L’indipendenza dell’operare in scienza e coscienza è indispensabile per garantire alla nostra professione il raggiungimento di quella mission che la caratterizza: il benessere delle persone e della comunità.
Con un documento approvato all’unanimità, l’OPV ha affermato, senza incertezze, l’infondatezza scientifica delle terapie riparative e il diritto e dovere degli psicologi di lavorare in condizioni che non compromettano l’autonomia professionale nel rispetto del Codice Deontologico.
Un traguardo importante conseguito attraverso il contributo di AltraPsicologia, osservatore attento e sempre dalla parte della tutela della professione e dell’utenza.
OPV: INDIPENDENZA PROFESSIONALE, EDUCAZIONE SESSUALE E TERAPIE RIPARATIVE
26 gennaio 2015
In questi giorni si sono sviluppati diversi dibattiti sui temi dell’educazione sessuale nelle scuole e delle “terapie riparative”dell’omosessualità.È anche già stato ribadito da alcuni Ordini Territoriali il dovere per ogni psicologo di osservare l’art.4 del nostro Codice Deontologico, in cui il professionista è tenuto a rispettare l’autodeterminazione e il sistema di valori di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni senza discriminazione alcuna.
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto si dichiara, in linea con quanto ripetuto più volte dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, contrario all’idea stessa di “terapie riparative” dell’omosessualità. L’omosessualità, infatti, oggi non è considerata un disturbo e pertanto non può venire diagnosticata né tanto meno essere oggetto di una terapia.
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto ribadisce che il ruolo dello psicologo è quello di garantire il pieno benessere delle persone che si avvalgono delle sue prestazioni, rispettandone la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia, le opinioni e le credenze, non operando discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità.
Inoltre, lo psicologo ha il diritto e il dovere di lavorare in condizioni che non compromettano la sua autonomia professionale e il rispetto del Codice Deontologico, ed è pienamente responsabile dell’applicazione e dell’uso dei metodi, delle tecniche e degli strumenti psicologici che, in libertà e autonomia, sceglie.
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, al netto di ogni dibattito politico, sociologico o morale sarà vigile e sosterrà i colleghi affinché nulla impedisca loro di avere la doverosa libertà di operare in scienza e coscienza, nel rispetto e per il benessere delle persone.
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto –rispettando ciascun sistema di valori e credenze, purché non ledano la libertà e non mettano in pericolo la salute e la libertà delle persone – promuove, anche a seguito di un importante lavoro fatto di ascolto e conoscenza dei tanti soggetti che operano nell’ambito dell’educazione e dell’orientamento sessuale, il passaggio dalla “volontà di curare” alla “necessità di prendersi cura”.
Approvato all’unanimità da parte del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
Presenti: De Carlo, Miotti, Dal Corso, Ruzza, Barbano, Barbuzzi,Bargnani, Curci, Galbussera, Lamberti, Mazzocco, Michieletto, Muraro, Negrizzolo.