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Il 21-25 settembre sarà sottoposta al giudizio della comunità professionale una revisione del Codice Deontologico, tramite referendum come previsto dalla legge 56/89.

Il percorso accidentato, mai pubblicizzato e molto poco condiviso con cui il CNOP, per il tramite della sua Commissione interna, è giunto a questa revisione era stato già documentato qui https://www.altrapsicologia.it/editoriale/nuovo-codice-deontologico-verso-il-referendum/

Anche il giudizio di AltraPsicologia sul testo è già pubblico da tempo:
a) si tratta di un prodotto non esaustivo, al cui processo di revisione abbiamo cercato di partecipare e non certo ostacolare, per presidiare alcuni aspetti che ritenevamo necessari;
b) sarebbe stato da riprendere in mano in maniera più strutturale nella prossima consigliatura (che sarebbe dovuta iniziare presto, ma con il posticipo delle elezioni rimandata a data da definire).

Come associazione di politica professionale abbiamo voluto contribuire, nei limiti oggettivi di quanto ci è stato consentito da una Commissione a composizione sbilanciata, inviando suggerimenti, aggiunte, cancellature e riformulazioni.

Ovviamente non tutte le nostre osservazioni sono state accolte dalla Commissione presidiata dalla maggioranza, né è stato concesso un sufficiente tempo di elaborazione.
Ma considerato che la consigliatura stava per terminare, e un adeguamento parziale del testo dopo 25 anni è comunque preferibile a nessun cambiamento, nulla abbiamo fatto per tardare il confronto fra questo testo che cala dall’alto, e la comunità che lo deve recepire e vi si dovrà quotidianamente confrontare nella sua pratica professionale.
Motivo per cui i sette Presidenti espressione del gruppo AltraPsicologia, hanno votato favorevolmente alla revisione, contribuendo all’unanimità, tanto sbandierata dal CNOP come fosse un personale merito.

Certo ora la situazione contingente è cambiata. Gli Ordini sono stati prorogati.
C’è tutto il tempo, se ci fosse la volontà, di migliorare un testo con diversi nodi irrisolti e con passaggi modificati forse con trappa fretta.
Al CNOP non serve certo rincorrere un decreto legge del governo per tornare sui suoi passi e prorogare il lavoro sul Codice Deontologico.

D’altra parte, il CNOP stesso non appare così convinto del prodotto.
Non ha mai inviato un documento sinottico con testo a fronte, per agevolare gli iscritti a confrontare vecchi e potenzialmente nuovi codici; non ha mai agevolato il pensiero critico, limitandosi a minime comunicazioni informative e autocelebrative.

In ogni caso, non volendo strumentalizzare in alcun modo la deontologia e il CD, elemento fondante della professione, e pertanto estraneo a dinamiche di battaglia politica, come AltraPsicologia accompagneremo la comunità professionale in vista del referendum, invitando a metterci la testa.
Non diamo alcuna indicazione associativa di voto, lasciando alle singole menti la libertà di formulare, discutere, confrontare ed infine esprimere un proprio giudizio.
Tutto ciò che il CNOP non ha permesso finora.

Nei prossimi giorni i nostri canali social ospiteranno un libero confronto pubblico, con la pubblicazione di articoli di soci e attivisti di AltraPsicologia, volti ad approfondire una maggiore conoscenza del testo in votazione e al stimolare un voto consapevole.

Ricordiamo che il referendum sarà senza quorum: lasciarne l’esito nelle mani di pochi votanti significherebbe abdicare a scelte importanti per la nostra vita professionale.