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1543505_10202322999190481_1852453249_nLe recenti elezioni per  il rinnovo del consiglio dell’ordine degli psicologi della Sicilia sono state una vera lotta elettorale o, forse, sarebbe meglio definirle una “lotta” e basta!

Abbiamo assistito ad una libera interpretazione del regolamento che disciplina le elezioni, un pò, come quando si interpretano i sogni, secondo varie correnti di pensiero. Un regolamento che sicuramente va modificato, ma che è stato liberamente applicato con buona pace della trasparenza e legalità così tanto invocata di questi tempi.

I giochi sono cominciati ancor prima che fossero rese pubbliche le candidature “perché il regolamento non lo vieta”, i plichi votati sono stati ritirati senza essere autenticati “perché si può fare” e così via, in un vortice selvaggio di raccolta voti e di consensi.

Come il gruppo di AltraPsicologia Sicilia si sia mosso in questo meccanismo è storia ben nota.

Sin da subito si è convenuti su una linea comune: dignità, coerenza e trasparenza  prima di ogni cosa che ci ha portato a rimboccarci le maniche per mettere in moto un vero e proprio cambiamento culturale. Conoscendo, infatti, le dinamiche che si muovono attorno al voto per corrispondenza in Sicilia, sapevamo che l’unico modo che avremmo avuto per combattere contro tutto ciò sarebbe stato quello di “metterci la faccia” denunciando le irregolarità, incontrando i colleghi, chiedendo loro come immaginavano l’Ordine e promuovendo una sana informazione al fine di rendere consapevoli tutti (sostenitori di AP e non) del regolamento elettorale e delle giuste prassi per l’espletamento del voto. Il gruppo si è mosso animato da questi principi operativi e si è amalgamato attorno alla passione che è cresciuta di giorno per giorno, anche in virtù della risposta dei colleghi.

Così siamo arrivati ai giorni delle elezioni e ancora una volta la Sicilia ha raggiunto il suo primato: raggiungere il quorum al primo turno. Hanno votato 2.216 iscritti, di cui 1.461 con voto per corrispondenza e 755 al seggio. Ebbene sì, ancora una volta è stato il voto postale a decretare i vincitori, a decidere chi dovrà gestire l’ordine per i prossimi 4 anni. Attenzione!!! Buona parte, se non la maggioranza, dei 1.461 sono giunti al seggio per “raccomandata a mano”, centinaia di plichi raccolti chissà dove, scuole di specializzazione, convegni e seminari, una sorta di seggio elettorale ambulante ed itinerante.

Ma qualcosa di nuovo è successo in queste elezioni, per la prima volta sono state denunciate modalità di voto a dir poco“particolari”, per la prima volta abbiamo avuto il coraggio di rendere pubbliche ciò che molti sapevano ma che è stato sempre giustificato dall’atteggiamento del “tanto non cambia niente”…per la prima volta AltraPsicologia si presentava alle elezioni dell’ordine.

Gli esiti sono ormai storia e il nostro consiglio risulta così composto: 13 consiglieri “AUPI” e due di AltraPsicologia. Un risultato che nei numeri potrebbe sembrare insoddisfacente e in cuor nostro continua ad esserlo, perché siamo fermamente convinti che AP meriti molto di più e che, se le elezioni fossero state interpretate da tutti i candidati secondo l’ottica della trasparenza che contraddistingue AP, il risultato sarebbe stato diverso.

Ma capovolgendo il punto di vista, possiamo dire che ora e per la prima volta CI SIAMO, siamo dentro il consiglio dell’ordine degli psicologi  della Sicilia, rompendo gli schemi perfetti (o quasi) che AUPI ha messo in atto.

Con i due consiglieri Angelo Barretta (Albo A) e Dario Caminita (Albo B) tutta AltraPsicologia entra nell’Ordine della Sicilia, perché tutta AP ha sostenuto questa come le altre campagne elettorali, continuando a dimostrare di essere un unico grande gruppo.

Avere dentro l’ordine una reale opposizione è fondamentale, finalmente l’ordine non sarà più una casa dai vetri oscurati e pareti insonorizzate, ora ci sarà AP che informerà i colleghi e farà gli interessi di tutti gli iscritti.

Finora l’ordine ha fatto ben poco e quello che ha fatto non è stato comunicato efficacemente agli iscritti, facendo in modo che tali azioni rimanessero nel totale anonimato. C’è quindi tanto da fare per dar vita ad un ordine che per la prima volta si apra agli iscritti e alle loro esigenze, uscendo da quell’aura di autoreferenzialità e di superfluo “chic” che finora lo ha contraddistinto, per avvicinarsi alla società e ai cittadini tutti.

Noi ci siamo e faremo di tutto per far sentire la nostra voce e per ridare dignità alla nostra amata professione!