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Due anni da quel viaggio incredibile per tutta la Calabria, da quelle centinaia di chilometri per ascoltare le richieste di colleghe e colleghi in tutta la regione. Due anni dalla rottura dell'”incantesimo monocolore” che voleva il nostro Consiglio dell’Ordine popolato da 15 componenti, tutti appartenenti ad unico cartello elettorale. Due anni sì, anche se a pensarci bene sembra ne siano passati 30 in termini di emozioni provate, fatica, lavoro, contributi forniti per il bene della nostra professione e del lavoro che amiamo…Più o meno quanti gli anni che ci sono voluti per avere finalmente un’ALTRA voce (anzi altre 7 voci) al Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria.

E allora ripercorriamoli insieme questi 2 anni, in una sorta di bilancio di metà mandato di un gruppo che sta all’opposizione, ma che non smette di dettare l’agenda politico professionale (sgambetti e bavagli permettendo).

MANCA GIUSTO “QUALCOSINA”

Siamo entrati in Consiglio con alle spalle diverse segnalazioni già inoltrate come attivisti del territorio in cui chiedevamo a gran voce l’introduzione di quei requisiti minimi che spettano ad un ente pubblico, ad un organo di autogoverno della professione. Nelle nostre menti riecheggiava quella filastrocca di tanti anni fa, forse un po’ riadattata, di “quella casa molto carina senza soffitto, senza cucina” in cui “non si poteva entrarci dentro perché non c’era il…regolamento! “. La casa di tutte le psicologhe e gli psicologi calabresi, dagli anni 90, andava avanti senza uno straccio di regolamento sul funzionamento del Consiglio, senza un regolamento per i provvedimenti disciplinari, senza un regolamento per la concessione di patrocini. Insomma, si procedeva a fari spenti.

Ma c’è di più. La sezione Amministrazione Trasparente era trasparente nel senso che si poteva guardare attraverso, pressoché vuota, solo qualche bilancio qua e là. I verbali dei Consigli? Mai pubblicati!

E poi diversi colleghi che ci chiedevano che fine avesse fatto la loro segnalazione sul counselor o sul pedagogista clinico di turno e se l’Ordine se ne fosse mai fatto carico. E noi lì a rispondere: “L’Ordine non ha una Commissione Tutela, mancano proprio gli strumenti”.

E ancora: “Perché non possiamo assistere ai Consigli?” e la risposta era sempre quella: “Perché nessuno lo ha mai previsto, nessuno ha mai scritto a chiare lettere – Le sedute sono aperte agli uditori -“.

LE FONDAMENTA

Ecco la situazione era più o meno questa. Adesso tenetevi forte perchè nel giro di due anni si passa dall’età della pietra alle astronavi…anzi no, fermi un attimo, forse il paragone è troppo azzardato, forse è meglio dire che si passa ad un’utilitaria a cui mancano un bel po’ di optional e qualche accessorio essenziale (ecco adesso ci siamo).

Eh sì, perché adesso l’Ordine ha finalmente i regolamenti basilari, possiede un regolamento per i lavori del Consiglio anche se questo regolamento è stato inizialmente licenziato in una versione inguardabile e raffazzonata, poi integrato con le nostre proposte e poi, dopo essere stato approvato all’unanimità, cambiato in corsa dalla maggioranza in Consiglio perchè forse consentiva all’opposizione “troppa libertà di manovra” (che tradotto vuol dire democrazia). I soliti mattacchioni questi della maggioranza, cambiano le regole in corsa, ma almeno ogni Consigliere adesso sa a cosa appellarsi quando deve contestare qualcosa.

Sulla Sezione Amministrazione Trasparente che dire, si è finalmente iniziato a lavorare per colmare un gap inaccettabile, ma mancano ancora diversi documenti fondamentali e soprattutto molti obblighi sono grossolanamente travisati.

Ordine Calabria: trasparenza o propaganda?

I verbali dei Consigli adesso sono pubblici! Certo vengono inseriti sul sito con molta (ma molta) lentezza rispetto all’approvazione, però è già qualcosa.

