interessi economici delle scuole. In diverse situazioni si potrebbero generare i classici "conflitti di interesse". E infatti nella realtà' si generano.
Sono purtroppo gli studenti i primi a pagare per questa situazione e per l'assenza di un organo "super partes" in grado di entrare nel merito di argomenti molto tecnici e di tutelarli da un conflitto di interessi che si genera naturalmente.
Il Miur inoltre non prevede una spazio di interlocuzione per la committenza finale, ma solo un periodico scambio con le scuole.
Chi, se non l'Ordine, potrebbe vigilare su scelte a volte poco etiche come quelle cui accennava Nicola, senza voler far altri riferimenti.
Chi può essere un garante per gli studenti che delle volte devono far "buon viso a cattivo gioco" per il timore di veder bloccato il proprio percorso di studi, perdendo anche una marea di soldi?
Credo che l'Ordine può anzi deve svolgere questa funzione.
più chiaro di così! quasi quasi è un nuovo articolo bello e pronto, o quasi… che ne dici?!!? 😉
il programma mi trova totalmente d'accordo!!!
Il problema è che il minut è composto da molti direttori e insegnanti delle scuole di specializzazione…
Sono d'accordo, concordo sul fatto che ci sono Scuole di Specializzazioni che non formano, e con docenti che non hanno i titoli per farlo.