E’ il film del momento. Tutti vanno a vederlo, con i propri bambini, ma anche con il fidanzato o il gruppo di amici.
Se ne parla ovunque e molti ne scrivono.
Tra le recensioni disponibili in rete, è un piacere leggerne diverse di colleghi psicologi che hanno provato non solo ad analizzare il film nei suoi significati più profondi, ma si sono cimentati professionalmente a spiegare l’importanza delle emozioni primarie, dei meccanismi di conservazione dei ricordi, dei conflitti interiori tipici della preadolescenza
Si tratta quindi di un’opera dal grande valore psico-educativo che ha permesso alla nostra professione di poter partecipare con competenze specifiche e peculiari ad un dibattito critico e culturale che continua a generare elevato coinvolgimento
E tutto questo mi fa provare Gioia (come il personaggio omonimo del film che si preoccupa che Riley – la ragazzina protagonista – sia sempre felice).
La Tristezza però è in agguato perché sabato notte ricevo un invito che cambia il mio umore: l’Ordine professionale della Lombardia organizza presso la Casa della Psicologia un pomeriggio dedicato al film, presentato come uno “strumento per educare alle emozioni”…e fin qui tutto bene.
Gioia è ancora contenta, incuriosita ed ottimista …. e allora dai, leggiamo i dettagli dell’evento: si ripercorrerà la storia ed i personaggi, verranno svelati i retroscena dell’opera e si “capirà insieme che ogni emozione è fondamentale ed imprescindibile dall’altra”.
Caspita, sembra interessante: chi saranno i colleghi psicologi che arricchiranno i partecipanti con le loro analisi ed i loro punti di vista?
In effetti c’è il nome dell’ospite sulla locandina …. la curiosità aumenta e pochi passaggi su google permettono di scoprire che
il relatore non è un collega psicologo!!!!
Ma perché? Non è questa un’occasione perfetta per promuovere la nostra professionalità?
Inside Out è come una tartina di caviale servita su un piatto d’argento per la valorizzazione della professione – anche per il dialogo con la cittadinanza – e invece che fa l’Ordine?!
Invita un esperto di marketing e media advertising con una laurea in economia e commercio!
Non ci fa sentire un po’ sviliti? In fondo lo psicologo è un esperto di emozioni, di teoria della personalità, di scienze del comportamento … quindi, all’interno della nostra comunità professionale, le competenze esistono eccome!
Tristezza inizia a sgomitare e Gioia si mette in un angolino …
Ma è Rabbia il personaggio rosso ed impetuoso che risuona nella cabina di pilotaggio delle mie emozioni …. non è così che dovrebbe andare!
Dove sta andando a finire la Tutela della nostra professione?
Quante occasioni mancate ed il futuro non sembra promettere bene ….
E allora mi sento un po’ come Riley che prima diventa triste, poi si arrabbia ma fondamentalmente ha paura, ha il timore che la sua bella professione sia lasciata appassire con grande superficialità e risucchiata nei ricordi di base tra le note della malinconia.
Però una cosa almeno l’ho capita:
Inside Out per Opl significa mettiamo dentro i non psicologi e fuori gli psicologi!
E se avessi inteso male, mi sa che al nostro Ordine l’Isola della stupidera è attivata a 1000 o forse siamo su scherzi a parte!
Che tristezza immensa e che rabbia, ma purtroppo talvolta è la tristezza a vincere, perché si è stanchi di arrabbiarsi. Sono tanti gli ambiti in cui la psicologia, o meglio, proprio noi psicologi veniamo scippati da ambiti di lavoro in cui le nostre competenze dovrebbero renderci invece i più adeguati.
Arriva la stanchezza dopo anni di rabbia perché la vita deve andare avanti e c’è sempre, purtroppo, la tentazione di mollare tutto. Sacrifici, tempo, denaro, spesi nella formazione, perché sembra che chi è “ai posti di comando ” ci remi contro con così tanta foga e stupidità,, da lasciarci a volte atterriti. Uso il plurale perché penso a me e a tutti i miei “giovani” colleghi sfiduciati.