Adesso esiste una Commissione dedicata alla Tutela, anzi ad essere precisi una Sottocommissione…che poi in realtà non abbiamo mai capito davvero la ratio di questa scelta. In sostanza i componenti della Commissione Deontologica fanno parte anche di questa Sottocommissione che si occupa specificamente di Tutela della professione. Sin dall’inizio abbiamo chiesto la separazione delle due funzioni, come succede nella maggior parte degli Ordini, ma comunque anche qui si tratta di un passo avanti rispetto al nulla cosmico. Adesso professionisti e cittadini sanno a quale organo scrivere per segnalare gli abusivi di cui sopra.

Grazie al materiale che abbiamo prodotto in commissione, sono state depositate diverse denunce per esercizio abusivo della professione. Insomma adesso abbiamo qualche strumento in più, anche se, purtroppo, dalle parti della maggioranza, continua a mancare la volontà politica di andare fino in fondo. Un esempio? Ad inizio 2020 abbiamo prodotto un corposo dossier sui Pedagogisti Clinici (i Counselor 2.0) con esplicita richiesta di portare il documento all’attenzione della Commissione Tutela CNOP (per altro coordinata dal Presidente del nostro Ordine)…Ad oggi, tra rinvii, tentennamenti e giochi di prestigio, la documentazione non è stata ancora portata sul tavolo nazionale.

Le sedute adesso sono finalmente aperte agli uditori, ma senza esagerare, al massimo due per volta, solo se ci si riunisce in presenza, solo se il Presidente non decide che ad alcuni argomenti non si può assistere…Anche questo punto ha subito il cambio in corsa del regolamento a cui accennavamo prima, perchè nella precedente versione, quella con le nostre proposte e approvata all’unanimità, tutte queste limitazioni non c’erano. Lo sappiamo bene, al gruppo di maggioranza di questo Consiglio, la democrazia fa lo stesso effetto dell’aria rarefatta di montagna, fa girare la testa.

SENZA AP CALABRIA

In questo bilancio di metà mandato, non possiamo non dedicare uno spazio a cosa sarebbe successo se AltraPsicologia non avesse eletto alcun rappresentante in seno al Consiglio dell’Ordine, se AP Calabria non avesse potuto assolvere alla funzione di “avamposto” delle istanze della categoria, intervenendo, grazie al supporto di colleghe e colleghi, per scongiurare o mettere le pezze ad alcune decisioni scellerate.

Qualche esempio.

L’Ordine avrebbe continuato ad inviare ad ospedali ed enti locali liste di colleghe e colleghi “inconsapevolmente disponibili” ad effettuare colloqui gratuiti nel corso della pandemia. Per fortuna si è arginata per tempo questa prassi scellerata che confondeva la solidarietà con la gratuità e lo svilimento del supporto psicologico.

Il Consiglio ai tempi del COVID-19 – Cronaca del 4° Consiglio Ordine Calabria 2020

Servizi superflui, utenze dispendiose, spese insensate come l’acquisto sistematico di quotidiani, sarebbero ancora tra le voci fisse dei bilanci preventivi.

Cosa succede all’Ordine Calabria? I documenti, la nostra lettera al Consiglio, gli aggiornamenti…

210.161,23. Questa la cifra delle morosità degli iscritti all’atto del nostro insediamento!

524 iscritti morosi (praticamente un quarto degli iscritti), 265 in arretrato di due anni o più, in diversi casi si arrivava a circa 10 anni di morosità! Dopo anni senza che si muovesse un passo, finalmente in questa consiliatura si sono iniziate ad avviare le azioni che la legge prescrive…e adesso, con un pizzico di serenità in più, possiamo permetterci di adeguarci a quanto consentito dal CNOP e cioè abbassare la nostra quota di iscrizione.

L’Ordine Calabria e i vestiti “nuovi” dell’imperatore…

E poi, quando pensi di averle viste tutte, arriva anche una delibera che in barba alla Legge 56/89, prende i compiti assegnati al Consiglio e li trasferisce ai soli Presidente, Segretario e Tesoriere, svuotando completamente il senso dell’organo collegiale deputato all’autogoverno della professione. I Consiglieri di maggioranza, anche loro spogliati delle loro funzioni, “zitti e buoni”.