Un saluto.
xchè solo i colleghi psicologi possono arricchirci con le loro analisi ? Tuttologi dell’anima , no
.E’ + stimolante confrontarsi con 1 esperto dei media e non provo affatto disgusto x i laureati in economia anzi, vorrei 1 notaio x parlar di crisi familiari ( i sistemici li studiamo e incontriamo altrove).
Googliamo meno e godiamoci l’hic et nunc : Eleonora e Chiara son tornate al tirocinio al cps entusiaste con l’idea di laboratorio coi pz sulle emozioni, loro provano a viverla la professione, altro che appassite dall’iniziativa.
Ma cosa dite?? Ma se era la stessa persona che voi di AP avevate giá invitato ai tempi dell presidenza Grimoldi! Ma ci siete o ci fate? Scrivete così una tantum per fare polemica a caso o avete una strategia in negativo? Cioè, se lo fate voi va bene e se lo fan altri no? Come funziona? Inoltre, la professione in quel caso è stata più che promossa: si è diffusa l’idea che gli psicologi son gente aperta al mondo, alle professioni, alla cultura, allo scambio con altri e in questo son sereni e non hanno roccaforti da difendere, e non sono solo un fortino di giapponesi che difende la trincea dopo che la guerra è giá finita. State sereni, valá, e pensate positivo invece di far sempre gli “angry psychologists”.
Ecco come funziona:
Negli interventi passati la persona in questione poratava un video di Ekman e si inseriva in un festival fatto di tantissimi eventi. Questa volta OPL ha promosso una serata su un tema altamente attivante e che sta facendo parlare da mesi tutti i colleghi. Se poi esprimiamo il nostro disappunto questo per te diventa difesa di un fortino a guerra finita, ti avviso: non c’è e non c’è stata nessuna guerra ma c’è da difendere e valorizzare la professione sempre, perchè la psicologia non la compri al supermecato e neppure la apprendi da un video you tube.
Siamo sereni, ma per noi non sono tutti un po’ psicologi.
C’è scritto Rabbia non “disappunto”. Esperti di emozioni eh?
Ok la tutela, ma meglio riportare anche informazioni necessarie. Ad esempio che la persona invitata è stata la prima ad essere certificata da Paul Ekman in Italia, che Paul Ekman ha collaborato direttamente alla realizzazione del film Inside Out e che, la persona in questione, rappresenta la Paul Ekman Italia…
La sua presenza all’incontro mi pare del tutto inerente al contesto e valorizzante.
Ci si potrebbe lamentare del fatto che non ci fossero psicologi ad argomentare le riflessioni e le esperienze emerse.. Ma direi che sarebbe meglio lamentarsi di altro.
Buongiorno Luca,
il collega aveva buone credenziali per essere invitato (non da solo) ma – come tu stesso scrivi – ‘ci si potrebbe lamentare del fatto che non ci fossero psicologi ad argomentare le riflessioni e le esperienze emerse …’
La comunicazione istituzionale sull’evento ha puntato tutto sul collega della ‘Ekman Italia’, pertanto gli psicologi sono rimasti ‘out’
Tanto più che molto prima del collega “certificato” da Ekman (sapete su cosa si basa la certificazione? pubblicazioni scientifiche? no, non proprio) da anni una collega portava dall’università di Trieste le sceinze comportamentali in aula. La dott.ssa Jasna Legiša direttore del Laboratorio di analisi comportamentale di NeuroComScience. Partecipai al corso FACS ben prima che Ingrassia fosse investito come “esperto”.
Questo per dire che magari prima di invitare ci si potrebbe informare, non tanto per ragionamenti di “rigidità” professionale, invito solo psicologi, ma di valorizzazione delle competenze già presenti tra i colleghi.