L’Ordine Calabria e l’oligarchia dei “divani”…

Noi 7 invece le proviamo tutte: ci opponiamo fermamente in Consiglio, chiediamo un parere legale all’avvocato dell’ente (…ma il Presidente ce lo impedisce) e alla fine siamo costretti a ricorrere in Tribunale.

Ordine Calabria: AP impugna la delibera che priva il Consiglio dei suoi poteri

Sapete tutti com’è andata a finire. Il Tribunale di Catanzaro ha bocciato in toto la delibera “spazza democrazia” ripristinando un po’ di legalità in un ente che dalla sua fondazione, ad ogni rinnovo di consiliatura, proponeva delibere simili, forse nel timore che qualcuno rovinasse gli equilibri del cartello elettorale di turno. Anche questa è una “prima volta” dopo decenni!

Ordine Calabria: il Tribunale di Catanzaro accoglie in pieno il ricorso di AltraPsicologia

 

INCONTRARE LA POLITICA

In soli due anni AP Calabria è riuscita ad attivare un costante dialogo con la politica, incontrando i candidati alle ultime elezioni regionali, elaborando e sottoponendo in diverse sedi istituzionali un documento di proposte programmatiche per la salute e il benessere psicologico dei cittadini (adeguamento dei servizi, voucher per prestazioni psicologiche, sovvenzioni ai centri clinici, Proposta di Legge Regionale sullo Psicologo di Base), organizzando occasioni di dibattito e confronto con i decisiori politici locali e nazionali. Interlocuzioni che non si fermano. Risale al mese scorso la nostra partecipazione all’Agorà Democratica dedicata alla Salute Mentale, ulteriore occasione per portare alla luce le criticità che affliggono il nostro territorio in termini di servizi psicologici e fornire il nostro contributo all’implementazione di azioni strategiche per garantire il benessere psicologico dei cittadini. La strada è lunga, ma sappiamo che la costanza e il lavoro ripagano sempre.

INCONTRARSI, CONDIVIDERE, INFORMARSI, FORMARSI

In questi anni non abbiamo fatto mancare il nostro contributo progettuale all’offerta formativa del nostro Ordine che siamo convinti debba puntare sulla qualità e sulle esigenze degli iscritti. Con non poca fatica, siamo riusciti a mettere in programma un evento di spessore con uno tra i massimi esperti dei Disturbi dell’Alimentazione il Prof. Leonardo Mendolicchio e altre proposte sono in cantiere.

Il nostro cammino è iniziato incontrando e ascoltando colleghe e colleghi del territorio e sulla stessa strada continuiamo. Forse sostituendo un po’ di chilometri con gli appuntamenti on-line, ma quando possibile ne abbiamo approfittato per tornare a vederci dal vivo in sicurezza. Così in questi due anni hanno visto la luce due nostri format: CONDIVISIONI – Mettiamo in rete competenze e AltraPsicologia Calabria TALK ABOUT… che hanno creato spazi di crescita su tematiche specifiche: dalla psicosessulogia, alla progettazione in psicologia e nell’intervento sociale, dalla psicologia delle emergenze, alla psicologia scolastica, passando per la promozione della rete professionale fino alle informazioni essenziali sul sistema ECM con tutte le sue importanti criticità.

PATRIMONIO DI TUTTI

E poi ci sono quei contributi difficili da quantificare se non in termini di emozioni. Ci sono i vostri: “Continuate cos씓Finalmente non siamo più soli”, “Torno in Calabria perchè adesso c’è AltraPsicologia”…C’è una rete che dopo anni ha riscoperto la speranza, che ogni giorno lotta per spazzare via la solitudine professionale, un network in movimento che dà spazio e respiro a nuove collaborazioni e nuove risorse. C’è il lavoro incessante per rendere la nostra vita professionale meno schiacciata dagli adempimenti burocratici e dalle difficoltà del territorio, pronta ad affrontare le sfide che ci attendono in futuro. C’è un patrimonio da custodire e far crescere ogni giorno e in tutto questo: NOI SIAMO QUI PER RESTARE!